“L’ager vibonensis in età Romana”

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Sabato 14 Novembre, alle ore 17, presso il Complesso Monumentale Santa Chiara di Vibo Valentia, il Dott. Manuel Zinnà terrà un seminario su “L’ager vibonensis in età Romana”. Introdurrà la Dott.ssa Annagioia Gaglianò.

L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale Mnemosyne, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Vibonese. È solo una delle tante iniziative ideate dai giovani soci dell’Associazione Mnemosyne, i quali hanno l’obiettivo di riscoprire e valorizzare le risorse tangibili e intangibili del territorio vibonese e calabrese tramite la diffusione scientifica di temi legati ad archeologia, storia e architettura.

Gli incontri de “I percorsi della memoria” sono tenuti da giovani studiosi calabresi che lavorano attivamente nell’ambito della ricerca archeologica, sia a livello pratico sia a livello teorico, realizzando rilevanti progetti di portata non solo nazionale ma anche internazionale.

Abstract

L’ager vibonensis in età Romana

La polis di Hipponion fu oggetto di grande interesse da parte dei Romani che, nel 192 a.C., vi dedussero la colonia più popolosa dei Bruttii. Le testimonianze riguardanti l’età romana non si esauriscono solo alla città, ma sono diffuse in tutto il suo territorio, uno fra i più densamente occupati da insediamenti nell’Italia Meridionale. L’estensione dell’Ager Vibonensis fra III e II sec. a.C. dovette ampliarsi notevolmente: le due poleis confinanti erano spopolate e abbandonate. Medma era già decaduta in età agatoclea, Terina viene distrutta da Annibale nel 203 a.C. perché lo stesso generale cartaginese era impossibilitato a difenderla dalla riscossa dei Romani. È scontato che gran parte delle chorai dei due centri greci finirono sotto il controllo di Hipponion-Vibo Valentia. L’ager Vibonensis doveva estendersi, quindi, sull’Altipiano del Poro, la valle del Mesima e buona parte delle pianure di Gioia Tauro e Sant’Eufemia. Nell’89 a.C. la città diviene municipium, perciò gli abitanti del luogo ottengono la piena cittadinanza romana. Proprio dal I sec. a.C. si assiste all’incremento degli insediamenti dell’agro vibonese che doveva essere caratterizzato da villae. Questa tipologia di insediamento raggiunse il massimo splendore nei primi secoli dell’Età Imperiale. Gli ambienti delle ville presentano finiture di lusso, marmi e mosaici, e talvolta impianti termali. All’età romana si deve far risalire anche il rafforzamento delle strutture portuali, che non si limitava al solo porto in località Trainiti, ma si estendeva anche a una serie di approdi minori che costellavano il litorale del promontorio del Poro.

Il seminario si propone di illustrare, dopo un’introduzione sulla natura morfologica  sull’estensione del territorio vibonese in età romana, la dislocazione e la quantità dei siti nel corso dei numerosi secoli di dominio romano. Si illustrare ranno le dinamiche generali riguardanti gli  insediamenti e come questi mutarono o scomparvero fino al tramontare dell’Impero.

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