Un Qui Pro Quo

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mario valloneMartedì scorso ho assistito alla seduta del Consiglio comunale drapiese.

Scrivo qualcosa solo ora perché in settimana ho avuto tanti, troppi, impegni.

Alla riunione (stranamente) non ha preso parte l’ex primo cittadino Alessandro Porcelli, ora leader del gruppo di opposizione.

Il civico consesso ha anzitutto approvato il regolamento e l’atto di indirizzo conferito al responsabile dell’Ufficio Tecnico per l’adozione, da parte di privati, di aree verdi pubbliche.

In sostanza, tra non molto nel territorio di Drapia le aiuole, gli spazi verdi ed i giardini di proprietà del Comune saranno affidati, tramite apposita procedura che sarà adeguatamente pubblicizzata, a dei privati che avranno il compito di curarle, abbellirle e mantenerle in uno stato di decoro. In cambio, gli stessi privati potranno collocare una targhetta “pubblicitaria” in prossimità della zona affidata in adozione.

Il punto all’odg è stato illustrato dal vicesindaco, nonché assessore all’Ambiente, Pino Rombolà.

Si tratta, a mio parere, di un’ottima iniziativa per il decoro urbano, anche perché è a costo zero.

Avremo modo di tornare su di essa e approfondirla.

Durante la seduta è stato discusso anche un altro punto.

Non mi soffermerò più di tanto su quest’ultimo argomento per un preciso motivo. Il 27 maggio, nel post in cui “salutavo” Porcelli (il famoso, per alcuni famigerato, post “Bye bye Porcelli”) avevo giurato che non avrei infierito sugli sconfitti. Nonostante i vari spunti “offerti” più volte dagli ex amministratori e dai loro, ormai pochi, accoliti, intendo, in linea di massima, mantenere quella promessa per cui mi limiterò a esporre brevemente la cosa contenendomi il più possibile nel commentarla.

In pratica, la minoranza ha evidenziato l’illegittimità dell’atto della nuova giunta Vita con cui si nominava il resp dell’Ufficio Tecnico in quanto è stato sforato il limite di spesa per il personale imposto dalla normativa vigente.

Porcelli, Carlino e Chindalo Di Bella, i tre firmatari del documento, probabilmente non avevano letto la delibera, firmata dagli stessi Carlino e Porcelli, di inizio maggio in cui era stato scritto in modo chiaro, inequivocabile ed incontrovertibile, che la medesima spesa era stata già sforata dalla passata amministrazione. Detto altrimenti, ex sindaco ed ex vicesindaco, hanno esordito come consiglieri di minoranza, autoaccusandosi.

Si, proprio così.

Evidentemente i tre consiglieri di opposizione hanno fatto confusione: con ogni probabilità si è trattato di uno sbaglio, un equivoco; forse hanno preso una cosa per un’altra.

Potrei inoltrami nei dettagli della questione ma, per i motivi sopra accennati, mi fermo.

MarioVallone

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Commenti

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One Reply to “Un Qui Pro Quo”

  1. Ciao Mario,
    chi assiste ai consigli si è reso conto di come certe azioni non siano commentabili, dunque dici bene quando sostieni che risulta inutile e antipatico infierire, ma c’è una parte di cittadinanza che deve essere informata, quindi tu, garbatamente, continua a informare!!
    teresa

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