“Priscilla e le altre” a Drapia

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10672211_975328955840792_3798783012060111518_n«Non si nasce aggressivi, lo si diventa. Così la donna: non nasce debole, ma arriva ad esserlo».  Parole forti  contenute nell’ultima fatica letteraria di Maria Concetta Preta. “Rosaria, detta Priscilla e le altre” è il libro, dalla tematica triste quanto attuale quale la violenza e il femminicidio, presentato nei giorni scorsi presso la sala consiliare di Drapia su iniziativa dell’associazione Drapia in Europa presieduta da Rodolfo Mamone, in concomitanza con l’amministrazione comunale.

Tra i relatori: Antonio Mamone, presidente del consiglio drapiese; Nancy Riso, assessore alla cultura, Rodolfo Mamone, presidente dell’associazione “Drapia in Europa”, Silvana Dell’Ordine, pittrice; Katia Russo, cantante; Marcella Davola,moderatrice e l’autrice Maria Concetta Preta.

Dapprima vi è stato intervento di Antonio Mamone, il quale ha voluto fare un esame sull’utilizzo delle parole nella lingua italiana e il sessismo linguistico. Un saluto poi del presidente dell’associazione “Drapia in Europa”, il quale ha evidenziato la forza e determinazione dell’autrice del libro e delle stesse protagoniste delle storie raccontate, vittime di un amore malato, violenze psicologiche e sessuali.

Nancy Riso, assessore alla cultura drapiese si è soffermata sul rapporto amore- possesso, tematica affrontata nel libro e su frasi di forte impatto emotivo.

Un intermezzo musicale ha scaldato l’atmosfera e fatto addentrare il pubblico nella tematica triste quanto attuale con la canzone: “Gli uomini non cambiano” di Mia Martini, eseguita brillantemente da Katia Russo.

La pittrice Silvana Dell’Ordine, che ha impreziosito la sala con i suoi dipinti, ha esposto una articolata relazione.

Eseguiti in seguito da Katia Russo anche il brano di Fiorella Mannoia “Quello che le donne non dicono” ed “Essere una donna” di Anna Tatangelo.

Nel libro si narrano dieci storie di donne, persone forti che lottano e non si arrendono se non di fronte alla forza e alla morte, tra cui vi sono anche due fatti di cronaca finiti in tragedia: lo stupro di Liviana Rossi e il caso di femminicidio ante litteram di Francesca Alinovi.

«Forti e determinate le protagoniste del mio libro, perché sono le vere donne e non le femmine. Le vere donne non cedono mai- ha dichiarato l’autrice- Non esiste ancora una lingua codificata che esprime in toto l’universo femminile, ma la lingua è in continuo divenire. La parola non potrà salvare il mondo, ma è riscatto e speranza».

Annalisa Fusca

Pubblicato su il Quotidiano del Sud

 9 maggio 2015

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