“Drapia da salvare”

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Drapia DA SALVARE

Il prof. Saverio Di Bella
Il Comune Drapia  confina, tra l’altro, con il Comune di Tropea, la perla del Tirreno e nella geografia fisica dell’area occupa le colline che dominano su Tropea.
Vista dalle colline – S. Angelo di Drapia, Taccone, Drapia e dintorni, Gasponi e  dintorni – Tropea appare voluttuosamente sdraiata ai piedi delle colline drapiesi dalle quali poi lo sguardo si allunga sul mare fino ad includere le isole Eolie e il Golfo di Lamezia Terme.
Orizzonti ancora più ampi e fascinosi si possono godere dalle alture di Monto Poro e di Torre Galli, sempre nel Comune di Drapia.

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Il capoluogo  e le frazioni  – Gasponi, Brattirò, Caria – i casolari e i nuclei abitati delle campagne sono  interessati da anni ad un esodo migratorio che vede abbandonati i casolari, incolti i campi, decine di case nei centri abitati prive di famiglie, desolatamente vuote e abbandonate insesorabilmente al silenzio e al degrado.
Un patrimonio urbano consegnato all’acqua e al vento che deve pesare come una colpa sui nati in questa terra bellissima e fertile.

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L’abbandono delle campagne e l’esodo migratorio non sono figli del destino.
Sono figli di scelte politiche che hanno espulso i contadini dalle campagne lasciate in mano ai gnuri (signori, proprietari terrieri senza voglia e capacità produttiva). Tutt’al più speculatori e becchini edilizi del paesaggio agrario. Perciò occorre reagire. La terra deve essere di chi la lavora, le case di chi le abita.

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Emerge perciò come fondante il ruolo del  Comune che dovrebbe requisire le terre  incolte,  i casolari di campagna abbandonati, le case dei borghi vuote.
Una volta requisite il Comune dovrebbe vendere le unità abitative ad un prezzo simbolico ad acquirenti che si impegnano a mettere in sicurezza le abitazioni rurali o urbane entro tre mesi ed ha ristrutturarle entro un anno.
Queste scelte sono già state realizzate altrove e con successo.
Si può sperare che a Drapia il successo possa essere ripetuto dato che la collocazione geografica del Comune rende gli spazi dello stesso particolarmente attraenti e già inseriti in un territorio la cui vocazione turistica è nota a livello internazionale.

Saverio di Bella
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