Lettera aperta di BeatriceLento per il nuovo anno scolastico

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“Se io fossi un ragazzo, non avrei tanta voglia di parlare con adulti piagnucolosi e impauriti, oppure rabbiosi e incattiviti con il mondo. Proprio per questo invito tutti noi a ricominciare a dimostrare amore per le nuove generazioni, fiducia nelle loro capacità e possibilità” (Gino Rigoldi).

Non trovo parole più ricche di senso di quelle di don Gino per dare il via a questo nuovo anno scolastico che segna i miei dieci anni di dirigenza dell’Istituto Superiore di Tropea.

Un traguardo importante della mia professionalità che corona felicemente un’esperienza ricca e variegata ma organicamente unitaria nel segno di un grande educatore: don Lorenzo Milani L’ “I care”,  che il Priore ci ha consegnato, ha illuminato il mio impegno educativo ed è su questo versante che si sostanzia il mio augurio di inizio anno.

Riscopriamo assieme una cultura di speranza che promuove l’educazione e non la punizione, capace di cogliere il miracolo dei giovani che crescono. Se non c’è cura nei loro confronti, se non li accompagniamo nel percorso di maturazione la Scuola rimane uno spazio arido, formale, incapace di trasmettere cultura.

L’educatore vero ha l’onestà di presentarsi così com’è, senza menzogne, e l’impegno di costruire relazioni perché solo il rapporto significativo con l’altro ci rende mediatori di cultura.

Quando guardiamo un ragazzo ricordiamoci che anche noi lo siamo stati e che anche noi avremmo voluto incontrare adulti empatici, gli unici capaci di guidare.

Trasformiamo le regole in relazioni perché se le regole stanno nel Regolamento e l’educatore si limita a controllarne il rispetto servono a ben poco.

Accantoniamo l’inclinazione alla condanna e diamo fiducia alla capacità dei giovani di trovare percorsi di vita dignitosi, accettandoli, rispettandoli, valorizzandoli. Ricordiamo che si migliora lentamente e solo a condizione di avere la sicurezza affettiva di  legami forti che non ci sciolgono ai primi errori.

“Un giovane che non protesta non mi piace” ci dice papa Francesco apprezziamo il valore dell’unicità e fughiamo il rischio dell’omologazione e dell’apatica e supina accondiscendenza incoraggiando, piuttosto, lo spirito critico e l’autonomia.

 Adorati Ragazzi, affidatevi a noi e lasciatevi guidare amando il sapere come unico strumento di autentica emancipazione. Diffidate da chi vi indica scorciatoie ed abbiate il coraggio di sfidarvi continuamente proponendovi traguardi alti e ambiziosi.

Coltivate la vostra autonomia rendendola attuabile grazie alle competenze che vi fortificano rendendovi liberi. Rifiutate ogni dipendenza che vi allontana dalla realtà catapultandovi nell’inconsistenza dell’illusione e ricordatevi che: “Il problema degli altri è uguale al mio, sortirne tutti insieme è politica, sortirne da soli è avarizia”. Ce lo dice don Milani – Vi prego non rintanatevi in un angolino comodo e garantito rinunciando al sogno di cambiare il mondo. Non è un’utopia è piuttosto una legittima ambizione che muove dal basso e richiede l’impegno di ognuno perché quando una persona cambia, cambia il mondo. “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” ci esorta a farlo la saggezza di Gandhi che chiama in causa la responsabilità personale.

Tenete sempre la schiena dritta e la fronte alta, non svendetevi mai e preparate il vostro futuro a partire dal grande comandamento di volersi bene, di fare comunità, di perdonarsi e di aiutarsi vicendevolmente.

Carissimi, oggi festeggiamo il  capodanno scolastico facciamolo con lo stesso sentimento di gioia che accompagna quello più consueto. Scambiamoci gli auguri con la consapevolezza che il caso influenzerà il nostro futuro per una minima parte la restante è una partita intrigante in cui vince il più bravo.

Auguri!

Beatrice Lento

 

                                              

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