Il progetto definitivo del castello Galluppi di Caria di Drapia

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09/01/12. Passo in avanti nell’iter progettuale e burocratico che porterà al recupero del castello Galluppi di Caria. Nei giorni scorsi il sindaco Alessandro Porcelli ha convocato la stampa ed  i seguenti tecnici che si stanno occupando della progettazione dell’opera: Antonio Naso, Raffaele Pugliese, Dino Staropoli, Francesco Rombolà, Michelangelo Pugliese, Pasquale Lagadari (quest’ultimo Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune). Durante questo incontro, al quale hanno preso parte quasi tutti i membri della giunta drapiese, sono stati illustrati i punti salienti del progetto definitivo del sito, “tassello” che ha visto finalmente la luce (ecco perché si può dire che si tratta di un passo in avanti verso il recupero del castello) dopo tanti mesi di lavoro da parte dei tecnici.

Abbiamo anzitutto chiesto al sindaco ed ai tecnici perché c’è voluto tutto questo tempo per “produrre” il progetto che, stando a quanto riferito nel maggio 2010 dai medesimi amministratori drapiesi (cioè quando la Regione ha “erogato” un finanziamento di 380 mila euro), andava solo aggiornato e completato. Porcelli ha riferito di ostacoli, soprattutto di carattere burocratico e procedurale, a sua detta indipendenti dalla loro volontà, che non hanno permesso di fare prima, ma ha precisato il loro impegno costante. Sulla stessa scia Matteo Mazzitelli, assessore comunale ai Lavori Pubblici, il quale, circa il suddetto ritardo, ha specificato che esso in parte è stato dovuto al fatto che gli uffici comunali hanno avuto, in certi mesi, impegni più urgenti, come il dissesto idrogeologico e la depurazione, che li hanno impegnati su altri fronti. La speranza è che ora si faccia presto soprattutto per evitare che la struttura possa subire crolli (abbiamo in tal senso sollecitato i tecnici a fare un sopralluogo perché ci sembra che alcuni punti del castello siano pericolanti, come ad esempio il balcone laterale). Nitido e soddisfacente l’intervento dell’ing. Lagadari dell’UT, il quale ha cercato di fornire una tempistica circa i prossimi passaggi che il progetto dovrà fare prima di vedere gli operai al lavoro. Premesso, come ha più volte ribadito Lagadari, che si possono verificare rallentamenti di vario genere anche non dipendenti dal loro operato, si può affermare che le prossime fasi, esecutiva e quella di gestione dell’appalto, dovrebbero durare (ripetiamo: salvo imprevisti), poco meno di un anno.

Quindi, se tutto va bene, vedremo gli operai al lavoro poco dopo l’estate 2012. Ma come si interverrà con i primi finanziamenti disponibili? L’arch. Michelangelo Pugliese ha spiegato che nell’ambito del restauro conservativo, si procederà anzitutto alla messa in sicurezza del sito (ricordiamo che accanto al castello vi è una chiesetta sconsacrata, dalla quale si ricaverà una saletta conferenze, ed un maneggio, oltre che uno splendido giardino). Lo stesso Pugliese è entrato nei dettagli, mettendo in evidenza: l’abbattimento delle barriere architettoniche nella nuova struttura, la necessaria demolizione di alcune pareti pericolanti, il rifacimento delle solette in legno (modifiche tutte “pattuite” con la Soprintendenza). Il tecnico infine ha parlato di una cosa curiosa e sorprendente: non si sa se volutamente, ma il sito è stato costruito anticamente mantenendo rapporti armonici tra le aree che lo compongono (la famosa sezione aurea). Per completare tutta l’opera che, ricordiamo, era un antico casale nobiliare solo ad inizio ‘900 “trasformato” in castello, ci vorranno 3milioni di euro (stima puramente indicativa, quindi suscettibile di variazioni all’interno della quale sono inclusi i 400 mila euro di indennizzo per l’esproprio). Certo è che il castello Galluppi, una volta terminati i lavori (chissà tra quanti anni!) darà un contributo importante allo sviluppo del circondario di Tropea. Qui vi sarà una biblioteca, forse anche un museo ed una pinacoteca; insomma, un luogo bello, circondato da un magnifico giardino, che sarà veramente utile allo sviluppo sociale (e non solo) di questi luoghi.

SERVIZIO A CURA DI  MARIO VALLONE

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