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Mario Vallone risponde agli attacchi del sindaco di Drapia

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Mario Vallone, coordinatore del blog Vibonesiamo.it

Ieri sera il sindaco di Drapia Alessandro Porcelli ha incontrato la cittadinanza drapiese in un dibattito pubblico tenutosi presso la sala consiliare. Per motivi di lavoro e personali sono arrivato molto tardi all’incontro, per cui non ho assistito personalmente a tutto il dibattito. So che il sindaco Alessandro Porcelli era molto nervoso. Ha addirittura fatto una sorta di appello all’inizio della riunione, lamentandosi per l’assenza mia e di una mia collega, come se lui ci avesse invitato all’incontro e come se noi fossimo obbligati a parteciparvi. Ma non è questo il punto. Nel breve lasso di tempo in cui sono stato a Drapia, più che ad un dibattito ho assistito a delle liti tra: da una parte persone (perlopiù anziani) che chiedevano legittime spiegazioni, dall’altra, il sindaco ed gli assessori che, anziché rispondere pacatamente, urlavano e quasi aggredivano; insomma: una gran bella caduta di stile che, francamente, non mi aspettavo, specie da uno come Porcelli. 

Ma perché scrivo questa nota. La scrivo perché il sindaco in questo incontro ha lanciato una serie di saette ai giornalisti, in particolare a questo blog, soprattutto al sottoscritto che è il coordinatore della redazione di Vibonesiamo.it. Non rispondo a tutte le invettive del sindaco (che comunque capisco perché questo blog ‘nci abrushia”), ma mi limito solo a commentare alcune “sparate” del primo cittadino che mi riguardano personalmente e che cozzano con la verità.

Sito archeologico nell’assoluto abbandono

PUNTO UNO. Porcelli ha affermato che noi giornalisti stiamo mettendo in cattiva luce il territorio e stiamo facendo pubblicità negativa al comune di Drapia. Se scrivere sui giornali cartacei e online delle cose che non vanno, dei problemi del territorio, del patrimonio culturale e storico letteralmente abbandonato è mettere in cattiva luce e fare cattiva pubblicità, allora me ne assumo la responsabilità. Ma credo che chi lo penalizza veramente, il territorio, è chi ha permesso, e permette, che questi luoghi siano degradati. Cosa dovremmo fare, parlare sempre bene di Drapia, pubblicizzare le bellezze archeologiche ai turisti, che poi vengono e non le trovano perché inaccessibili, oppure segnalare e denunciare questa situazione? Dovremmo, forse, evitare di parlare dei problemi drapiesi? Questo è inaccettabile per la nostra dignità e professionalità. Ricordo inoltre al sindaco, che noi di Vibonesiamo, sia con la pubblicazione cartacea dello scorso anno che con questo portale, abbiamo fatto conoscere un territorio, il nostro, prima sconosciuto, lo abbiamo fatto conoscere con tutte le sue bellezze ma anche coi suoi problemi.

Questa piazza verrà pavimentata pur essendo un incrocio privo di luoghi di culto o edifici di pregio…mah

PUNTO DUE. Il sindaco si è lamentato che qualcuno ha definito la sua amministrazione “il partito del cemento”. Quel qualcuno sono io, proprio dalle colonne di questo blog l’ho definito “partito del marciapiede”, per la precisione. Non se ne fa una spiegazione Porcelli del perché di questo appellativo? Beh, un’amministrazione che spende il 100% dell’avanzo di bilancio (600 mila euro, compresi soldi presi a prestito) per fare esclusivamente dei marciapiede (inutili e bruttissimi secondo me) come può essere definita? Come si può definire un’amministrazione che utilizza tutti i fondi propri per cementificare e distribuirli a ditte e professionisti ad essa vicini, dopo che, tra l’altro, le decisioni sulle INUTILI opere che si faranno con questi soldi sono state talvolta prese in “pajalore” (almeno le decisioni su  Brattirò) e non direttamente da loro amministratori o magari in incontri pubblici sentendo il parere della cittadinanza?

PUNTO TRE. Questione acqua. Da ieri, ha comunicato Porcelli, l’acqua è finalmente potabile, dopo 11 mesi in cui non lo è stata (ma ancora manca la comunicazione ufficiale). Anche qui Porcelli ha lanciato una frecciata al sottoscritto che si è permesso di scrivere che il problema della potabilità dell’acqua, visto che –ripeto- permaneva da 11 mesi il divieto di berla, visto che molta gente era incazzata perché comprava le bottigliette da un anno, visto che molti cittadini pensavano che gli amministratori si erano impegnati poco, ebbene, io mi sono permesso di fare un pezzo e riportare queste lamentele. Insomma, mi sono permesso di fare il mio lavoro. E’ come se uno si arrabbiasse col fornaio perché ha fatto il pane.

