Un altro lutto tremendo travolge e sconvolge la mia comunità: nelle prime ore della notte è giunta notizia della morte del medico Mommo Rombolà, a pochi giorni di distanza dal decesso della moglie Bettina Rombolà.
Da diversi giorni Mommo era stato ricoverato a causa di complicazioni riconducibili al covid. Tra alti e bassi stava portando avanti la sua lotta. Ieri un peggioramento e la necessità di intubarlo, quindi la morte: è la terza vittima riferibile al virus che si verifica a Brattirò, la quarta nel territorio comunale di Drapia.
Mommo era nato nel 1946. Si era laureato in Medicina ed era stato medico di famiglia soprattutto a Zungri, mentre gli ultimi anni aveva lavorato alla SAUB di Tropea.
Una figura che non ha bisogno di ulteriori presentazioni perché nel triangolo Tropea-Capo Vaticano-Zungri era molto conosciuto, amato ed apprezzato.
La sua perdita è un macigno pesantissimo; se ne va davvero un pezzo di storia del circondario.
Buono, umile, gioviale, disponibile, affabile, preparato, ironico e intelligente; Mommo aveva una personalità originale, un modo tutto suo di rapportarsi: non lo si poteva non amare, non gli si poteva non volergli bene.
Quando lo si incontrava, anche solo a vederlo, scattava un moto piacevole e la voglia di avvicinarsi per scambiare quattro chiacchiere.
Per la mia famiglia è stato, da sempre, molto più che un amico; siamo addolorati, affranti e increduli.
Un abbraccio fortissimo alle tre figlie: Cristina, Nicoletta e Lucia: tenete duro… vi siamo stati, vi siamo, e vi saremo, sempre vicini.
MarioVallone