La poesia di Annalisa Fusca secondo il prof Pasquale De Luca

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PUBBLICHIAMO LA RELAZIONE CHE IL PROF PASQUALE DE LUCA, PRESIDENTE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA “TROPEA: ONDE MEDITERRANEE”, HA LETTO LO SCORSO 10 MARZO A Parghelia IN OCCASIONE DELLA MANIFESTAZIONE CULTURALE “VOCI E COLORI”. LA RELAZIONE E’ INCENTRATA SUL LIBRO DI ANNALISA FUSCA RECENTEMENTE PUBBLICATO DALLA NOSTRA CASA EDITRICE THOTH EDIZIONI.

Oltre l’azzurro del cielo di Annalisa Fusca

Relazione di Pasquale De Luca

Quello che mi ha colpito di più della poesia di Annalisa Fusca è stato la spontaneità, la genuinità, la purezza d’animo.

La spontaneità perché le poesie di Annalisa, che avremo modo di ascoltare e di apprezzare fra poco, non sono costruite a tavolino, non sono buttate a freddo in una forma prefabbricata, ma sono qualcosa che scaturiscono dall’intimo della ragazza, che ha sofferto tanto, e che esprime con profonda partecipazione i suoi sentimenti inchiodandoli per sempre sulle pagine di questo volumetto, edito dalla Thoth sas, significativamente intitolato Oltre l’azzurro del cielo. Sono poesie nate dal cuore di una figlia che vive “in diretta” la più triste e dolorosa tragedia della sua vita: la morte (in parentesi: l’uccisione) della mamma, dovuta a disattenzione e imperizia professionale.

La genuinità perché in queste poesie non c’è la ricercatezza della parola aulica, ma esse sono un dialogo, un colloquio interiore dell’animo della ragazza con l’anima, un’altra: quella della mamma lontana. Lontana in un cielo azzurro, nella pace del Signore. È un parlare sottovoce in purezza d’immagini non contaminate da altri interessi se non da un unico e solo sentimento: amore. Amore della figlia per la mamma, che lei sente vicina nella spiritualità dell’anima, in ogni momento della sua vita.

Certo, sono momenti difficili, tristi, e di ciò ne risentono i versi della nostra poetessa. Ma nella tristezza dei versi, che si poggiano su un contenuto di rimpianto e di dolore, c’è un desiderio, non proclamato, di speranza che la guidi fuori dal tunnel buio dell’esistenza.

Annalisa ricorda il passato, si guarda intorno e vede solitudine, cupe ombre che la circondano e la avviluppano in una stretta impietosa, dalla quale tende ad uscire con la fede ed eleva al cielo un canto poetico che, anche se apparentemente non sembra, le consente di guardare oltre l’orizzonte vicino ma al di là dove intravvede un debole chiarore di luce che le consentirà di farsi strada con le sue forze nel tortuoso cammino della vita sotto l’ombra protettiva di sua mamma e dell’altra mamma, la mamma di tutti noi, la mamma celeste: la Madonna.

Parlando di Annalisa, in questo momento, il mio pensiero è rivolto a tutte le mamme che soffrono, che sono ammalate, a tutte le mamme che in questo momento fanno vedere la luce ai propri figli concepiti con amore. E il mio pensiero è rivolto soprattutto a tutte le mamme che non ci sono più: anche a mia mamma.

Grazie, Annalisa, per la tua poesia, giovane e nuova. Che sicuramente troverà  spazio e meritati riconoscimenti.

     Parghelia, Sala Consiliare, domenica 10 marzo 2013

Pasquale De Luca,

presidente del Premio  Internazionale di Poesia “Tropea: Onde Mediterranee”

 

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