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Renzi a Vibo: “Basta con la vecchia politica, vogliamo un altro paese”

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Matteo Renzi ha fatto tappa con il suo camper  all’Hotel 501 di Vibo Valentia.
Impegnato nella campagna per le primarie del Pd, il sindaco di Firenze ha esposto la sua idea della politica, concentrata sulla soluzione dei problemi e lontana dal modello autoreferenziale che domina la scena in Italia.
Accolto dal sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, promotore del comitato vibonese “Adesso! Per Matteo Renzi”, il giovane amministratore fiorentino ha esordito con autoironia, mostrando sullo schermo alle sue spalle la caricatura che di lui ne fa il comico Maurizio Crozza. Il messaggio è chiaro: mai prendersi troppo sul serio, basta con una politica che si parla addosso, che si autolegittima, che pontifica da posizioni di privilegio lontane dal paese reale, che decide i nostri destini da innumerevoli decenni con i pessimi risultati che, purtroppo, scontiamo oggi.
Rinnovare è la parola d’ordine di Renzi, “rottamare” se si preferisce, «ma le carriere politiche, non gli uomini», ha precisato Renzi, che ha messo l’accento sulla necessità di una svolta non più rinviabile, invitando tutti a mettersi in gioco, ad impegnarsi per il cambiamento: «A cominciare dai politici, tutti noi dobbiamo fare il possibile perché il nostro Paese sia all’altezza delle aspettative dei nostri figli».Con un linguaggio chiaro, reso ancora più esplicativo da schede grafiche e alcuni contributi filmati che hanno scandito i concetti esposti, il principale avversario del segretario Bersani alla primarie ha diviso il suo intervento in due parti: le regole ed i contenuti (stato sociale, economia, fondi europei, famiglia, scuola, debito pubblico). Alle prime ha riservato la dignità di premessa ineludibile, a cominciare da quanto già previsto nello statuto del Pd ma continuamente derogato, come il limite massimo di tre mandati parlamentari, «dopo i quali bisogna farsi da parte e lasciare spazio ad altri». E alla certezza delle regole ha fatto riferimento anche per parlare delle primarie: «Le modalità di voto sono andate bene sino ad oggi, ma poi, improvvisamente, si è deciso di cambiare. Va bene, nonostante non condivida personalmente questa scelta, posso comunque accettare l’albo pubblico dei votanti, il doppio turno, l’aumento della quota di partecipazione, anche che si debba obbligatoriamente leggere almeno 7 pagine dell’autobiografia di Bersani per essere ammessi… posso accettare tutto. Ma quella che viene definita pre-registrazione degli elettori, che li obbligherebbe a ritirare preventivamente una sorta di certificato elettorale per poter partecipare alle primarie, è davvero troppo – ha affermato Renzi -. In questo modo si scoraggiano gli elettori, perché una persona normale avrebbe bisogno di una settimana di ferie per adempiere a questa lunga trafila. Si afferma che in questo modo si eviterebbe l’inquinamento del voto da parte del centrodestra, ma la verità è che un sistema farraginoso consentirebbe ai vecchi marpioni della politica di portare le proprie truppe cammellate alle urne, orientandone gli esiti».

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