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Brattirò, un vergognoso degrado

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Amici lettori, soprattutto brattiroesi, ho per voi delle foto molto significative. La prima che trovate nell’elenco qui in basso è stata scattata negli anni sessanta dalla collinetta nei pressi di località Santicocimeo, mentre le altre, che si riferiscono al medesimo luogo, risalgono a pochi giorni fa. Sono delle immagini che fanno riflettere, e non poco. 50 anni fa il pianoro in questione era un vero e proprio giardino di vigneti e “perguliti”, curatissimo e produttivo.

Nei decenni successivi, a partire dalla fine degli anni ’80 (forse anche prima) le cose sono cambiate. Nel giro di qualche lustro si è drasticamente ridotto il numero di persone impiegate nel settore agricolo: da contadini, i brattiroesi sono diventati bidelli e ferrovieri. Parallelamente i cosiddetti “gnuri”, cioè i grandi proprietari terrieri (la maggior parte dei contadini non era proprietaria dei terreni) hanno “allontanato” coloro che  coltivavano e curavano queste distese. Questi due fenomeni hanno prodotto un abbandono pressoché totale degli appezzamenti. Quello che un tempo era un giardino si è trasformato in un luogo degradato, invaso da erbacce continuamente incendiate. I casolari e le stalle, un tempo rifugio dei contadini che qui allevavano bestiame, sono ormai ruderi. E questo lo si accerta immediatamente confrontando le successive foto con la prima. Quelle casupole che vedete nelle foto antiche sono le stesse che compaiono in primo piano nelle altre immagini. Uno scenario che si commenta da sè e che è comune, purtroppo, ad altre località del territorio di Drapia, di tutto il vibonese e di buona parte del Sud Italia, vittime delle stesse, assurde e paradossali, dinamiche.

Ai terreni di Santicocimeo sono legato anche affettivamente perchè qui “avevano”  i terreni i miei nonni con tutti i Vallone di Brattirò. Ed è davvero triste vederli ridotti in questo stato. I proprietari di questo pianoro, la maggior parte discendenti degli gnuri, li hanno lasciati nel degrado, e tutto ciò è avvenuto nell’assoluto silenzio delle istituzioni e della gente del luogo che non si sono opposti a quanto stava avvenendo, neppure con una protesta simbolica. Le istituzioni, a mio parere, avrebbero dovuto (e dovrebbero farlo a maggior ragione oggi) obbligare gli “gnuri” e gli altri proprietari almeno ad arare gli appezzamenti una volta l’anno, se non altro per prevenire gli incendi che ogni estate, puntualmente, martellano la zona. Invece niente, niente di niente. Degrado, solo degrado.

MarioVallone

Le campagne brattiroesi negli anni sessanta (località cosiddetta “Santicocimeo”)

 

Le casupole della prima foto così come sono oggi
I medesimi casolari avvolti dalle erbacce
Questa fontana si trova anch’essa a Santicocimeo. Un tempo aveva una funzione di vitale importanza per la gente del contado. Ora è in uno stato di totale abbandono tra il silenzio assoluto di tutti

 

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