Riceviamo e pubblichiamo…

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UNA LETTERA DI UN NOSTRO LETTORE DI GASPONI.

“L’ARROGANZA E LA VILTÀ”

Il vicesindaco di Drapia Peppe Carlino

“Approfitto dell’ospitalità gentilmente accordata a tutti da questo blog per rendere noto un fatto che rappresenta, se non proprio il manifesto, almeno una significativa spia di come alcuni amministratori comunali sogliono rapportarsi ai cittadini.

Il 21/07/2012 mi trovavo nella mia proprietà in compagnia di mia moglie e di due turisti, quando, dalla strada comunale, oltre il mio cancello, mi sentivo chiamare con voce concitata, urlante e quasi minacciosa dal Vicesindaco Carlino.

Non riuscivo a capire che cosa avesse da dire nei miei riguardi, quindi lasciavo la mia compagnia avvicinandomi verso la sua persona per sentire cosa volesse.

Ritengo utile precisare che qualche giorno prima, precisamente il 12 luglio, avevo avuto l’ennesimo contrasto con un mio vicino riguardo al corretto uso di una strada che dalla S.P. 18 immette nella mia proprietà e sulla quale quest’ultimo vanta un semplice diritto di passaggio. Nonostante le mie ripetute rimostranze, il signore in questione, abusando del suo diritto, ha l’abitudine di adibire la strada a parcheggio per le proprie auto e per quelle dei propri clienti; inoltre, ha chiesto al Comune – e ottenuto – l’installazione sulla medesima, nelle adiacenze del cancello che dà accesso alla mia proprietà, di un bidone per la spazzatura e di altri due contenitori destinati ad accogliere i rifiuti derivanti dalla sua attività. Un bel giorno, stufo di questo andazzo, ho parcheggiato la mia vettura accanto alla sua (la mia a destra, la sua a sinistra della strada), risultandone così occupata l’intera carreggiata; a cagione di ciò, il camion della spazzatura, sopraggiunto, se ne andava senza poter prelevare i rifiuti riposti nei contenitori predetti, essendogli inibita la possibilità di effettuare la manovra, ordinariamente eseguita, di procedere in retromarcia fino in prossimità del mio cancello per caricare il tutto.

Penso, infatti, che sia questo il motivo per cui il Vicesindaco (forse avvertito da qualcuno) si è presentato presso il mio domicilio, come già detto, minacciandomi di mandarmi “la guardia”.

In quel periodo, il Comune – su richiesta di alcuni cittadini – stava realizzando un breve prolungamento della linea dell’illuminazione pubblica che serve la strada, per liberare dall’oscurità anche il tratto terminale antistante alla mia proprietà. Il lavoro era quasi ultimato, rimanendo da montare solo il palo con il lampione, ma il sig. Carlino – sottolineando il suo ruolo di Vicesindaco – con tono arrogante, al culmine dell’alterco, esclamava: «la linea di corrente MAI PIÙ ti sarà messa per illuminare la strada».

Mi chiedo se, nell’anno del Signore 2012, possa essere degno di rivestire l’importante carica istituzionale di Vicesindaco chi pensa di poter “brandire”, con atteggiamento minaccioso e protervo, il proprio potere al fine di tentare di intimidire un cittadino.

Sta di fatto che il bidone della spazzatura è stato poi spostato; e ciò implicitamente dimostra che ad essere in difetto era il sig. Carlino, che asseconda gli abusi di cittadini poco rispettosi dei diritti altrui: altro che guardia!

Quanto al mancato completamento della linea dell’illuminazione, mi viene da soggiungere:  ― Che UOMO MEDIOCRE! Come se la luce servisse solo a me.

Sarebbe anche interessante chiedere al sig. Carlino come pensa di giustificare la spesa per i lavori finora realizzati, se gli stessi non verranno completati.

Quanto riportato rende ragione del primo degli atteggiamenti psichici che compongono il binomio che dà il titolo a questo sfogo; del secondo il nostro ha dato prova quando, per giustificare tale sua discutibile condotta di fronte ad altri amministratori che gliene chiedevano la ragione, ha fatto riferimento a possibili denunce da parte di persone che ― so per certo ― a tutto pensano tranne che a “minchiate” del genere.” 

Giovanni Scordia, GASPONI.

Commenti

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9 Replies to “Riceviamo e pubblichiamo…

  1. Ci aspettiamo una pronta risposta dall’esimio vice sindaco di Drapia.
    Nella speranza che egli possa derimere ogni dubbio, attendiamo fiduciosi.

