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Acqua sporca nel vibonese: interrogazione parlamentare

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COMUNICATO STAMPA

DELL’ON. NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO

CAPOGRUPPO DEL PD IN COMMISSIONE AGRICOLTURA

DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Interrogazione parlamentare dell’onorevole Nicodemo Oliverio ai Ministri della Salute e dell’Ambiente sulla grave situazione relativa all’utilizzo dell’acqua potabile a Santa Domenica di Ricadi e in altri comuni calabresi della fascia costiera vibonese.

Sono oltre due anni che a Santa Domenica di Ricadi e in altri comuni calabresi della fascia costiera vibonese (tra cui Nicotera, Joppolo, Tropea, Parghelia, Zambrone), l’acqua erogata nelle case è spesso di un colore melmoso e a volte di colore giallognolo, probabilmente per l’eccessiva presenza di manganese.

I rischi per la salute sono molto gravi, ma incidono molto anche i dispendiosi interventi di manutenzione causati da consistenti e continui danni alle condutture, ai serbatoi d’accumulo e agli elettrodomestici.

Da sottolineare come dallo scorso mese di marzo l’ordinanza della Commissione Straordinaria del Comune di Ricadi ha vietato l’uso dell’acqua per scopi alimentari.

Ma più volte, nel corso degli anni, si sono susseguite varie ordinanze di divieto, creando continui e forti disagi ai cittadini dei diversi comuni.

Gli acquedotti che presentano problemi sono alimentati dalla fonte “Medma” ovvero da alcuni pozzi, gestiti da So.Ri.Cal Spa – azienda per la fornitura di acqua con sede a Catanzaro – siti nel comune di Nicotera e che forniscono buona parte della fascia costiera.

Nonostante i problemi siano stati più volte denunciati, ad oggi non si registra alcun intervento risolutivo per risolvere una situazione divenuta ormai grave e insostenibile.

Il perdurare della contaminazione dell’acqua sta creando crescenti disagi ai cittadini, mentre notevoli sono i danni d’immagine su tutto il territorio vibonese e alle sue attività turistiche e commerciali e alle produzioni agricole di eccellenza.

Ad oggi, l’immobilismo delle istituzioni sta esasperando i cittadini, che avvertono un forte senso di abbandono, nonostante il Decreto legislativo 31/2001 disciplini la qualità delle acque potabili garantendone la salubrità e la pulizia; in particolare, stabilisce che non debbano contenere microrganismi da rappresentare un potenziale pericolo per la salute.

È appena il caso di ricordare come l’art. 32 della Costituzione indichi la tutela della salute come “diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”.

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