Carìa: “U spirdu di Occhi Janchi”

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10/03/12. Occhi Janchi,  alias Antonio Naso da Carìa, era soprannominato così per via del colore chiaro dei suoi occhi. Fu assassinato, per un contenzioso, in località Torre Galli …un giorno si era fatta notte avanzata, e i suoi familiari erano in disturbo per il suo ritardo a rincasare. Quando comparve il cane, si rallegrarono: arriverà anche il padrone. Ma cosa strana, il cane non volle entrare in casa e guaiva in continuazione come se li volesse invitare  ad uscire e a seguirlo. Insospettiti così fecero, finchè a notte fonda arrivarono sul luogo della sciagura. In mezzo al bosco sotto  ad un pino ritrovarono il corpo del congiunto con la corona del Rosario In mano. I suoi assassini lo avevano ucciso a tradimento. Il luogo della tragedia è in contrada Torre Galli, precisamente nel vallone che ancora oggi viene chiamato  Vallone di Occhi Janchi. Dopo parecchi anni dall’omicidio, un tale  Piraino, massaro di bovi , andò a pascolare il suo bestiame nella  località torre Galli.  Mentre stava seduto sotto ad un pino (lo stesso dove venne ritrovato assassinato Occhi Janchi), perse i sensi  e non fece  ritorno a casa. I familiari preoccupati andarono, a notte fonda, con le lanterne accese e lo ritrovarono in quel luogo privo di sensi. Lo portarono a casa, lo adagiarono sul letto  e finalmente diede qualche segno di vita ed iniziò a parlare. Disse : Voglio vedere i mie parenti. -Siamo qui risposero il Padre e la Madre – non ci vedi? – Ma egli  continuò : -No, no io sono Occhi Janchi e voglio vedere i miei parenti -. Glieli chiamarono, li riconobbe e nei giorni  successivi  fecero un grande  pranzo durante  il quale  narrò con molti particolari la sua triste fine facendo nomi e cognomi di chi fosse stato a compiere l’omicidio. Il giorno seguente Piraino ritornò in sé e non ricordò nulla dei giorni precedenti.  Ma nel corso degli  nel Vallone di Occhi Janchi  si sono verificati diversi episodi di tal genere e molte persone del luogo hanno testimoniato di avere visto u spirdu (fantasma) di Occhi Janchi che ancora oggi si aggira in quei luoghi dove venne assassinato. L’ultimo episodio si è verificato recentemente, nell’estate del 2006. Un signore di Carìa scendendo nel vallone  ha incontrato un uomo, vestito con abiti tipici indossati  dai  contadini del luogo molti anni fa. Ha visto un uomo agirarsi in quei luoghi  e, insospettitosi, lo ha seguito  per diversi metri. L’uomo però è scomparso  appena arrivato in un punto ben preciso,  ciò nel luogo esatto dove venne ritrovato il corpo senza vita.

Fino al 1930 era presente in quel luogo il pino sotto il quale venne ritrovato Occhi Janchi senza vita. In quell’anno Don Carlo Galli, proprietario del  terreno decise di tagliarlo . L’albero dunque non è più visibile ma a quanto pare, secondo molti, u spirdu di Occhi Janchi aleggia ancora oggi nei pressi del “suo” albero.

(Tratto dagli scritti del Can Antonio Mazzitelli)

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