A Carìa la Sagra da Sujaca in onore del Santissimo Salvatore

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03/08/12. Sono iniziate ieri, due agosto, e si concluderanno lunedì sei agosto, le celebrazioni religiose in onore del protettore del paese di Carìa: il Santissimo Salvatore. La parrocchia e la chiesa parrocchiale di Caria sono intitolate alla Trasfigurazione del Signore, avvenimento della vita di Gesù, preludio della sua Risurrezione, che la Chiesa cattolica ricorda il 6 di agosto.

Il culto verso il Santissimo Salvatore, che altro non è che Gesù Salvatore, è un culto antichissimo, introdotto in questa comunità  dai monaci basiliani, portatori in questi luoghi di culti che sono rimasti vivi e immutati nel tempo (basti pensare ai Santi Medici Cosma e Damiano a Brattirò, San Acindino a Gasponi e -appunto- al Santissimo Salvatore  a Carìa  e ai tantissimi altri culti di santi presenti nell’intera area del Poro). La festa della Trasfigurazione a Carìa nei tempi passati era molto più sentita di oggi anche se non si è mai radicata  fortemente e fermamente nel cuore dei cariesi così come è invece avvenuto per la festa dell’amatissima Madonna del Carmelo, la cui festa  è per i cariesi la più bella, attesa ed importante.

La festa della Trasfigurazione fino al dopoguerra veniva celebrata con grande partecipazione di popolo e prendeva il via con un novenario che si concludeva poi nella serata del 5 di agosto con il canto dei  Vespri. Nella giornata del 6  Agosto si celebravano sante messe per tutta la mattinata e alle ore 11:00 la cosiddetta messa cantata, cioè la messa solenne. Non si svolsero mai processioni in onore del protettore di Carìa, questo per via delle enormi dimensioni del quadro, incastonato nell’altare maggiore della chiesa parrocchiale. Gli anziani del paese ricordano però, per svariati anni,  anche  una piccola festa con tanto di concerto tenuto della banda musicale davanti alla chiesa parrocchiale nella serata del 6 agosto. Nei primi anni degli anni ’70 la festa  della Trasfigurazione  iniziò ad essere trascurata dall’intera comunità di Caria, e venne celebrata soltanto con il canto dei vespri nella serata del 5 agosto e con la celebrazione di una santa messa nella mattinata del 6 agosto.  Dal 1979 la festa della Trasfigurazione venne completamente oscurata dalla Sagra da Sujaca, nata un anno prima  e fissata poi  all’unanimità proprio per la giornata del 6 di agosto, per omaggiare il Santo Protettore. Una iniziativa lodevole, ma che certamente ha oscurato l’importanza della festa della Trasfigurazione per la comunità di Carìa, tant’è che nel corso degli anni seguenti  le celebrazioni  vennero quasi ridotte a zero.

Questo perchè la comunità, impegnata nell’organizzazione della sagra, disertava le celebrazioni religiose. All’inizio degli anni 2000 con l’arrivo in parrocchia di don Giuseppe Furchì e del giovane don Sergio Meligrana, per l’impegno e il volere di quest’ultimo, venne ripristinata la ricorrenza con un triduo di preparazione, la santa Messa solenne nella mattinata del 6 agosto  e un”altra celebrazione in onore del Santissimo Salvatore la prima domenica di agosto. Quest’ultimo appuntamento venne introdotto da don Sergio per consentire a tutti coloro che nella giornata del 6 erano impegnati con la sagra, di celebrare la ricorrenza. Lo stesso sacerdote ha ripristinato le antiche preghiere e gli antichi canti che la comunità di Carìa per secoli ha innalzato al Santissimo Salvatore. Anche oggi, grazie all’impegno dell’ attuale parroco di Caria, don Antonio Gennaro, la festa continua ad essere una ricorrenza  religiosa importante  per la comunità, come è giusto che sia. Per quanto riguarda i festeggiamenti civili, sarà la Sagra da Sujaca, apprezzata e frequentata manifestazione, a chiudere  l’importante giornata  per la comunità di Caria.

Francesco Pugliese

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