Un residuato bellico nel comune di Drapia

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10/04/12. Il Comune di Drapia è proprietario di tre automezzi: un “camioncino” Fiat-Daily; un fiorino (sempre Fiat) e una Panda vecchio stile (rigorosamente Fiat). Si tratta di tre veicoli, uno più vetusto dell’altro, utilizzati dal personale e indispensabili per portare avanti l’attività dell’ente. Questi mezzi vengono di continuo riparati perchè, come dimostra l’evidenza, sono veramente obsoleti e annualmente comportano quindi elevati costi di manutenzione per le casse comunali. Nei giorni scorsi, tanto per fare un esempio, il Daily (più che un camioncino sembra un residuato bellico della seconda guerra mondiale) è stato portato in officina. Costo: 870 euro. La domanda che mi faccio -e che credo e spero molti di voi si facciano- è la seguente: considerato che il Comune di Drapia finanziariamente non naviga in acque turbolente (anzi, le casse sono in ordine), non sarebbe opportuno cominciare a sostituire qualche veicolo anzichè pagare ogni anno migliaia di euro per le riparazioni? Magari si potrebbe procedere ad un acquisto a rate se proprio non si vuole incidere sul bilancio dell’ente. Qualche decina di metri di marciapiede in meno, qualche spesuccia inutile in meno e si può, pian piano, gradualmente, rinnovare il “parco auto”. Tra l’altro,  i veicoli che attualmente utilizza il personale del Comune, oltre che inguardabili, rappresentano una minaccia per l’incolumità pubblica, in particolare il camioncino (pardon: il residuato bellico), mezzo di trasporto che si trascina per le strade, al quale non funzionano neppure le frecce. Esso potrebbe fare la sua bella figura in qualche set cinematografico di un film sulla seconda guerra mondiale. Per il resto, per altri scopi, non ha senso “tenerlo in vita”.

Pensateci, amministratori, pensateci.

In questo periodo si redige il bilancio comunale: tra le previsioni di spesa levate un marciapiede, predisponete qualche quintale di cemento in meno  e stanziate i fondi disponibili per quello che veramente serve.

MarioVallone

 

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One Reply to “Un residuato bellico nel comune di Drapia”

  1. Bravo Mario, speriamo che almeno uno solo, dei tantissimi suggerimenti che stanno provenendo all’Amministrazione comunale, non venga una volta tanto interpretato come lesa maestà ma come modello di partecipazione democratica ad una cosa che è di tutti noi.

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