Cancellazione Tropea Blues Festival, continua la polemica

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In merito ai recenti articoli apparsi sulla stampa locale, nonché per chiarire, una volta per tutte, le ultime vicende legate alla prossima edizione del Tropea Blues festival, il presidente dell’associazione Tropea Blues, Cristian Saturno, si rivolge alla cittadinanza, ai giovani appassionati di musica e a tutti coloro i quali, a diverso titolo, hanno collaborato, in questi nove lunghi e appassionanti anni, alla riuscita del festival. Una dichiarazione lunga e pungente, che non risparmia la politica locale, ma che vuole soprattutto portare alla luce i motivi che porteranno, quest’anno, alla cancellazione di un evento di primaria importanza per la cultura e il turismo, sia locali che dell’intera regione. Il Tropea blues festival, infatti, da otto anni continua a raccogliere grandi consensi, nonostante le ristrettezze economiche e i pochi aiuti istituzionali. Questo sarebbe stato il nono anno ma, con grande rammarico, in queste ore è stata resa nota la decisione, obbligata, di congelare, almeno per l’anno in corso, il Tropea Blues Festival. Il presidente Cristian Saturno, pertanto, rompe il silenzio e dichiara quanto segue:

 <Cari lettori, cittadini di Tropea, collaboratori, commercianti. Non ho intenzione di cadere in trappole politicamente costruite da chi ha circoscritto la sua vita dalle polemiche. Mi rivolgo a tutti coloro che in modo attivo in questi ultimi tempi hanno sempre collaborato alla realizzazione del nostro importante Festival. Ebbene si, a  malincuore, a nome dell’associazione Tropea blues devo dichiarare congelata la IX edizione del Tropea Blues Festival>.

Tanti, per il presidente Saturno, i motivi che hanno portato ad una decisione cosi drastica. <La continua esclusione dai bandi Regionali> ad esempio, rientra tra i motivi per cui l’associazione ha deciso di dire basta. <Ma non per questo – prosegue Saturno – ci siamo mai arresi.  Questa volta, sotto pressione dell’assessorato alla cultura di Tropea che, alludendo al fatto della nostra incapacità organizzativa di partecipare ai bandi regionali, assieme al presidente del consiglio comunale di Tropea Massimo Pugliese, nonché socio fondatore dell’associazione, si sono subito messi a lavoro per allegare la giusta documentazione alla domanda. Qualcosa, però non è andata bene e dopo poco tempo l’esito negativo da parte della regione non è tardato ad arrivare. In questo frangente di tempo – continua il presidente – chiesi ai nostri amministratori di fare un maggiore sforzo nei confronti del “Blues” visti gli ennesimi risultati non raggiunti con la regione Calabria. “Non siete i figli della gallina bianca” e “tu  con questo Blues ti  senti un  messia” sono state le poco delicate risposte e considerazioni che abbiamo ricevuto in risposta alle nostre proposte. Il tentativo, purtroppo vano, di sensibilizzare l’amministrazione verso il nostro evento, che rischiava di scomparire, non è valso a nulla. Gli assessorati alla cultura e al turismo avevano già fatto le spartizioni. Per averne conferma non è necessario un grande sforzo di fantasia, ma basta constatare la presenza, nel cartellone estivo, di numerose serate “copia e incolla”. Mentre, se i signori amministratori fossero stati più  attenti e meno approssimativi, avrebbero potuto puntare a tre eventi di notevole importanza già esistenti:  i 3 da cruci  festa tradizionale tropeana, come apertura di stagione, a metà strada il festival “Culture a confronto” e, per chiudere, il “Tropea blues festival”. Nel mese di giugno e luglio assieme ai soci Massimo Pugliese, Eugenio Licandro, Fabio La Torre, l’Associazione Tropea Blues in collaborazione con alcuni locali di piazza Vittorio Veneto aveva dato il via ad un iniziativa chiamata “Aspettando Tropea Blues” che si è rivelata un successo intrattenendo i molti turisti già presenti sulla costa. Un’iniziativa stroncata poco dopo, dal momento in cui avevamo tentato di prolungare la durata dei concerti fino alle una, anziché fino alla mezzanotte. Eppure, le serate organizzate dai due famosi assessori terminavano alle 2 di notte. Questa è stata la prova del fatto che, purtroppo, si tratti di una questione di “pennacchio”. A ciò aggiungo anche un increscioso episodio che ha riguardato la scorsa edizione del festival. Una serata di concerti rimandati a causa di un acquazzone estivo che dovevano essere recuperati a fine rassegna e che, per volere di un’amministrazione dalle vedute decisamente ristrette, non si è potuto tenere. Non è stato un bel vedere quando, a concerti quasi iniziati, i turisti hanno assistito all’arrivo degli agenti della polizia municipale i quali, quasi avessero a che fare con delinquenti, hanno impedito lo svolgersi della serata. Un dispetto all’associazione, all’esercizio commerciale adiacente alla piazza in cui doveva tenersi il concerto oppure, più semplicemente, uno sgarbo voluto e portato avanti nei confronti del presidente del consiglio comunale Massimo Pugliese? Ma, purtroppo, i brutti ricordi dell’amministrazione Vallone non finiscono qui. Nel lontano 2005, con l’attuale primo cittadino a ricoprire la carica di vice sindaco, fummo costretti a pagare il suolo pubblico. A conti fatti, solo un personaggio politico ha creduto in questo evento. L’allora presidente della provincia Ottavio Gaetano Bruni è stato l’unico a sostenere il Tropea blues, che, grazie anche al suo supporto, ha raggiunto in breve tempo successo oltre oceano. Lo stesso Gaetano Bruni, in tempi non sospetti, aveva chiesto di creare un accordo di programma con il comune. Purtroppo, il comune non ha mai accettato tali condizioni>. La dura requisitoria del presidente Saturno non risparmia l’assessore alla cultura Lucio Ruffa:

