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“La realizzazione di una discarica controllata nel vibonese può contribuire alla soluzione del problema rifiuti”

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RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO:

Nei giorni scorsi il sito internet  www.petizionepubblica.it  ha pubblicato una petizione che sostiene la necessità di realizzare una discarica controllata in Provincia di Vibo Valentia.

La discarica è uno strumento, ma non il  solo, per affrontare  il problema dei rifiuti  che hanno invaso da più mesi quasi tutti i centri della Provincia .  Questo problema  diviene di anno in anno più pressante  a causa dell’ aumento dei consumi e del fallimento del sistema di raccolta e smaltimento  nella Regione Calabria, cui si aggiunge il fallimento della raccolta differenziata. Il conferimento dei rifiuti prodotti in provincia di Vibo Valentia nelle discariche esistenti in Provincia di Catanzaro  ha mostrato i suoi gravi limiti perché gli impianti esistenti  non sono in grado ricevere i rifiuti.

La raccolta differenziata –che però non decolla- potrebbe ridurre a circa un terzo i rifiuti organici eliminando in parte i problemi dello smaltimento, infatti  nei nostri cassonetti si trova di tutto: assieme ai rifiuti organici si trovano materiali di plastica e cartone, parti di elettrodomestici, legno, vetro, ferro ,alluminio, farmaci scaduti, batterie esauste, macerie ed ogni tipo di rifiuto.

La provincia di Vibo Valentia necessita quindi di una discarica controllata che trasformi i rifiuti da materiale di scarto in materia da riciclare e utilizzare quale nuova risorsa (biogas o compost –terriccio fertilizzante ). Questi processi  possono essere condotti con le tecniche più evolute  la cui illustrazione appartiene a quanti possiedono competenze specifiche. Una  discarica controllata dove il materiale viene sepolto e subito coperto in modo che si decomponga naturalmente nel sottosuolo – con la necessaria impermeabilizzazione   per evitare che il percolato inquini le falde acquifere e il  terreno- è utile e può portare alla produzione di  bio-gas, da utilizzare  come fonte di energia. Tutti gli impianti devono essere caratterizzati dall’impiego di tecnologie tese ad incrementare costantemente quelli che sono i presidi di sicurezza dell’attività di trattamento e smaltimento e/o compostaggio dei rifiuti.

 Qualcuno teme  che le discariche possano inquinare l’ambiente e che  diventino un affare per la mafia che si approprierebbe della gestione con  società di comodo (La Commissione Parlamentare antimafia in Calabria ha denunciato l’ingerenza della criminalità nell’affare rifiuti),  ma ci sono gli strumenti  legislativi e amministrativi per impedire che venga inquinato l’ambiente e che la mafia entri nel business discariche.

Vi sono esperienze di sindaci che hanno saputo trasformare le discariche in risorse per il loro territori; già consolidata è  l’esperienza  di due piccoli comuni: Peccioli (PI) in Toscana e  Sogliano al Rubicone (FC) in Emilia Romagna, paesi in cui lo smaltimento dei rifiuti è diventato un business comunale che beneficia tutti i cittadini.

Nel 1988, Peccioli aveva un problema: ospitava una discarica che nessuno voleva per via degli odori sgradevoli e delle possibili conseguenze ambientali. Poi, arrivato un nuovo sindaco, ha  trasformato  il problema in un’opportunità. Ha  ampliato la discarica e ha creato una  società  mista alla quale hanno aderito anche i cittadini che percepiscono quasi il 10 per cento degli utili, mentre il Comune rimpingua le proprie casse e può così ridurre le imposte comunali. TARSU,  trasporti e mensa scolastica sono tutte spese bassissime per i pecciolesi. La discarica trattava fino a 250′000 tonnellate di rifiuti all’anno e produceva anche energia elettrica e vapore per il riscaldamento. Sogliano al Rubicone, paesino dell’Appennino romagnolo che conta circa 2.900 abitanti, ospita la discarica di Ginestreto, dove vengono conferite circa 160′000 tonnellate di rifiuti/anno, ed è stata citata a mò di esempio da Repubblica nel 2004.

Nel 2004 Sogliano aveva  un bilancio comunale di €.13 milioni di cui 11 provenienti dalla discarica (metà per i rifiuti conferiti, metà per l’energia elettrica prodotta con il biogas). Metà degli utili andava  nel sociale con benefici nell’uso dei servizi pubblici da parte dei cittadini, mentre l’altra metà  andava nelle opere pubbliche che hanno migliorato l’aspetto del paese.

In definitiva occorre abbandonare i pregiudizi: ricordiamo che  i rifiuti che invadevano  Napoli  sono stati  accolti  negli impianti di trattamento in Germania che li hanno trasformati in risorse.

Continuare con la politica di respingere  le discariche dal proprio Comune, ostacolandone la realizzazione con petizioni e proteste,  non paga, anzi porta ai risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti: città e paesi invasi dalla spazzatura, impossibilità per i comuni di conferire i  rifiuti nelle discariche esistenti , grave inquinamento dell’ambiente e pericoli per la salute dei cittadini . Perciò è condivisibile la richiesta  agli organi competenti  di avviare  la realizzazione di una discarica controllata nel territorio della Provincia di Vibo Valentia.

                                                                Giuseppe Calzone

CLICCA QUI PER LEGGERE  LA PETIZIONE

In basso una carrellata di eloquenti immagini scattate nel vibonese in questi giorni…

 

 

 

 

 

 

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