La Calabria rupestre al centro di importanti studi

Condividi il post:
Affresco nella grotta di Santu Liu (Caria di Drapia)

L’Università di Firenze, in collaborazione con altri partner, sta portando avanti un vasto e interessante progetto che riguarda da vicino anche la nostra regione: una ricerca sull’habitat, quindi la civiltà e la cultura, rupestre, riferita a tutto il bacino del Mediterraneo. L’iniziativa, coordinata dalla professoressa Carmela Crescenzi,  è in corso di svolgimento e dovrebbe concludersi a giugno. Al momento i risultati parziali del progetto dell’Ateneo fiorentino sono visibili sul sito www.rupestrianmed.eu. Obiettivo precipuo degli studiosi è l’approfondimento di un fenomeno, l’habitat rupestre appunto, traversale e interculturale per promuoverne la sua conoscenza e giungere ad una mappatura e censimento completi di tutti questi siti. Alle grotte, anticamente, si attribuiva una valenza civile, religiosa e culturale; esse erano considerate dei modi abitativi alternativi rispetto a quelli urbani tradizionali. A partire dal XII secolo si è verificato in Calabria un significativo movimento migratorio di gruppi etnici dall’Oriente, in buona parte religiosi, ed un arretramento degli insediamenti abitativi verso l’entroterra, dettato anche dalle continue invasioni e arrembaggi degli arabi. Le aree interne erano quindi viste come più sicure e si svilupparono in Calabria, come in tante altre zone del mezzogiorno, questi insediamenti umani organizzati in grotte, testimoni di un particolare modello di vita sociale che ebbe come “ispiratori” e protagonisti i monaci Basiliani. L’Habitat rupestre diviene un contesto antropologico ed etnografico, la grotta è quindi un elemento distintivo del paesaggio mediterraneo, riscontrabile in molti paesi, spesso lontani tra loro, e tra questi il Sud Italia e la Calabria in particolare. Da quando l’UNESCO  ha riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità i centri in Cappadocia (Turchia) e i quartieri rupestri di Matera, in Basilicata, hanno ricevuto un impulso gli studi scientifici delle strutture rupestri e lo studio dell’Università di Firenze citato in questo resoconto giornalistico si pone lungo questa direzione.

Bruno Ciconte
Nadia Barbalace
Natalina Belvedere

Della “compilazione” della sezione del progetto fiorentino riservata alla nostra regione se ne sono occupati un ragazzo e due ragazze calabresi: Bruno Ciconte di Sorianello, Nadia Barbalace di Spilinga e Natalina Belvedere di Siderano. Tuttavia, nell’ultimo periodo sta proseguendo il censimento degli insediamenti rupestri della Calabria il solo Bruno Ciconte. L’augurio è che questo progetto possa, tra le altre cose, oltre che fornire importanti informazioni alla comunità accademica, riuscire a sensibilizzare l’opinione pubblica e, soprattutto, le istituzioni, affinché vengano curati maggiormente questi preziosi “ecomusei” e non si assista, come purtroppo capita di sovente, a squallidi scenari di degrado e di abbandono nell’area occupata da questi preziosi siti.

MarioVallone

L’insediamento rupestre di Zungri

I siti calabresi inclusi nella ricerca sono, finora, i seguenti: Grotte degli Sbariati, Vibo Valentia, Zungri villaggio, fine secolo XII; Grotta di Trisulina, Vibo Valentia  Zungri, abitazione, fine secolo I; Grotta eremitica di “Santu Liu”, Vibo Valentia, Caria di Drapia, luogo di culto, fine secolo XI; Grotta del Favo, Vibo Valentia, Spilinga, eremo, fine secolo XI; Grotta del Romito, Cosenza, Papasidero, abitazione, fine secolo XII; Grotta del Pozzo, Cosenza, Frascineto, abitazione, fine secolo X; Grotta della Madonna delle Armi, Cosenza, Frascineto, chiesa fine secolo X; Grotte di Boia, Cosenza, Campana, abitazione;  Grotte di Paludi, Cosenza Paludi, eremo; Grotta di Sant’Arsenio, Reggio Calabria, Reggio Calabria, abitazione; Grotta di Sant’Angelo e Grotta della Pastorella Reggio Calabria,  Stilo chiesa; Grotta di santa Maria di Monte Stella, Reggio Calabria, Pazzano, eremo fine secolo IX; Grotta di Sant’Elia, Reggio Calabria, Melicuccà, luogo di culto fine secolo X; Grotte di Valle Cupa, Crotone, Casabona, villaggio; Grotte di Belvedere di Spinello, Crotone, Belvedere di Spinello, eremo fine secolo X; Grotte di Rocca Vecchia, Crotone, Rocca di Neto,  villaggio; Grotte Gemelle e Timpa dei Santi, Crotone, Caccuri, abitazione, fine secolo IX; Grotte di Favata, Crotone, Cotronei, abitazione fine secolo XI; Grotte di colle della Chiesa, Crotone, Petilia Policastro, villaggio fine secolo X.

m.v.

 

 

Print Friendly, PDF & Email

Commenti

comments

5 Replies to “La Calabria rupestre al centro di importanti studi

  1. SEGNALAZIONE:
    Grotta di Fantino o di San Nicodemo, si trova nelle vicinanze del Santuario di San Nicodemo, sugli altipiani della Limina, nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, territorio di Mammola (RC)

  2. Grazie per la segnalazione, sarei grato se mi desse latitudine e longitudine.

  3. Segnalo le coordinate della Grotta in modo approssimato in quanto la vegetazione non consente l’individuazione corrette delle stesse.
    38 22 29 53 N
    16 11 40 11 E

    Saluti
    Nicodemo Arch. Spatari
    cell. 3894995109

  4. Grazie Mille, come ho già detto a Gino Larosa nel periodo natalizio verrò a visitarle… Bruno CICONTE

Lascia un commento

Vibonesiamo.it BLOG – Mario Vallone Editore is Spam proof, with hiddy
UA-40017135-1