    I membri del cantinaro di Drapia

  2. Ritengo, comunque, che non sia un comportamento consono quello di chiudere le carreggiate con le automobili.
    Non ritengo, invero, giusto fare valere le proprie – presunte – ragioni passando alle sostanziali vie di fatto.
    Per fare valere le proprie ragioni ci sono all’uopo i Tribunali e per impedire situazioni incresciose è consigliabile, sempre, chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, proprio perchè siamo nell’anno del Signore 2012.
    Credo nella buona fede delle persone, quindi anche in quella dell’amico Carlino, non credo allo sproloquio ed alla facile offesa . . . . quella è cosa facile!!!!!Una domanda sorge a questo punto . . . . . ma questo benedetto lampione – pagato a spese dei contribuenti – mi auguro debba essere collocato su di un tratto di strada pubblica, poichè dall’acceso intervento non si deduce!
    Pietro Naso

  3. Col fermo proposito di non indulgere a toni da invettiva, perché – non dimentichiamolo – siamo nell’A. D. 2012, tento di fornire al sig. Pietro Naso alcuni elementi di valutazione; elementi semplicemente di tipo logico-fattuale, non facendo difetto allo stesso l’intelligenza e la competenza tecnica per inferirne le necessarie implicazioni giuridiche. Le possibilità sono due:
    1) La strada è privata. In tale caso, nessun “atto di forza” il sottoscritto avrebbe commesso parcheggiando la propria autovettura su un suolo di sua pertinenza, senza – si badi bene – andare a vulnerare gli altrui diritti di servitù, essendo gli accessi agli altri fondi tutti collocati a monte; è di palmare evidenza che altrettanto non può fare chi invece non è proprietario del suolo. Parimenti evidente è che il Comune non può (salvo casi particolari e attraverso l’adozione di provvedimenti formali) collocare su aree private i cassonetti dell’immondizia. Ancora, e soprattutto, resterebbe da soddisfare la legittima curiosità del sig. Naso, circa l’impiego di denari pubblici.
    2) La strada è pubblica. E allora il rappresentante del Comune dovrebbe spiegare perché i lavori sono stati interrotti. Ma qui ritorniamo al punto di partenza; con buona pace del sig. Naso, che mentre da un lato invoca il ricorso ai Tribunali, dall’altro sembra volerne prendere il posto, bollando come sproloquio e facile offesa le esternazioni del sottoscritto, che – se guardate con occhio più obiettivo – forse assomigliano di più alla legittima denuncia di una gratuita soperchieria.
    Una notazione finale: nessuno meglio di chi rappresenta un ente territoriale può sapere se una strada appartiene o no all’ente stesso. Infine, chiunque recandosi sul posto è in grado di rendersi conto di come, a prescindere da qualificazioni formali, la strada sia ormai stata acquisita all’uso pubblico (illuminazione, asfalto, opere (pessime!) di canalizzazione delle acque bianche, contenitori per i rifiuti (con transito quotidiano per il relativo smaltimento), libera accessibilità a tutti. Prudenza!
    Saluti.
    Giovanni Scordia.

  4. io invece mi chiedo un’ altra cosa: questo lampione era stato garantito pur sapendo , eventualmente, che doveva essere posto in una strada privata? se così fosse c’è un doppio errore: il primo, che si garantisce la collocazione di un lampione in una strada privata a spese pubbliche; il secondo, che si viene meno alla garanzia a causa di un diverbio.

