“Come mi parla il mare”

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Enzo Taccone

Pagina vuota da dedicarti con la sensazione di trasmettere un’emozione che non si esprime. Pagina che piano si riempie di parole dettate dall’intimo della ragione.

Così si legge in “Scrivimi”, lirica della quinta raccolta di poesie “Come mi parla il mare” di Enzo Taccone. Così anche io, adesso, mi trovo davanti una pagina bianca da riempire.

Recensire un libro non è mai cosa facile, si ha sempre l’impressione di non aver percepito completamente il pensiero dell’autore, di non aver colto tutte le emozioni nelle molteplici sfumature dipinte dalle parole. Eppure è così affascinante entrare nel cuore e nella mente di un altro uomo attraverso la sua poesia. Proprio questo è il viaggio che voglio intraprendere io adesso, entrare nella mente di Enzo, esplorare le sue emozioni attraverso i suoi stessi componimenti.

Come mi parla il mare, sussurrando dolce al cuore. Come mi porta oltre. Leggendo le liriche si ha quasi l’impressione che ogni parola sia stata sussurrata al nostro autore proprio dal mare. Ogni respiro del mare, ogni sussulto, ogni onda, ogni riflesso e gioco di luce sulla superficie, sono questi elementi le muse ispiratrici di Enzo. Sussurra all’infinito [il mare], parole su parole alla sabbia bianca, ed è proprio passeggiando sulla spiaggia che Enzo ha raccolto queste parole trasformate poi in versi.

E’ il mare che ci salva, dal dolore, dai pensieri negativi, dalle delusioni facendoli sprofondare nel blu notte dei suoi abissi. Lo scrive chiaramente: “Le onde che vanno e vengono arrotolandosi sulla riva sembrano risucchiare il male e portarlo via.” Ed è sempre il mare ad essere stato spettatore di questo amore di cui ci parla Enzo, pagina dopo pagina, verso una donna inafferrabile, magica, vivace, unica. Ma è un viaggio nell’Amore a 360°. Amore verso la propria terra, rappresentato dal legame con il mare, amore verso una donna, amore verso ciò che ci salva.
Enzo è un cantore dell’Amore, lo ha dimostrato anche nelle sue raccolte precedenti. Ma in questa ultima edizione riesce a superarsi, i suoi versi sono semplicemente perfetti: “Vorrei tu facessi parte del mio essere solo. Vorrei danzare con te sulla sabbia soffice e bianca e attendere la fine del giorno per ricominciare a credere con i tuoi occhi.”
Un amore questo, forte, inarrestabile. Amore di cui il nostro autore non riesce a liberarsi neanche nei versi dell’ultima poesia che chiude la raccolta. E’ un Amore che lo avvolge proprio come le onde del mare. Impossibile resistere al richiamo del mare, così come al richiamo di un Amore impossibile.
Il messaggio ultimo che Enzo ci vuole lasciare è comunque quello di non smettere di sognare, non smettere di credere alla bellezza delle proprie idee nonostante la sofferenza e la sensazione di essersi persi.
Lasciarsi stravolgere dagli eventi, viverli intensamente, non rinunciare a nulla, lanciarsi, rischiare, lasciarsi curare le ferite dal mare e ricominciare. La parola fine non esiste […] perché la vita stessa è un continuo divenire.

Carmelina Pontoriero

Recensione pubblicata sul Bollettino dell’associazione Terza Liceo anno 2016

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