Reggina Empoli dedicata al Aldo

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02/02/12. C’è un giorno che ha segnato la cronaca della comunità e coincide con l’8 febbraio 2010. In quella data, a causa di un incidente sul lavoro, scompariva a soli 32 anni, Aldo Ferraro. Il dopo è scandito da varie iniziative realizzate in sua memoria.

Soggetti propulsori di tali manifestazioni: i familiari, gli amici e l’omonima associazione dedicata allo sfortunato giovane presieduta da Mario Ambrosi. Il tempo non lenisce il dolore dei familiari e nemmeno quello dei compagni coi quali ha condiviso tanti momenti di vita quotidiana. Ma senza un’autentica compartecipazione al dolore sarebbe ancora più difficile, per tutti, proseguire il percorso esistenziale.

Lo scorso 15 settembre è stata inaugurata una statua realizzata in memoria del compianto giovane e, al contempo, gli è stato dedicato il campo di calcetto antistante alla sua abitazione. In quella circostanza Mariella Epifanio (cognata di Aldo) ha preso carta e penna ed ha scritto alla Reggina Calcio per invitare i calciatori alla cerimonia d’intitolazione del campo e di inaugurazione della statua.

In alcuni passaggi della missiva, Mariella Epifanio scriveva: «Aldo era un ragazzo gioviale, ovunque andava diventava amico di tutti e tutti, lo amavano per il suo carattere socievole. Si faceva in quattro per gli amici ma, un destino assurdo ha voluto strapparcelo così, senza preavvisi, nel momento più bello della nostra vita. La nostra è una famiglia unita. Ci sosteniamo tanto in questo momento di grande dolore. La nostra vita si è fermata lì, a quel maledetto 8 febbraio, in quel posto, che si affaccia su un panorama affascinante. Il destino gli ha riservato un angolo meraviglioso per morire, lì, nella vostra amata Reggio, terra che amava anche lui».

Immediata la risposta della Reggina Calcio, nella persona di Gianpiero Versace, il quale esponeva l’oggettiva difficoltà per i calciatori di presenziare all’inaugurazione del campetto e della statua a causa dei fitti impegni sportivi. Tuttavia, manifestava la disponibilità a ricordare il lavoratore nell’ambito di un evento calcistico. La risposta era articolata nei seguenti termini: «Mi preme innanzitutto sottolineare quanto le sue parole e il trasporto con il quale ha raccontato la sua storia ci abbiano colpito. Specifico, dunque, che faremo il possibile per onorare la memoria di Aldo. Pensavamo di potergli dedicare la gara dell’11 febbraio 2012, partita di cartello della sesta giornata di ritorno, considerata la ricorrenza dei due anni della sua morte.

Al “Granillo” infatti, sarà di scena Reggina-Empoli. In quell’occasione, pensavamo di fare entrare il bambino, il piccolo Lorenzo (figlio di Aldo, ndc), con la squadra prima del fischio d’inizio, insieme al nostro capitano Emiliano Bonazzoli. Lo stesso che consegnerà un fascio di fiori alla moglie di Aldo». A tale proposito, va aggiunto che la richiesta di Mariella Epifanio non è stata casuale. In primis, perché Aldo è scomparso mentre era impegnato nell’esecuzione di un’opera pubblica ubicata nella città dello Stretto (diga dell’Esaro). In secondo luogo, il suo amore per il calcio lo portava spesso e volentieri al “Granillo” per incitare gli “Amaranto”.

Gli amici di Aldo, insieme ai familiari, trascorreranno il prossimo 11 febbraio all’insegna della sua memoria e del ricordo. Prevedibile che l’occasione susciti forti emozioni intrise di tristezza e rimpianti, destinate, però, a cedere il passo all’immagine radiosa e vivificante del dolce sorriso di Aldo. Il poeta statunitense Kahlil Gibran ha scritto: «Se davvero volete conoscere lo spirito della morte spalancate il vostro cuore al corpo della vita».

Corrado L’Andolina

Pubblicata su Calabria Ora l’1 febbraio 2012, p. 29

 

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