Vibo perde il “Prefetto della speranza”

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Il prefetto Giovanni Bruno
Il prefetto Giovanni Bruno

Credo che la notizia del trasferimento a Roma del Prefetto dott. Giovanni Bruno abbia lasciato l’amaro in bocca non soltanto agli “addetti ai lavori” ovvero a chi in un modo o nell’altro ha avuto rapporti in vario modo con il capo dell’Ufficio territoriale di Governo, ma anche a tantissimi altri cittadini vibonesi.

Chi lo ha conosciuto ha probabilmente avuto tutto il tempo per capire di che stoffa è fatto il dott. Giovanni Bruno, trovatosi, improvvisamente, nell’arco del suo impegno istituzionale a Vibo Valentia, a doversi occupare non solamente del suo esclusivo ruolo di Prefetto.   

Credo che il suo non facile impegno di Prefetto per il territorio di Vibo Valentia sia andato oltre ogni più rosea previsione e che questo aspetto più che positivo non sia sfuggito all’attenzione di tutta l’opinione pubblica con la quale è sorto anche un vero e ben coltivato rapporto d’amore .

Proprio per questo motivo lui confessa che la sua partenza lo rattrista così come non nasconde che il suo arrivo a Roma lo inorgoglisce per il delicato compito che andrà ad assumere nell’Amministrazione dell’Interno.

A Vibo Valentia e dintorni il dott. Giovanni Bruno ha lavorato bene, con entusiasmo, alto senso del dovere ed eccellente rapporto con la popolazione che ha conosciuto in tutte le sue articolazioni avendo compiuto una ricognizione particolare proprio sulla scorta delle sue quotidiane visite sul territorio.

Se dovessimo mettere insieme tutta la cronostoria  dei suoi interventi che si sono susseguiti da quando è stato alla guida dell’Ufficio territoriale di Governo  probabilmente ci accorgeremmo che, senza voler togliere nulla ai suoi pur valenti predecessori, la sua iniziativa si è sempre rivelata non solo la più eccellente ma sopratutto la più accorta, tempestiva  e utile a superare i non pochi  momenti di difficile gestione vissuti da un territorio che da molti anni a questa parte deve fare i conti non soltanto con le difficoltà economiche, occupazionali e sociali ma soprattutto con quelle specificatamente  ambientali e dell’illegalità  che da tempo hanno preso il sopravvento nella vita di tutti i giorni. 

E’evidente che quando è andato ad insediarsi nella poltrona più prestigiosa ma anche scottante al quarto piano di Palazzo Rizzuto non pensava di dover essere coinvolto in un’attività quotidiana frenetica, ricca di ansia e preoccupazioni, densa di fatti e atteggiamenti che hanno minato la pace e la solidità  civica dell’hinterland Vibonese.

Ne pensava di dover mettere mani, tutti i giorni, a mediare e far fruttare la sua intelligenza nel dirimere una infinita serie di controversie tra enti, lavoratori, cittadini e associazioni che hanno posto spesso in fibrillazione l’animo ed il cuore di ogni singolo cittadino.  

Un’opera difficile, di forte intensità e che ha messo a dura prova la sua forte fibra di uomo impegnato nelle più importanti  istituzioni.

Si deve alla sua collaudata pazienza certosina, al suo savoir faire, al suo modo di essere se Vibo Valentia ha saputo fronteggiare e spesse volte superare momenti di forte tensione sociale.

Ma è stata soprattutto la sua spiccata personalità, votata in maniera incredibile all’ascolto del cittadino, che gli ha permesso di aiutare questa provincia ad evitare che conflitti di varia natura sfociassero nel disordine, ma soprattutto nella disperazione che spesso ha travolto gli animi di lavoratori alle prese con una dura ma anche estenuante  lotta per la conservazione del posto di lavoro.

Ne si può dimenticare che dall’attenzione del Prefetto Giovanni Bruno sono passati tutti i fatti più incresciosi di questi ultimi anni e che hanno destato allarme, preoccupazione e disagi a non finire.

Si deve, poi,  alla sua grande capacità professionale il ripristino di una normalità di vita cittadina che seppur ancora ricca di difficoltà per tanti lavoratori ha attenuato il loro senso di sconforto e delusione.

E’ stato sempre considerato come il “Prefetto della speranza”. Sono state tantissime le aziende, molti i cittadini che in fasi di emergenza hanno trovato in lui un momento di conforto, pace e di speranza.

Dalla sua parte la non comune ed eccellente forza e voglia di affrontare con coerenza, alto  spessore culturale e professionale, ogni tipo di difficoltà denunciata dal suo interlocutore.

Ha lottato, fino a quando ha potuto per garantire il percorso più ideale di un’Amministrazione provinciale allo sbando per il suo dissesto economico. E fino ad oggi, con il nuovo Ente, ha continuato a garantire  il suo ruolo di “custode” dell’osservanza  delle regole.

Il Prefetto Giovanni Bruno si è visto costretto, perché le grane non è andato mai a trovarsele, a sostituirsi, sostanzialmente, anche al potere civico. 

Non ha mai tralasciato di rendersi  più che utile anche al Comune, travolto non solo dal disastro economico ma anche dalla incapacità politico amministrativa di chi aveva chiesto all’elettore, deludendolo in pieno,  l’affidamento della gestione della cultura dei servizi.

Ma quel che piace del Prefetto Giovanni Bruno è che è stato un uomo d’impegno tra la gente e che ha amato ritrovarsi tra gli stessi cittadini anche nelle sue frequenti passeggiate distensive per la città.

Lascia Vibo Valentia dopo aver dato tutto se stesso per aiutare questo territorio ad attenuare gli effetti di una  sofferenza che non merita per questo il dott. Giovanni Bruno si è meritato la gratitudine di una provincia che non dimenticherà facilmente il suo acume, la sua disponibilità, il suo modo di fare con la gente e tra la gente, la sua intelligenza, il suo sorriso sempre colmo di speranza.  

E’ in arrivo il Prefetto dott. Carmelo Casabona. Originario di Caltanissetta, proviene da Sondrio. E’ una vecchia conoscenza calabrese avendo svolto nel 2009 la funzione di Questore di Reggio Calabria, impegno che gli permise di guadagnarsi di li a poco tempo i galloni di Prefetto.

E’ una scelta che – si dice – il Ministro Angelino Alfano  abbia voluto fare per Vibo Valentia per continuarla a dotare di un Prefetto di eccellente esperienza professionale.    

Franco Cavallaro             

Segretario Generale della Cisal

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