Un amaro amore nel ‘68

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Recensione del libro “Teresa, come un petalo di rosa…” di Pasquale De Luca  (Mario Vallone Editore).

     “Come un petalo di rosa”. Un romanzo di Pasquale De Luca agile, chiaro, intenso, appassionato, pieno di amore e tenerezza.

     Teresa è una ragazza del Sud presa dalla contestazione giovanile del ’68.

     Vive questo momento di rottura con gli usi e i costumi tradizionali della sua città, caratterizzata da una società divisa in classi tra emarginazione e disuguaglianze.

     Queste disparità si segnano a fuoco sulla carne viva di chi lotta per la libertà e l’indipendenza delle persone.

     Duro il lavoro sulla terra dei padroni: case cadenti, fredde d’inverno, senza corrente elettrica, prive di acqua, calde d’estate.

      La protesta trascina Teresa, figlia di contadini, che viene travolta dal desiderio di libertà e di indipendenza.

     Rompe con i genitori e va oltre il mondo chiuso di una morale ipocrita e conformista per sperimentare la fornace ardente dell’emigrazione e i drammi che ne derivano.

     Si tratta di una storia di amore  tra Teresa e Lio, un giovane già sposato, che Teresa conosce nelle lotte studentesche in città. Si lascia sedurre da lui allontanandosi poi dalla famiglia e dallo stesso Lio.

     La relazione amorosa segna profondamente la ragazza, che decide di andare lontano in cerca di un futuro.

     Dopo la triste e sconvolgente esperienza affronta la vita così come viene, con amori furtivi e prezzolati; comparirà in paese solo al funerale della madre.

     Giovani, studenti, operai, passano per le vie della città cantando inni rivoluzionari e lanciando appelli per un nuovo ordine sociale.

     La gente, bottegai, artigiani, muratori, fabbri, barbieri, guarda con curiosità il corteo festante, mentre i “signori” ostentano distacco e indifferenza dai loro superbi palazzi.

     Si tratta di un racconto su una intera generazione di giovani, in rivolta, in rottura col passato per cambiare la vita, anche se perdente.

     Lo scrittore ci conduce, attraverso dialoghi brevi ma efficaci, con gesti e sguardi silenziosi, a comprendere il fluire di sentimenti, di tormenti, di ansie, di speranze e di passioni dei protagonisti.

     La natura, i campi bagnati dalla pioggia, illuminati dal sole, la fontana del ponte, dell’amore, dell’odio e dell’oblio, le fresche acque, i limpidi ruscelli, gli orti ombrosi, i sentieri, gli anfratti, la rigogliosa vegetazione delle periferie della città rappresentano lo scenario di questa amara storia che Pasquale De Luca consegna ai lettori con gli accenti poetici del realismo onirico ed evocativo della sua scrittura.

Girolamo Caparra

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