“Mulinari e Mulini” – Brattirò

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Antico mulino di Brattirò – foto Franco Saragò

I MULINARI
Fino agli inizi degli anni Sessanta, c’erano a Brattirò due mulini ad acqua. Utilizzavano l’energia meccanica prodotta dalla corrente di un corso d’acqua, condotta alla ruota del mulino tramite opportuna canalizzazione. Servivano per la macinatura dei cereali, essenzialmente grano, da cui si ricavava la farina bianca e mais, da cui si ricavava a farina panicula di colore giallo.

Sorgevano lungo il corso della fiumara che separa i comuni di Drapia e Spilinga.

Antico mulino di Brattirò – foto Franco Saragò

I mulinari per eccellenza di Brattirò, titolari dei due mulini, furono: Rombolà Francesco (1920-1972), detto Ciccu u Saracinu e Speranza Michele (1911-1984), detto Micheli u mulinaru o Micheli i facc’i rosa, a cui era associato il fratello Speranza Pasquale (1906-1991), detto masciu Pascali u mulinaru, che era poliomielitico ed, essenzialmente, si occupava di portare al mulino, col suo asinello, a ciuccia i masciu Pascali, il grano prelevato dai clienti e di riportare a loro la relativa farina.

Negli anni Sessanta ci fu l’avvento del mulino elettrico. I mulinari di Brattirò si consorziarono tra loro e con Rombolà Pasquale (1909-1994), detto Pascali da funtana, insieme comprarono un mulino elettrico che venne installato in paese, in località Palumbo.

IL MULINO ELETTRICO

Alla fine degli anni Cinquanta, quindi, i tre mugnai di Brattirò: Rombolà Francesco, Ciccu u saracinu, Speranza Michele, Micheli u mulinaru o Micheli i facc’i rosa e Rombolà Pasquale, Pascali da funtana, abbandonarono i loro mulini ad acqua lungo la fiumara che separa i comuni di Drapia e Spilinga, si consociarono e comprarono un mulino elettrico. Per tal proposito costruirono un locale in località Palumbo. I macchinari del mulino furono portati da grandi camion. Giunsero tre tecnici della ditta per l’assemblaggio e, dopo una settimana, si mise in azione il nuovo mulino. La farina era molto più bianca perché veniva scartata bene la crusca, a caniggia, e il pane aveva un sapore diverso per la gioia di noi tutti consumatori.

Pasquale Vallone

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