Dinami e la sua torre

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DINAMI, 2664 abitanti. Località e frazioni: Monsoreto, Melicuccà, Umbro, Boscoreggio e Sciantarri

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La torre del palazzo municipale di Dinami
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Il santuario della Madonna della Catena

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CENNI STORICI

Il Comune si estende tra i fiumi Melanda e Torno ed è situato a 260 metri s.l.m. Dinami fa venire subito in mente la parola greca dynamis, che significa forza. Probabilmente, il nome deriva dalla forza attribuita all’impeto di uno dei due fiumi che scorrono accanto al centro abitato. Tale risorsa naturale permise agli abitanti del luogo di costruire dei mulini, grazie ai quali riuscirono a portare avanti varie attività. La prima notizia certa di Dinami è di circa mille anni fa. Ma la sua fondazione si fa risalire ad un periodo ancora precedente. Dal 1100 in poi ha seguito le vicende dello “Stato” di Arena, territorio cui fu annesso. Le informazioni storiche disponibili riferiscono inoltre della presenza di un Monastero di una certa rilevanza esistente in questo territorio nel dodicesimo secolo. Verso il 1500 molti dinamesi si trasferirono a Soreto, fiorente centro sorto nelle sue vicinanze; ma, a causa della peste scoppiata più volte nel XVII secolo, Soreto si spopolò e decadde anche a causa, probabilmente, di un alluvione. Successivamente, Dinami si sviluppò moltissimo, divenendo un paese molto importante. Neppure Dinami sfuggì alla furia distruttrice del terremoto di fine ‘700. Ma venne ricostruito nel medesimo sito dove sorgeva l’antico centro abitato. E’ comune autonomo dal 1811.

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La chiesa di Monsoreto

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DA VEDERE

Le mura dell’antica Soreto; la chiesa parrocchiale di San Michele, che custodisce un preziosissimo crocifisso ligneo del ‘400; il Santuario della Madonna della Catena, meta di pellegrinaggi, ricco di interessanti opere al suo interno; i ruderi del Convento di San Francesco di Soreto del 1400; la chiesetta di San Rocco; la chiesetta della Madonna delle Grazie nella frazione Monsoreto; la chiesa di Santa Marina nella frazione Melicuccà; la cascata presso il torrente Melanda; il Palazzo Municipale e la sua torre dell’orologio; le stalattiti sul fosso Colomba (a Melicuccà).

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Il municipio di Dinami
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La chiesa di Monsoreto
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Chiesa Monsoreto

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FESTE RELIGIOSE

La festa della Madonna della Catena, evento molto sentito nel circondario, che ricorre la seconda domenica di luglio ed è preceduto da due giorni di fiera; la festa patronale di San Michele Arcangelo (29 settembre); la fiera e la festa di San Francesco a maggio; la festa di San Rocco (la prima settimana di agosto sia a Monsoreto che a Melicuccà); Santa Marina il 18 luglio (a Melicuccà); Santa Maria delle Grazie a fine luglio (a Monsoreto). Nel periodo natalizio a Melicuccà viene organizzato il Presepe Vivente e, nei giorni di Pasqua, la Passione Vivente. L’”Affruntata”(incontro tra Gesù e sua Madre) si svolge invece a Dinami.

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La fontana di Melicuccà
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Municipio

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PRINCIPALI EVENTI TRADIZIONALI

Nella frazione Melicuccà ad agosto si svolge la sagra di “maccarruna” (cioè i maccheroni, la pasta tipica del luogo); sempre ad agosto, si organizza la sagra du “vidozzu” (pannocchia). Tra le altre iniziative organizzate nel Comune di Dinami spicca un raduno ippico estivo organizzato ad Umbro, nel corso del quale si fanno delle corse di cavalli.

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La chiesa di Melicuccà
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Chiesa Melicuccà

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ALTRE INFORMAZIONI E CURIOSITà

Lo sviluppo socio-economico del 1600 permise alle famiglie di Dinami, non senza enormi sacrifici, di mandare i propri figli a studiare, e molti di loro divennero affermati professionisti. Per questo motivo, i dinamesi vennero etichettati come “allittirati” (letterati, cioè persone istruite).

Il terremoto del 1659 provocò migliaia di vittime nella zona. Ma a Dinami non si registrò alcun morto. La stessa fortuna purtroppo non si ripeté durante il terremoto del 1783.

Boscoreggio anticamente era un importante centro industriale. Vi erano infatti una cartiera e una fabbrica d’armi.

A Dinami non è difficile imbattersi in qualche abile artigiano, soprattutto del legno, capace di creare lavori fantastici.

Alcune vecchiette ancora oggi filano la lana, subito dopo aver tosato le pecore.

In paese è ancora attivo un frantoio in pietra.

(Un grazie a Gaetano Cavallaro, Presidente della Pro loco, e al giovane Antonino Di Bella, consigliere comunale, che ci hanno aiutato a raccogliere e verificare informazioni).

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