Tutto fumo negli occhi…

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Rodolfo Mamone

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO

Approssimandosi la data del 19 giugno, che segna la scadenza del termine entro il quale i comuni calabresi dovranno adottare il PSC, ritengo opportuno fare qualche brevissima considerazione relativamente ai “progressi” fatti registrare in merito dalla nostra amministrazione. Il tema della redazione e approvazione in tempi brevi del PSC è stato uno dei cavalli di battaglia che hanno caratterizzato la campagna elettorale per le comunali del 2009 a Drapia. Orbene, quando la consiliatura si appresta ad entrare nel suo ultimo anno di vita, è certamente lecito sostenere che molto poco è stato fatto in tale direzione, a dispetto delle “stupidaggini” sciorinate in campagna elettorale da neofiti della politica ― che incautamente assicuravano di poter licenziare il nuovo strumento urbanistico in pochissimi mesi ― e cinicamente avvalorate dalle consapevoli frottole dispensate dal tonitruante padrone dell’amministrazione, che in ogni pubblico incontro le corroborava con la perentoria affermazione «Noi manteniamo quello che promettiamo!», volutamente diméntico di avere, insieme ai suoi storici sodali del Direttorio, di tale proclama già più volte fatto strame nel corso dell’ultimo ventennio di storia comunale. A questo punto, ritengo  sia il caso di procedere ad un sintetico excursus delle tappe finora percorse. Nel dicembre del 2009 il Consiglio Comunale ha approvato ― in un clima di totale armonia tra maggioranza e opposizione, che più tardi avrebbero ampiamente dimostrato di costituire di fatto un corpo unico ― il documento programmatico d’indirizzo, ovvero l’atto contenente le direttive politiche impartite ai tecnici incaricati della redazione del PSC. È poi seguito un anno e mezzo di silenzio, fino a quando, a giugno del 2011, per non incorrere nei termini decadenziali previsti dalla normativa regionale, la G.M. ha deliberato la proposta al C.C. di adozione del preliminare del PSC, evitando in tal modo di rendere palese anche ai meno provveduti l’intento di procrastinare quanto più possibile il momento in cui lo strumento urbanistico vedrà la luce; ciò che, pare ormai certo, non avverrà se non per mano di un commissario ad acta, la cui opera costerà al Comune un bel po’ di quattrini. Tutto fumo negli occhi, quindi, che comunque in quel frangente è valso ad alimentare addirittura la voce che il Piano era stato approvato. Poi altri 5 mesi di impasse, fino a quando, nel novembre del 2011, sul sito istituzionale del Comune non è apparso un invito agli stakeholders a formulare proposte e osservazioni relativamente ad un (complesso) documento che fino ad allora nessuno aveva mai visto. Stranamente, in questa fase l’amministrazione ha ritenuto indispensabile imprimere una decisa sferzata all’iter burocratico, pretendendo che il tutto avvenisse in appena un mese, salvo poi deliberatamente impantanarlo in un ulteriore lungo periodo di oblìo che ancora oggi perdura. E questa, a voler considerarla tale, è stata l’unica occasione di interlocuzione con i diversi portatori di interessi coinvolti nel procedimento; a tal proposito, mi preme sottolineare che sono state spocchiosamente ignorate tutte le richieste avanzate dagli enti associativi operanti sul territorio di istituire i c.d. laboratori di partecipazione (obbligo di legge) e di favorire la massima pubblicità degli elaborati che compongono il documento preliminare, attraverso la loro pubblicazione online. A chi ancora nutrisse dubbi circa la volontà degli amministratori drapiesi (quelli che contano, ovviamente) di affossare il PSC rivolgo la seguente domanda: “Come possiamo solo lontanamente immaginare che un’amministrazione cui spesso capita di non rispettare financo le leggi dello Stato, si impegni nella predisposizione di un sistema di regole di governo del territorio capaci di circoscriverne il potere di arbitrio?”. Quando sarà l’ora, verrà il Commissario ad acta: è tutto un ignobile balletto!

                                                                                                   Rodolfo Mamone,

                                                                       presidente associazione DRAPIA IN EUROPA

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