Brattirò di Drapia, 20 anni fa moriva "Ballata"

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Sono passati esattamente  20 anni dalla morte di Girolamo Vallone di Brattirò, detto “Ballata”.

Si è spento proprio il 7 novembre del 1991 all’età di 62 anni.  E’ morto praticamente da solo nella stanza del nosocomio vibonese senza avere neppure il tempo di chiedere soccorso al personale medico: il ripetersi di un problema cardiaco non gli ha dato scampo.

Ma chi era Girolamo Vallone e perché riteniamo opportuno ricordarlo dopo così tanti anni dalla sua dipartita?
La domanda su chi fosse Ballata è superflua per i brattiroesi e per moltissimi abitanti del circondario di Drapia-Tropea.

Da queste parti Ballata è una vera e propria leggenda e  non c’è persona che non lo conosca. Lo ricordiamo perché era un personaggio bizzarro, di indubbia intelligenza (Diplomato al Liceo Classico di Vibo), spesso geniale, che arricchiva ed allietava le giornate della gente del luogo con le sue battute ironiche, pronte e, a volte, esilaranti.

Ballata ha vissuto la vita con ironia, facendo della comicità e del sorriso il suo modo di essere e di rapportarsi con gli altri. Le sue vicende, gli innumerevoli aneddoti collegati alla sua figura, vengono trasmessi da generazione in generazione; specie a Brattirò, anche i ragazzini sanno chi era Ballata. Capita spesso che in paese, soprattutto nei momenti in cui si passa del tempo in gruppo, si raccontino le sue “gesta”, si ripetano le sue battute, diventate ormai patrimonio condiviso, sentire comune, quindi vera e propria cultura di questi luoghi.

Celeberrimo e del tutto originale il modo attraverso cui Ballata “esorcizzava” l’insopportabile calura estiva. Ad agosto, con la spiaggia piena di turisti e vacanzieri provenienti da ogni parte del mondo, Ballata si recava in spiaggia a Formicoli, nel comune di Ricadi, e passeggiava tra i bagnanti col cappotto (si, avete capito bene: ad agosto col cappotto!), “lamentandosi” per il freddo (la foto qui a fianco testimonia inequivocabilmente quanto appena riportato)

Girolamo Vallone, detto Ballata (Foto Peppe Costa)
Girolamo Vallone, detto Ballata (Foto Peppe Costa)

La gente che era in spiaggia, stupita e incuriosita, in quel contesto, in quel caldo insopportabile, magari lo prendeva per pazzo. Ma lui era tutt’altro che pazzo. Colto e perspicace, sapeva essere anche raffinato. Come tutti, Ballata aveva pregi e difetti. Da giovane fu un bell’uomo; per questo nella sua vita ha fatto anche l’attore (nome d’arte Marcello Monti), ma non gli è andata bene.

E’ stato poliziotto a Livorno e poi in monastero per una pseudo vocazione vissuta col nome di Fra Daniele (si narra che durante le ore di penitenza anziché frustare simbolicamente le sue spalle, Ballata frustava con veemenza, ma senza far male,il frate davanti a lui). Infine è ritornato nel suo paese e si è ritirato tra la sua gente. A Brattirò viveva facendo il contadino. Tantissimi, ancora oggi, si recano di fronte alla lapide di Ballata, tappa quasi obbligata quando si fa visita ai defunti del cimitero comunale di Drapia. Lo salutano con un sorriso e, perché no, con una risata. Girolamo riposa in una cappella privata da 20 anni, come dicevamo in apertura del pezzo. Ma è ancora vivo e lo sarà per sempre  nell’immaginario collettivo di questi luoghi.

MarioVallone

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