  5. Spero che questa discussione rimanga nell’alveo della decenza, e rimando al mittente ogni e qualsiasi, anche, larvata allusione che rasenti il sarcasmo, la facile ironia o altro.
    Sono intervenuto in questa discussione, poichè visitando il mio blog preferito, ho notato in amplissima evidenza la faccia, piena di salute, del mio amico Peppe Carlino e al suo fianco l’epigramma “l’arroganza e la viltà”: due termini uno più duro dell’altro.
    Con il secondo termine, la viltà, che lede espressamente l’onore ed il decoro della persona cui è riferito, con il maggiore aggravio che è sbattuto in un blog accessibile a chiunque.
    Dalla lettura dell’articolo, non si può ad esso attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione delle stesse.
    Ribadisco il concetto per il quale: qualsivoglia ragione, ognuno pretenda di avere, la debba fare valere nei luoghi a ciò deputati e ribadisco, ancora, che le forze dell’ordine servono ad evitare che si passi alle vie di fatto, questi sono principi ineludibili!!!!
    Ribadisco che, comunque, l’avere impedito la raccolta della spazzatura mediante il deliberato comportamento dell’ostruzione della strada – anche se si ritiene illegittima la collocazione del cassonetto – non è un comportamento accettabile, questo è un principio eneludibile!
    Bene avrebbe fatto il sig. Scordia, nei modi e con le regole stabilite, ad adire le Autorità competenti per fare valere le sue ragioni.
    Questo avrebbe evitato, che chi doveva raccogliere la spazzatura, e per l’occlusione della strada non lo ha potuto fare, si rivolgesse a chi deve vigilare – nel caso di specie il Consigliere Carlino -.
    Avrebbe evitato, inoltre, che il Consigliere Carlino, si rivolgesse a Lei sig. Scordia, “minacciandoLe” – legittimamente – l’intervento della guardia (cos’altro avrebbe dovuto fare il Consigliere Carlino per ristabilire la normalità??????).
    Per il resto, Dio me ne guardi, non mi voglio ergere a Tribunale – di chi e di cosa poi . . . – ma ribadisco che la questione cassonetto e lampione non sarebbe neppure sorta se Lei avesse intrapreso una strada differente, sig. Scordia.
    Una ultima chiosa, sono intervenuto in questa discussione anche perchè credo che l’amico Carlino, in questa che è comunque una piazza, avrebbe dovuto essere: difeso o condannato o richiamato dal Capo dell’Amministrazione comunale che avrebbe chiarito a noi comuni mortali molte delle questioni poste dal sig. Scordia.
    Signor Sindaco, io quando ho un amico marcio con lui fino in fondo ovvero rompo il legame politico se non lo ritengo coerente con le mie direttive.
    Io Pietro Naso, quando nel 2009 non mi sono più trovato col mio gruppo d’opposizione nella linea politica da seguire in consiglio, mi sono dimesso dal Gruppo e sono confluito nel gruppo misto, tuttavia, fino a quando ho ricoperto il ruolo di capogruppo all’occasione ho sempre ed a qualsiasi costo difeso i miei Consiglieri, pur coi miei modesti mezzi.
    Pietro Naso, Carìa.

  6. Se questa discussione dovesse debordare dall’alveo della decenza non sarà certo da ascrivere a mia responsabilità, ma alla veemenza di chi si ostina a leggere i fatti attraverso le lenti deformanti di un sentimento di amicizia più volte sottolineato. Mi riprometto, infatti, di non ritornare più sulla questione se non per misurarmi con un interlocutore titolato a chiarire la natura giuridica della strada e le ragioni dell’interruzione di un lavoro iniziato e portato quasi a compimento, alla quale – in mancanza di una plausibile spiegazione alternativa – io continuerò ad attribuire l’annunciato carattere “sanzionatorio”. Ritengo infatti di non dover proseguire oltre in una discussione che mi vede (e non so per quale ragione) contrapposto al sig. Naso, la cui capacità di discernimento – in questo caso e solo in questo – ho l’impressione possa essere obnubilata dal rapporto di amicizia che lo lega al rappresentante delle istituzioni locali (si tenga presente questa qualità) il cui atteggiamento ho criticato in rapporto a comportamenti ben determinati (e anche questo va tenuto ben presente). Il delitto di lesa Maestà è, alle nostre latitudini, per fortuna solo un lontano ricordo. Forse sarebbe più opportuno che chi ne ha il diritto e il dovere controverta sui fatti oggetto di addebito e fornisca risposte esaurienti. L’opinione del sig. Naso, per quanto legittima e rispettabile (con la speranza che tali attributi non valgano a guadagnare al sottoscritto la taccia di sarcastico autore di larvate insinuazioni) non vale a scalfire la realtà dei fatti e/o a spostare di un millimetro la distribuzione del torto e della ragione. Mi preme che il sig. Naso sappia che nel mio precedente commento l’unico accenno ironico, se così si può definire, è il ribadito riferimento all’anno del Signore 2012; ma era semplicemente per rilanciare alla sua simpatica (se mi è permesso) battuta che ad esso rinviava; per il resto gli apprezzamenti all’intelligenza e alla competenza (se a ciò si riferisce) erano autentici, tanto quanto le critiche che ho riservato al suo scomposto intervento.
    Sulla parte terminale del pensiero del sig. Naso non ho nulla da dire, essendo chiamate in causa terze persone, alle quali – sono sicuro – quello che è anche il mio blog preferito non negherà ospitalità qualora decidessero di interloquire.
    Cordiali saluti.
    Giovanni Scordia

  7. noi intanto continuiamo ad aspettare fiduciosi un chiarimento ai dubbi che aumentano man mano che la discussione prosegue.

  8. invece di fare piazze inutili mettiamo i lampioni di illuminazione dove servono……..taccone? villaggio aimi? – gasponi-drapia-brattiro’-caria ecc. i cittadini pagando le tasse hanno diritto ad avere dei servizi anche se vengono 1 mese all’anno o periodi estivi o natazili- la tassa rifiuti tra l’altro per gli stagionali viene pagata per 12 mesi all’anno come per i residenti- – e’ una vergogna- se guardiamo i fatti- il servizio e’ per tutti indistintamente ….

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