Nel santuario dedicato a San Francesco di Paola, ogni anno, dal 1946, tre sindaci, in rappresentanza di tutti i comuni calabresi, donano l’olio votivo. La lampada votiva è poi accesa dal governatore della Calabria. Quest’anno, i tre comuni prescelti per la donazione sono stati: Calopezzati, San Giorgio Morgeto e Zaccanopoli. Quest’ultimo centro è particolarmente devoto al taumaturgo paolano. Durante il viaggio a Milazzo, infatti, il patrono dei calabresi soggiornò nel piccolo centro sito alle pendici del Poro e fu autore di eventi straordinari. A tale proposito occorre ricordare che già nel gennaio del 2008 le reliquie di san Francesco fecero sosta a Zaccanopoli. Artefice dell’iniziativa, l’ex parroco don Francesco Sicari, presente alla manifestazione dello scorso giovedì. Pochi giorni addietro, inoltre, l’amministrazione ha dedicato una piazza di recente e moderna realizzazione al santo di Paola. Lo spazio prescelto, quello in cui pare che il taumaturgo abbia lasciato l’impronta del suo passaggio. Infine, la missione dei Minimi che si è svolta nelle settimane scorse ed ha preceduto la raccolta dell’olio. La cerimonia di donazione dell’olio e di accensione della lampada si è svolta lo scorso 2 maggio.
La manifestazione è stata introdotta dall’intervento da padre Rocco Benvenuto, correttore provinciale dei Minimi che ha anche presieduto la celebrazione eucaristica. Nel suo discorso, padre Rocco Benvenuto ha messo in evidenza «la riforma spirituale di san Francesco di Paola, fondata su due cardini: sobrietà e rettitudine dell’agire». A seguire, il saluto del sindaco di Paola, Basilio Ferrari e l’introduzione del presidente della regione Giuseppe Scopelliti. Presenti alla cerimonia circa 280 zaccanopolesi, fra cui l’intera giunta comunale e l’attuale guida spirituale padre Francesco La Ruffa. L’olio raccolto dalla comunità, oltre 470 litri. Nel suo intervento, il primo cittadino, Pasquale Caparra, ha innanzi tutto presentato la sua comunità, da un punto di vista storico, geografico e sociale. Ha poi ricordato la figura di due francescani zaccanopolesi: padre Mansueto che come ricorda lo storico Gabriele Barrio visse e morì da santo e Paolo Collia correttore provinciale dei Minimi fino al 1722. Il sindaco ha poi affermato: «L’esempio e la testimonianza di vita, eroicamente vissuta da questo santo, ne legittimano l’accostamento alla sofferenza, all’indigenza, alla povertà come modelli accolti e seguiti da quanti hanno scelto di agire con rigorosa coerenza conformandosi ai valori dell’onestà e del dono». Pasquale Caparra ha quindi indicato quali esempi virtuosi di coloro che si sono spesi per una società migliore i combattenti morti in guerra e i resistenti, fra cui il partigiano Domenico Mazzitelli da Zaccanopoli. Infine, ha sottolineato: «Fulgido esempio di coerenza e santità nella carità, san Francesco resta per tutti noi guida e testimonianza di rettitudine morale». Al termine della cerimonia sono stati consegnati, dai Minimi, ai primi cittadini delle tre comunità donatrici dell’olio un quadro raffigurante il santo paolano e un albero d’ulivo.
Corrado L’Andolina