Continua la lotta per l’acqua potabile

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Continua l’attività del Comitato civico dei cittadini di Santa Domenica in ordine al problema dell’acqua sporca che continua a sgorgare dai rubinetti delle abitazioni.

Dopo aver, più volte, incontrato la Commissione straordinaria, fino a pochi giorni fa alla guida comune, attraverso una nota, protocollata nei giorni scorsi, i componenti del Comitato hanno chiesto un’incontro al neo Sindaco del Comune di Ricadi.

Nel rappresentare le loro preoccupazioni per il perdurare delle criticità, lamentano le difficoltà a cui la popolazione continua ad andare incontro. In particolare, ad allarmare il comitato cittadino vi è la preoccupazione dei possibili rischi per la salute pubblica a cui si aggiunge la difficoltà ed i costi di gestione che pesano in modo consistente sulla popolazione costretta a fare uso di acqua minerale anche per attività non strettamente legate al consumo alimentare. A ciò si aggiunge il prevedibile danno all’immagine del territorio soprattutto in considerazione del periodo estivo che registra la presenza di numerosi turisti.

A spingere il comitato a scrivere la nota  è stata, anche, l’avvenuta  emanazione dell’Ordinanza n. 20, a mezzo della quale il Sindaco ha disposto, con decorrenza immediata, il divieto di utilizzo dell’acqua erogata dalle fontane pubbliche delle frazioni Brivadi e Santa Domenica in quanto, per come si legge nella stessa, non idonea per uso alimentare. Il divieto scaturisce dai risultati delle analisi sui campioni delle acque prelevati in data 14/06/2016 e non si limita solo ad usi strettamente legati al consumo umano ma viene esteso anche al lavaggio e alla preparazione degli alimenti, all’igiene orale, al lavaggio delle stoviglie e degli utensili da cucina, al lavaggio di apparecchiature sanitarie e la  lavaggio di oggetti per l’infanzia.

L’estensione dei divieti, per come si legge nella nota, ha ulteriormente allarmato i cittadini in quanto lascia presupporre che il divieto non scaturisca solo dalla torbidità dell’acqua, per come indicato nell’ordinanza, seppur grave, ma lascia presupporre una situazione di seria contaminazione di cui si disconosce la reale consistenza.

Inoltre, essendo l’effetto dell’ordinanza, limitato solo alle fontane pubbliche e non esteso anche alle abitazioni private in particolare per quanto riguarda gli ulteriori divieti che si aggiungono ai divieti già in essere in quanto oggetto della precedente ordinanza emanata dalla terna commissariale, il comitato ritiene che ciò possa essere causa di ulteriore confusione tra la popolazione. Ciò, in considerazione che, per diffusa  conoscenza, la condotta idrica e i relativi serbatoi di adduzione che forniscono l’acqua alle fontane sono i medesimi utilizzati per l’approvvigionamento  alle abitazioni.

Il Comitato civico lamenta, inoltre, l’assenza di un’adeguata e capillare informazione e perciò invita il Sindaco a voler rendere note le condizioni dell’acqua a tutta la popolazione, attraverso sistemi chiari e immediatamente fruibili anche in considerazione che una larga parte della popolazione, in particolare gli anziani,   quanti sostano per brevi periodi sul territorio comunale e quanti non si avvalgono abitualmente di sistemi informatici per consultare il portale del comune, spesso non sono adeguatamente informati.

Il Comitato, in conclusione,  con spirito costruttivo, oltre a quanto detto, propone una serie di interventi immediati.

 Tra questi:

uno screening analitico e straordinario della qualità e salubrità delle acque, suddiviso per frazioni e rioni, al fine di individuare con certezza le cause della pessima qualità delle acque ovvero se imputabili alla rete di distribuzione o alla fonte di captazione;

l’esame di tutti i parametri microbiologici e chimici, che non si limiti solo ai parametri utilizzati nei controlli di routine, ma  che ne approfondisca la condizione generale al fine di escludere eventuali altre contaminazioni così da divenire un indicatore vero delle cause che determinano la condizione dell’acqua;

la riattivazione, previa esame, dei pozzi comunali;

in ultimo, nelle more che si trovi una tempestiva e definitiva soluzione al problema, di voler garantire, nell’immediato, alla popolazione  la possibilità di approvvigionamento straordinario di acqua pulita e potabile anche mettendo a disposizione, nelle immediate vicinanze di uno dei pozzi comunali, delle fontane pubbliche che ne permettono l’utilizzo.

                                                                                               Il Comitato

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