Prove di democrazia partecipativa a Parghelia?

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Andrea Locane
Andrea Locane

In passato, a Parghelia, c’è stata una incredibile assenza di iniziative istituzionali dirette a favorire e a promuovere una qualsiasi politica ambientale e ogni possibile partecipazione dei cittadini all’azione amministrativa pubblica. Spesso l’amministrazione locale ha messo in campo delle politiche che, direttamente o indirettamente, hanno scoraggiato e, in qualche caso, ostacolato e ignorato la discussione pubblica su temi di importanza sociale. Proprio per questo, torno sulle pagine di questo sito, dopo tanti mesi, per dire che è da considerare positiva, e di buon augurio per il futuro della comunità pargheliese, l’iniziativa  “Spiagge e fondali puliti” realizzata nel mese scorso dalla giunta comunale in collaborazione con Legambiente di Ricadi, con varie associazioni e con la chiamata in scena degli alunni delle scuole e dei  cittadini.

Se ha ragione Nadia Urbinati, docente di scienze politiche alla Columbia University di New York, quando afferma che la politica è l’arte della discussione e della decisione, diventa ora importante, anche se difficile, l’impegno successivo che la giunta dovrebbe assumere: decidere finalmente che i temi dell’ambiente e della partecipazione dei cittadini all’attività politica  diventino una costante  dell’azione amministrativa. A questo punto, cioè, una riflessione attenta dovrebbe condurre il sindaco, la sua giunta e il Consiglio comunale a predisporre un programma annuale che privilegi e tenga in maggiore considerazione ogni iniziativa possibile a tutela dell’ambiente, da concretizzare attraverso le varie forme – anche se normativamente non disciplinate e regolamentate – di coinvolgimento partecipativo di tutta la cittadinanza, o almeno della cosiddetta “cittadinanza attiva”, avendo come obiettivo la salvaguardia, la protezione,  la tutela e il miglioramento della qualità del sistema ambientale sull’intero territorio comunale. Tutto ciò per le seguenti ragioni: un ambiente sano e curato rappresenta l’elemento imprescindibile nella produzione e nell’offerta turistica; la qualità ambientale incide molto sulle scelte delle mete turistiche; esiste una stretta interazione tra politiche ambientali e politiche di sviluppo turistico. Perché senza tutela dell’ambiente non c’è turismo che tenga.

L’altro impegno, senza dubbio il più duro e gravoso, che la giunta è tenuta ad assumere è quello di dare continuità e stabilità ai processi partecipativi, non solo per quanto riguarda le questioni ambientali, ma per tutti i problemi di interesse generale, che si debbano in futuro affrontare e risolvere. Anche perché una spinta dal basso potrebbe assicurare la fecondità e la durata delle pratiche partecipative, le quali sono, senza alcun dubbio, necessarie per una amministrazione pubblica che intenda rafforzarsi e governare democraticamente. In questo modo, la cittadinanza chiamata in causa  si inserisce nell’esercizio stesso dell’azione amministrativa, pur non sostituendo, come è logico che sia, l’istituzione nelle procedure decisionali. Sono dell’avviso che più si chiamano in gioco i cittadini e meglio è. Infatti, tutte le politiche pubbliche – tra queste naturalmente quelle ambientali – richiedono una continua e indispensabile collaborazione dell’ amministrazione pubblica con la società civile.

Di certo, l’iniziativa politica di cui si sta discutendo, ha preso…due piccioni con una fava, perché ha  dimostrato che, finalmente, l’attenzione degli amministratori locali, nei confronti dell’ambiente e della pratica della “democrazia partecipata”, sta crescendo. Non bisogna, quindi, abbassare la guardia su queste tematiche essenziali, tenendo presente che è necessario, altresì, tenere vivo l’interesse della gente e sviluppare il dibattito pubblico, senza  trascurare il fatto che un costante relazionamento del mondo istituzionale con la società civile, tramite la valorizzazione di tutti gli strumenti partecipativi che la democrazia offre, può generare dei risultati positivi e più in sintonia con i bisogni di tutti, e rafforzare nei cittadini, in un momento di crisi profonda della democrazia rappresentativa, il senso di appartenenza alla collettività e alla comunità di cui essi fanno  parte.

In conclusione, l’iniziativa  “Spiagge e fondali puliti”, messa in campo dal Comune, è la dimostrazione di quanto sia opportuno ed utile che il governo e l’amministrazione anche di un piccolo comune, come Parghelia, passi attraverso la chiamata in causa della responsabilità diretta dei cittadini e delle loro associazioni su tutte le questioni di comune interesse e, di conseguenza,  attraverso la loro partecipazione attiva alla formazione di tutte le politiche locali.

In  tempi molto lontani lo storico Tucidide scriveva:” La cura degli interessi privati procede per noi di pari passo con l’attività politica, e anche se ognuno è preso da occupazioni diverse, riusciamo tuttavia ad avere una buona conoscenza degli affari pubblici […]. Siamo gli stessi a partecipare alle decisioni comuni ovvero a riflettere a fondo sugli affari di Stato, poiché non pensiamo che il dibattito arrechi danno all’azione; il pericolo risiede piuttosto nel non chiarirsi le idee discutendone, prima di affrontare le azioni che si impongono”. Se c’è la volontà politica, si può fare tutto e mi pare che la citazione, che può apparire fuori luogo, è d’obbligo!

                                                                                                                     Andrea Locane

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