Randagismo

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Ieri, 17 Luglio, i rappresentanti di 5 Associazioni animaliste (A.D.A., L.A.V., Movimento Animalista, W.W.F., E.N.P.A.) hanno inoltrato al Prefetto di Vibo una richiesta di incontro di massima priorità in relazione al disatteso Progetto di Canile sanitario, denunciando le inadempienze di organi pubblici preposti alla tutela degli animali rispetto alle conseguenze drammatiche della indisponibilità di ricoveri d’emergenza per i randagi vittime di incidenti.

Non si tratta, come si potrebbe interpretare, di un’iniziativa di sola coscienza verso gli Animali, che pure sono estremamente importanti nel contesto sociale, ma della sollecitazione alla tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza sanitaria; è abbastanza facile intuire che il randagismo, prodotto dall’incuria pubblica e privata sul fronte di sterilizzazioni, adozioni, censimenti, microchip, copertura sanitaria, controllo territoriale è una minaccia non soltanto per la sicurezza ma anche perché deprime ulteriormente, con i frequenti episodi di abbandono e violenza – l’immagine pubblica di un Territorio che, ad onta dei tantissimi pregi naturali, è già afflitto da numerosi e gravi problemi.

Il richiamo, o forse sarebbe meglio dire l’Appello, delle Associazioni è solo il primo passo verso la proposta di soluzioni che nel medio e lungo termine vogliono perseguire lo scopo di dare alla Calabria un
volto che rispecchi l’importanza delle sue vocazioni territoriali, propositi che non sono affatto sminuiti dall’imperversare di altri gravissimi problemi quali i massicci incendi, maniacali o d’altra origine, o l’inquinamento mafioso.

Sergio Di Stefano

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