Nardodipace e i suoi megaliti misteriosi

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NARDODIPACE, 1389 abitanti. Località e frazioni: Nardodipace vecchio abitato, Ragonà, Cassari e Santo Todaro

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I megaliti di Nardodipace

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CENNI STORICI

Piccolo centro montano situato tra immensi boschi a più di mille metri s.l.m. Il paese, originariamente luogo di sosta per i pastori durante la transumanza, non era stato inizialmente costruito qui, ma in una vallata poco distante. La sua fondazione risale quindi al diciottesimo secolo come feudo della famiglia Carafa di Fabrizia, di cui successivamente seguì le sorti. Le alluvioni, veramente terribili, degli anni ’50 hanno indotto gli abitanti a ricostruire Nardodipace su un pianoro chiamato Ciano a qualche chilometro di distanza dal precedente abitato. Il vecchio insediamento, tuttavia, non è stato definitivamente abbandonato. In esso viene perpetrato uno stile di vita tipico della civiltà contadina, quasi “incontaminato”. Divenne Comune autonomo nel 1901, anno in cui si staccò da Fabrizia.

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DA VEDERE

I megaliti millenari (V. sezione Altre informazioni e curiosità); la chiesa parrocchiale della Natività, costruita dopo l’alluvione degli anni ’50; la chiesa della Natività nel paese vecchio, di fine ‘700; la chiesa della Madonna dei Poveri nella frazione Ragonà (probabilmente di fine XIX secolo); la chiesa parrocchiale di Santo Todaro; la chiesa parrocchiale di Cassari, di recente costruzione; da vedere anche “Nardodipace vecchio abitato”, cioè il paese antico, e le numerose e ben curate aree picnic allestite in più punti del territorio comunale.

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Monumento ai caduti di Nardodipace
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Il municipio di Nardodipace

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FESTE RELIGIOSE

La festa di Maria Bambina (l’ultima domenica di luglio); la festa della Madonna della Montagna nella frazione Cassari (seconda domenica di agosto); la festa di San Rocco (16 agosto); la Natività di Maria l’8 settembre (festa patronale); la festa della Madonna dei Poveri, molto sentita e partecipata (terza domenica di settembre nella frazione Ragonà); la festa di San Teodoro la prima domenica di novembre (Santo Todaro).

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PRINCIPALI EVENTI TRADIZIONALI

Nella frazione Cassari, ad agosto, si svolge la sagra del cinghiale. In estate vengono inoltre organizzate delle iniziative di vario genere su tutto il territorio comunale  tra cui la Festa degli Emigrati, rassegna all’interno della quale rientra la rinomata Sagra della Capra.

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ALTRE INFORMAZIONI E CURIOSITà

Alcuni definiscono Nardodipace come “la Stonehenge d’Italia”, ed i media italiani più importanti hanno dedicato ampio spazio a questo paese. Pochi anni fa, sono stati infatti scoperti (anche se i pastori le conoscevano da sempre) degli imponenti e curiosi massi risalenti a migliaia di anni prima di Cristo. Forse provengono da movimenti sismici, ma alcuni pensano si tratti di un qualcosa riconducibile ad un’antica civiltà. Ecco perché in paese, negli ultimi anni, si sono recati studiosi provenienti da tutto il mondo per provare a sciogliere questo mistero.

I pastori, una tempo, pensavano che i massi dei megaliti nascondessero al di sotto la loro mole un importante tesoro. Ma non è stato mai trovato nulla. Era solo una sorta di credenza scaturita da  quanto di strano e inconsueto vi si presentava di fronte ai loro occhi.

A Nardodipace, come in tutti i centri delle Serre vibonesi, si raccolgono tanti funghi pregiati e con essi si preparano molti succulenti piatti tipici della tradizione culinaria calabrese. I funghi, perciò, rientrano tra i principali prodotti tipici di questo luogo.

Nel vecchio abitato di Nardodipace oggi vivono solo 17 persone, che mantengono le antiche tradizioni religiose, e non solo. Infatti festeggiano ancora: San Giuseppe (19 marzo); S.Antonio (13 giugno) e Santa Lucia (il 13 dicembre). Tutte feste che si sono quasi perdute nel nuovo abitato.

Il giorno della festa della Madonna Bambina, gli abitanti preparano delle torte che la tradizione vuole vengano vendute e il ricavato donato in beneficienza.

Molti decenni fa il prete delle due parrocchie di Nardodipace “rubò” le statue di San Rocco, del Sacro Cuore di Gesù e della Beata Vergine, e le portò dalla vecchia chiesa alla nuova. Poco dopo, la statua di Gesù dovette tornare al suo posto, mentre le altre due si trovano ancora oggi nella chiesa di Nardodipace nuovo abitato.

Gli abitanti del vecchio abitato di Nardodipace dicono che il nome del paese derivi da un sacerdote di nome Nardo.

Enorme è il senso di ospitalità delle persone che abitano in questi luoghi. Abbiamo riscontrato di persona questa nobiltà d’animo: durante il nostro viaggio a Nardodipace per raccogliere informazioni da inserire nella guida. Nel vecchio abitato, una coppia di anziani, pur non avendoci mai visto prima,  ci ha offerto il cibo che aveva. La stessa cosa è successa nel nuovo abitato dove una persona anziana, pur non avendoci mai visti prima, ci ha addirittura invitato a casa sua preparandoci da mangiare. La Calabria è anche questo, anzi, è soprattutto questo!

Un ringraziamento cordiale a Claudia Ienco, presidente della Pro loco e a…, segretario del sodalizio, per le informazioni forniteci.

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