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Una bussola per tutto l’anno

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30/03/12 Ieri sera, presso il seminario vescovile di Tropea è stato presentato il libro “Una bussola per tutto l’anno”, opuscolo curato da don Felice Palamara. A moderare la manifestazione culturale la giornalista Vittoria Saccà, la quale, inizialmente, ha voluto presentare la figura di don Felice, giovane sacerdote tropeano attualmente pastore della comunità di Panaia, ordinato diacono due anni fa nel mese di novembre, e sacerdote dallo scorso mese di maggio. Non si tratta della sua prima pubblicazione, egli ha scritto e pubblicato lo scorso anno il libro “ Un’esperienza sacerdotale alla luce della carità”, edito da Meligrana Editore. «Non è un libro di lettura, – ha spiegato don Sergio Meligrana, riferendosi al libro presentato ieri -né di consultazione. E’ un libro di meditazione, in cui non bisogna correre per anticipare i tempi, ma ci accompagna ritmando l’anno. È infatti, un buon sussidio, un modo per studiare l’arte della meditazione cristiana». Nell’ opuscolo, infatti,  sono presenti 365 pensieri di don Mottola. Don Sergio ha inoltre spiegato che don Mottola non è un autore semplice, sia per il  modo di scrivere  prosaico e a volte poetico, sia per il linguaggio utilizzato spesso sintetico. Per tale motivo spinge il lettore a riflettere su ogni parola. Durante la presentazione, è stato detto che la figura di don Mottola si basa sul carisma dell’oblazione, in quanto ha dedicato la propria vita, la propria esistenza all’immolazione, alla carità, all’amore verso le persone sofferenti, credendo fortemente che la vita in sé è in questo mondo, ma non è di questo mondo. Successivamente, ha preso la parola il giornalista Mario Vallone, membro dell’agenzia Thoth che ha pubblicato il libro, il quale ha citato coloro che si sono impegnati  per la realizzazione dell’opuscolo. «Comunicare- ha affermato Vallone- è di per sé complicato, ma don Felice ha scelto la modalità adatta per trasmettere il suo messaggio.  Il libro, inoltre, si presta allo stesso modo del Vangelo ad essere letto quotidianamente. Il miglior modo per iniziare la giornata, poiché tra i pensieri del venerabile traspare la speranza». Infine l’autore del libro ha voluto spiegare il motivo per il quale ha scelto di fare una raccolta di pensieri selezionandoli tra gli scritti del venerabile don Mottola: «Per due importanti motivi-ha affermato- sia per la spiritualità concreta e profonda, poiché era capace di concretizzare la preghiera attraverso il volto del povero, dell’ammalato; sia come risposta a tutti coloro che hanno racchiuso la terra Calabra intorno una cornice nera. Non dobbiamo soffermarci sugli aspetti negativi, ma valorizzare quanto di bello e meraviglioso ci possa essere. Dovrebbe essere perciò uno stimolo per amare seriamente, amare guardando il prossimo, ossia guardare il volto di colui che ci ha creato nel volto della persona sofferente».

Annalisa Fusca

 

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