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La posta di Caria destinata a chiudere

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Quando nei piccoli comuni del vibonese si appurano notizie sulla chiusura di un servizio di fruizione pubblica, in questo caso l’ufficio postale, scatta immediatamente la polemica paesana,  dapprima contro le istituzioni locali per poi estendersi a macchia d’olio ai vertici superiori.

Ma dinanzi a un apposito piano di chiusura di circa 25 uffici e la razionalizzazione di altri 35 che apriranno solo alcuni giorni a settimana in Calabria, annunciato da Poste Italiane, per la riduzione dei costi e tamponare così anni di cattive gestioni e politiche scellerate, rimane poco da fare alle amministrazioni comunali, provinciali o regionali.

Nel piano di intervento di chiusura rientra anche l’ufficio postale di Caria, da anni sottoposto a un’eventuale situazione d’allarme e spesso schivata attraverso proteste, raccolta firme e interventi vari.

L’amministrazione comunale drapiese, nei giorni scorsi, ha ricevuto la comunicazione di chiusura a decorrere del prossimo mese di aprile,  dalla direttrice provinciale della filiale di Poste Italiane Caterina Giordano.

Ricevuta la comunicazione il sindaco Antonio Vita ha inoltrato all’istante una lettera, nella quale si legge: «Le rappresento sin da ora, la totale ed assoluta contrarietà a questo grave ed ingiustificato provvedimento assunto dall’Azienda, con invito a voler immediatamente bloccare e/o revocare tale assurda decisione».

E’ stata poi fissato un incontro tra il primo cittadino, il vice sindaco Pino Rombolà e il capogruppo di minoranza Alessandro Porcelli assieme alla direttrice Caterina Giordano . Da tale incontro è emerso   nessun margine di speranza.

La direttrice provinciale  ha esposto le motivazione dell’Azienda, volendo così mantenere un unico ufficio postale del comune nella frazione di Brattirò, seppur  poco adeguato per limitato spazio. Inoltre,  si è dimostrata attenta e disponibile alle richieste degli amministratori, volendo rappresentare così alla sede centrale i disagi arrecati alla cittadinanza da un simile provvedimento.

Giunta a riguardo una lettera di solidarietà politica e vicinanza umana del consigliere regionale Giuseppe Mangialavori. «La circostanza mi ha sorpreso e amareggiato allo stesso tempo- si legge nella missiva- comprendo l’importanza di un servizio così preminente in una realtà abitata. Secondo una costante politica, maturata in particolare da qualche anno, la scelta dei tagli indiscriminati alla spesa penalizza il Sud e la Calabria in particolar modo». Il consiglio regionale, d’altronde,  lo scorso lunedì, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno finalizzato a ridiscutere il piano di riorganizzazione delle Poste Italiane. Ha aggiunto, così , il consigliere Mangialavori :«Sarà mia premura vigilare affinché sia profuso, da parte delle rappresentanze regionali, ogni impegno per una positiva soluzione della vicenda».

D’altro canto, il vice sindaco Pino Rombolà ha dichiarato: «E’ chiaro che l’amministrazione cercherà di opporsi a tale provvedimento con ogni mezzo utile e consentito dalla legge».

Annalisa Fusca

Pubblicato su Il Quotidiano del Sud

Venerdì 13 febbraio 2015

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