Il Briganteo attualmente è in queste condizioni

PUNTO QUATTRO. Porcelli ha contestato anche il mio recente pezzo sulla strada Briganteo perché ho sparato cifre inesatte. Nel pezzo io scrivevo che per completare i lavori occorre più di un milione di euro, mentre secondo Porcelli ne servono due o tre di milioni di euro. Caro sindaco, è lei a sparare cifre come se fossimo al bar; vuol sapere da dove proviene la cifra che ho indicato io? Da una relazione tecnica firmata da Pasquale Lagadari, oggi responsabile dell’ufficio Tecnico, persona di sua totale fiducia. Lagadari 5 anni fa era stato incaricato dall’allora sindaco Aurelio Rombolà e dall’assessore Rodolfo Mamone di “quantificare” i fondi necessari per intervenire sul Briganteo (in quel periodo non era Lagadari il resp. UT). Egli indicava, come cifra, 830 mila euro. So che dal 2007 ci sono stati altri crolli all’entrata del Briganteo, tant’è vero che l’ho scritto nel pezzo e ho aggiunto che, proprio a causi di questi nuovi smottamenti, probabilmente ci vorranno –appunto- più di un milione di euro per ripristinarla. Io credo che, anziché supporre e sparare cifre a caso come ha fatto lei, sarebbe opportuno incaricare nuovamente un tecnico e vedere se la cifra indicata 5 anni fa è ancora veritiera, altrimenti, in assenza di una nuova relazione e di un nuovo parere tecnico le cifre ufficiali sono quelle che ho pubblicato io e non quelle che ha supposto e sparato lei. Come diceva Totò, “Nella vita ci sono le cose vere e le cose supposte: le cose vere le mettiamo da parte per il momento…ma le supposte… dove le mettiamo le supposte?”

 

Giugno 2009, Porcelli viene eletto sindaco…altri tempi. Dov’è finita la sua umiltà signor sindaco?

CONCLUSIONE. Il giorno della vittoria elettorale, sicuramente lo ricorderà caro sindaco, l’avevo chiamata in disparte assieme all’allora mia collega della Gazzetta del Sud Concetta Schiariti. Le avevamo chiesto le prime sensazioni da nuovo primo cittadino drapiese. Ci aveva risposto così: “La gente ha votato l’umiltà”. Ed a me, le confesso, quell’affermazione era piaciuta, tanto che avevo titolato con essa il mio pezzo. Io, come risaputo, l’avevo appoggiata a quelle elezioni. Pensavo che lei fosse una persona perbene della quale ci si poteva fidare. Ed è questa sensazione che ho avuto fin dalla prima volta che ci siamo conosciuti e per i primi tempi del suo mandato. Ora, mi spiace dirlo, ha smarrito l’umiltà della quale andava fiero e spesso parla da arrogante (ripete sempre che la sua è l’amministrazione dei fatti, la migliore di sempre, e non accetta critiche di alcun tipo).  Anche nel trattare con quegli anziani, ieri, non ho visto una persona umile, autorevole e gentile, ma un sindaco nervoso, a tratti anche aggressivo (anche se, intendiamoci, mai lei ha insultato nessuno, che sia ben chiaro). Quello che le dico, è che io, e credo anche i miei colleghi giornalisti, non ce l’abbiamo con lei o con qualche altro. Se qualcosa che pubblichiamo non la condivide, se ritiene che scriviamo inesattezze o cose non vere, dovrebbe fare quello che qualsiasi persona che ha un briciolo di potere e ragionevolezza fa in questi casi, e cioè, convocare i giornalisti, chiarire ciò che c’è da chiarire con loro in una conferenza stampa, oppure consegnare loro una nota da pubblicare. Lei, nonostante i miei continui solleciti non è mai voluto intervenire su questo blog o sul Quotidiano per rispondere agli attacchi di associazioni, politici e personalità cui doverosamente abbiamo dato spazio in questi mesi. E questo, glielo dico sinceramente, non va bene e non lo condivido. Lei poi mi ha detto una volta che non vuole polemizzare sul blog, ma si contraddice, poi, quando vuol polemizzare in incontri pubblici, magari inimicandosi la stampa lanciando ad essa continue e incomprensibili accuse. Così, mi permetto di ripeterle, non va per niente bene. Rispetti il nostro lavoro. Noi giornalisti vogliamo solo informare e dare a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione. Nulla più. Certo, se lei non ci considera, non manda comunicati, non convoca conferenze stampa, allora non può avere spazio. Sarebbe quindi opportuno, ripeto per la terza volta così sono ancora più chiaro,  che lei, almeno saltuariamente, mandasse una nota, convocasse una conferenza stampa. Non ha senso aggredire chi fa il proprio lavoro. Quello che io voglio e che sono sicuro vogliono anche i miei colleghi, le ririri-ripeto  è solo informare la popolazione su come vengono gestiti i fondi pubblici. Non si sottragga a questo “gioco”, non se la prenda con me se “oso” criticarla. Se la dovrebbe prendere con me e con i giornalisti se la censuriamo, se non le diamo mai spazio nonostante la sua volontà di intervenire nel dibattito politico. Ma se lei ci ignora per poi attaccarci in pubblico, se lei non ci dà la possibilità di darle spazio, non si può mica lamentare se lo diamo agli altri. Non le pare?

MarioVallone

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