“Sciabaca”

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pizzo calabro (25)Con il termine “sciabaca” si indica la rete dei pescatori, ma è anche il nesso metaforico con la cultura mediterranea e le sue propaggini, scelto dagli organizzatori dello Sciabaca Festival.
L’evento, che si terrà a Pizzo dal 23 al 25 settembre, è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi sulla terrazza del Castello Murat. Promosso da Comune di Pizzo, Rubbettino Editore e cooperativa Kairos, con LaC media partner, il festival si propone come un viaggio attraverso diverse forme di narrazione, dalla letteratura alla geografia, dalla fotografia al cinema, dalla musica al giornalismo e alla storia. Una serie di incontri, mostre, visite guidate, concerti e film scandiranno i tre giorni della manifestazione, catalizzando l’attenzione sulle tematiche più intimamente connesse alla cultura mediterranea.
«Tutti gli autori e gli artisti che parteciperanno, daranno però una visione “altra” del Sud – ha spiegato Nancy Valente, della Kairos – per offrirne un’immagine fuori dagli schemi soliti. Il filo conduttore, dunque, sarà proprio questa emancipazione dagli stereotipi che spesso accompagnano la rappresentazione del Meridione».
«Siamo molto orgogliosi di aver promosso questo festival – ha commentato l’editore Florindo Rubbettino – che consolida ulteriormente la nostra collaborazione con la città di Pizzo e con la Kairos. L’obiettivo è quello di far diventare questo evento un appuntamento fisso nel panorama calabrese».
Dal canto loro, il sindaco Gianluca Callipo e l’assessore Cristina Mazzei hanno rimarcato l’importanza dell’iniziative culturali nelle dinamiche di promozione territoriale.
«Si tratta di un rapporto simbiotico, che si alimenta a vicenda – ha spiegato Callipo -. La cultura, in una città carica di storia come Pizzo, rappresenta infatti un volano indispensabile per tenere sempre viva l’attenzione e incrementare il numero di visitatori, anche in periodi dell’anno durante i quali i flussi turistici si riducono».
Sciabaca Festival sarà inaugurato ufficialmente venerdì 23 settembre, alle 18, nel Castello Murat, dove si terrà il primo evento in programma: lo spettacolo musicale che accompagnerà la lettura di alcuni brani del romanzo Omero al Faro, di Mimmo Rando. Alle 21,30, nella Piazzetta Padiglione, sarà presentato il libro Il sogno italiano, di Ylljet Alicka. Alle 22,30, sempre al Padiglione, si terrà poi il concerto di Francesca Prestia, Mare Nostrum.
Il giorno successivo, sabato 24, il primo appuntamento, alle 18, è costituito da un’escursione guidata, che porterà i partecipanti su percorsi storici delle vicende murattiane. Alle 19.30, al Castello, sarà la volta del talk moderato da Gilberto Floriani, Viaggi, migrazioni, accoglienze, al quale parteciperanno Pietro Bartolo, Giacomo Panizza, Mimmo Gangemi e Erasmo Palazzotta. Alle 22.30 si torna in Piazzetta Padiglione per il concerto folk-dance dei Nuju, che presenteranno il loro nuovo spettacolo intitolato È l’anima della festa.
La giornata conclusiva, domenica 25, sarà aperta al Castello dal forum sulle opportunità del turismo del terzo millennio, con la partecipazione di Calabreasy, Viaggiart, Massimiliano Capalbo, Gianluca Callipo, Florindo Rubbettino e Antonio Viscomi. Gli ultimi due appuntamenti, poi, si terranno in Piazzetta Padiglione: ore 21, incontro Francesco Bevilacqua sul tema “Calabria: mutazione, invenzione, rinascita”; infine, alle ore 22, la proiezione del film di Gianfranco Rosi, Fuocammare.
Durante l’intera durata del festival, inoltre, sarà possibile visitare la mostra fotografica di Alessandro Mallamaci “Lisboa nào è a cidade perfeita”, allestita nell’home gallery Lo Studiolo, diFrancesca Procopio

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