Vibonesiamo.it BLOG – Mario Vallone Editore

Le scelte assurde degli amministratori drapiesi…

Condividi il post:
Il sindaco di Drapia Alessandro Porcelli

Il mondo, l’Europa e l’Italia in particolare, stanno attraversando una drammatica crisi economica, forse addirittura peggiore di quella, catastrofica, del ’29. Nel nostro continente le “cure” dettate dalla Germania si sono rivelate meno che un palliativo; il male non è stato sradicato con la politica del rigore e nubi ancor più minacciose si profilano all’orizzonte. Preoccupa, e non poco, l’assenza di nuove idee per contrastare la crisi e preoccupa la mancanza di coraggio a percorrere tragitti alternativi rispetto a quelli intrapresi finora.

In questo contesto di crisi,  un Comune abitato da meno di 2000 anime, Drapia, un Comune con potenzialità di sviluppo discrete, data la vicinanza delle spiagge e la possibilità di sviluppare il turismo, ebbene un Comune come questo, situato in un’area sottosviluppata come la Calabria, afflitto dalla piaga dello spopolamento, della disoccupazione e dell’emigrazione, in un periodo di crisi come quella che stiamo vivendo si permette il lusso di spendere il 100% dei propri avanzi di bilancio (600 mila euro, ma presto con ogni probabilità saranno molti di più), quindi di fondi che avrebbe potuto utilizzare a proprio piacimento, esclusivamente per pavimentare spazi nei pressi di luoghi, alcuni dei quali non di pregio o non situati in zone di rilevanza storica e culturale.

E’ questo ciò che sta avvenendo nel comune di Drapia (anzi, nelle sue frazioni). Proprio l’altro ieri sono iniziati i lavori per la realizzazione di queste pavimentazioni. A Brattirò verrà “riqualificata” piazza Cesare Battisti, più che una piazza un incrocio tra 4 vie. A Gasponi via Cesare Battisti  ed a Caria via Gallo.

Queste scelte degli amministratori non sono maturate dopo aver interpellato la cittadinanza per capire quali erano le urgenze e le reali necessità della popolazione. Queste scelte, inoltre -secondo le “malelingue”- non sono state fatte, se non  formalmente, nei palazzi della politica, della democrazia. Ma sono state fatte -sempre secondo queste “malelingue”- talvolta in “paggialore” sotto pressioni esterne, di gruppi esterni che hanno a cuore i loro interessi, più che quelli della collettività.

Il sindaco Alessandro Porcelli credo sia in vario modo responsabile della scelta di impiegare gli avanzi di bilancio in tal modo, secondo me assurdo. Egli non ha saputo (anzi non ha voluto) scegliere la via del cambiamento, non ha voluto almeno mediare tra le diverse anime della sua maggioranza, e aprire Drapia verso lo sviluppo.

Questi lavori, infatti, sempre secondo il mio parere, non miglioreranno i nostri paesi, se non in misura limitata a Gasponi ed a Caria. A Brattirò avranno effetti devastanti sotto ogni punto di vista: estetico, funzionale…già prima la piazza era ingolfata dalle auto parcheggiate, pensate a lavori terminati col marciapiede da ambo i lati e nei pressi della curva dell’ex calvario.

Non erano queste le priorità, cari amministratori. Non era priorità fare queste opere.  Siamo in un momento di crisi drammatica e vi siete concessi il lusso di prosciugare i conti del Comune portandolo, forse, sull’orlo della catastrofe finanziaria o comunque in una situazione finanziaria difficile: in futuro chiunque amministrerà avrà poche, pochissime, risorse da spendere (questo anche, va detto, a causa delle stringenti norme che entreranno presto in vigore e che, tra le altre cose, renderanno nei prossimi anni molto difficile l’accensione di prestiti).

Come potete minimamente pensare che facendo un marciapiede nella piazza principale di Brattirò svilupperete il paese? Forse pensate di sviluppare così il turismo? Me li immagino già i tour operator che pubblicizzano le bellezze della piazza brattiroese, i bus che si partono a decine da tutta Europa, zeppi di visitatori che fanno la fila per fotografarsi sotto la casa dove c’era la cantina di Nandeo o sotto il “caciaro del bar” (i brattiroesi sanno di cosa parlo).

Non era meglio, con tutti questi soldi, cito solo alcune cose:  istituire un servizio navetta con Tropea e Capo Vaticano; riqualificare le ex scuole medie di Brattirò, luogo di aggregazione in pessimo stato; comprare e rimettere a nuovo villa Orsola, edificio in cui si sono cresciuti generazioni di cariesi; fare politiche di incentivo e supporto allo sviluppo dei nostri prodotti tipici, sujaca e vino su tutti; recuperare l’immenso patrimonio artistico e culturale del territorio e renderlo fruibile alla cittadinanza e ai turisti (Grotta di Santu Liu, “Tombe Saracene”, Cava “Giorgi”, Monastero San Sergio, etc); bonificare almeno una delle discariche a cielo aperto disseminate nel nostro comune.  Invece no, ha vinto ancora il “partito del marciapiede”, il partito della cementificazione. Pensavamo che: dopo il “cacatore”, prima costruito e demolito (i brattiroesi sanno di cosa parlo); dopo l’insensato progetto della piazza Saladino, priva di alcuna estetica e funzionalità (realizzata e poi modificata spendendo altri soldi); dopo la cementificazione di Palumbo, campetto “strappato” ai bambini; dopo i 4 campi da tennis (media per abitante più elevata del quartiere Wimbledon di Londra); pensavamo che dopo tutto ciò non si sarebbe ricaduti nell’errore di spendere soldi a casaccio per il bene di pochi.

Ci sbagliavamo.

MarioVallone

I lavori per “riqualificare” la piazza di Brattirò

 

Commenti

comments

Exit mobile version