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Cariesi e drapiesi in pellegrinaggio a Pompei

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Il santuario di Pompei

Le comunità parrocchiali di Caria e di Drapia, guidate dal parroco don Antonio Gennaro, sabato scorso  si sono recate in pellegrinaggio a Pompei, città la cui patrona è la Madonna del Rosario. L’obiettivo del viaggio è stato quello di visitare il santuario della città campana. Durante il viaggio il sacerdote delle due comunità ha spiegato ai “pellegrini”, il senso di un pellegrinaggio. «Il pellegrinaggio, è un’espressione tipica della pietà popolare, strettamente connessa con il santuario, della cui vita costituisce una componente indispensabile. Il pellegrino cammina verso il santuario per andare incontro Dio, per stare alla sua presenza rendendogli l’ossequio della sua adorazione e aprendogli il cuore». La comunità cariese stessa, la prima domenica del mese ha reso omaggio alla Madonna del Rosario, per la quale nutre una antica e sentita devozione. Diversi gli aneddoti legati alla sacra effige della Madonna del Rosario. Si racconta, infatti, che la statua anticamente nel paese di Caria veniva portata a spalla in processione per invocare la pioggia e per allontanare le pesti e le carestie. A seguito del terremoto del 1905 e del 1908, la statua della Madonna venne portata a spalla processionalmente, di notte, quando il paese era illuminato da una strana luce (aurora boreale). Per tutta la notte così, si pregò e si cantò. Inoltre, la statua veniva portata sul ciglio di un burrone detto “Muzzari” (al confine tra Caria- Spilinga) e si cantavano le litanie, in ricordo dell’antico abitato di Caria distrutto da una frana attorno al 1660. La collocazione stessa della nicchia nella Madonna nella chiesa parrocchiale, non è casuale; è stata costruita sul lato della chiesa rivolto verso il burrone affinché la Madonna vigilasse in eterno in maniera tale da proteggere il paese da qualsiasi calamità naturale e al fine di non ripetere gli episodi del 1660. La statua, per tali motivi, ancora oggi viene portata nella parte antica del paese, dove vengono intonati canti tradizionali e litanie, sia per invocare la protezione della Vergine che per ricordare l’esistenza del vecchio abitato. Dunque, un’esperienza importante per la comunità parrocchiale di Caria che ha reso ancora una volta omaggio alla Vergine Maria, ma anche per la comunità di Drapia.

Annalisa Fusca

Pubblicato su Calabria Ora, il 23 ottobre

La comitiva

 

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