<Chi è questo Lucio Ruffa poi,  per giudicare l’operato di 8 splendidi anni del festival Tropea blues? Può vantare lui, a suo merito, qualche cosa che vagamente può equiparare il Tropea Blues Festival? Non ha mai assistito ai sacrifici fatti dagli organizzatori, che hanno lavorato sempre in assoluto silenzio, senza mai mostrare quanto veramente sia faticoso e impegnativo assicurare una buona riuscita di una manifestazione di tale portata>. All’invettiva contro l’assessore alla cultura si aggiunge anche Massimo Pugliese, il quale aggiunge: <La fretta e il veleno che hai profuso nell’amministrazione e nel paese non inquineranno anche lo spirito dell’associazione Tropea blues né, quanto meno, lo spirito dei giovani e delle nuove idee in fermento>. Una delle più grandi delusioni di questa edizione mancata del festival è la partnership che si era creata tra l’associazione Tropea Blues e l’ambasciata italiana a New York, nata grazie all’impegno della scuola per stranieri “Studio Italiano”, rappresentata da Nicola Giuditta, che ha mantenuto ottimi rapporti con Joe Merante, operatore all’interno dell’ambasciata. Tale collaborazione avrebbe permesso di avere in questa nona edizione artisti internazionali (tra queste Mary Mc Bride, nostra ospite lo scorso anno) e, anche quest’anno, la presenza di artisti di fama internazionale. <Un vero peccato – conclude Saturno – per la nostra associazione, ma soprattutto per la nostra città e la nostra terra>.

L’associazione Tropea Blues, pertanto, dopo aver assistito a tali episodi, ha deciso di rendere pubblica la propria opinione e visione dei fatti. <Avvertiremo tutte le testate giornalistiche – continua ancora il presidente Cristian Saturno – tutte le agenzie di viaggi, tutte le riviste turistiche che da anni menzionano il nostro festival come fiore all’occhiello dell’intera regione, tutti coloro i quali hanno investito su questo evento, per metterli a conoscenza della situazione e delle condizioni in cui l’associazione ha lavorato, purtroppo senza il supporto di chi avrebbe invece dovuto appoggiarci senza se e senza ma.
Come associazione – sottolinea Saturno – abbiamo intenzione di organizzare una serata evento prevista per il prossimo 15 settembre, in un’area da stabilire, ma che non faccia parte del suolo pubblico comunale. In tale serata la popolazione, gli appassionati, i commercianti, gli amici del blues, saranno invitati. >

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