E li uomini in universali iudicano più alli occhi che alle mani

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Andrea Locane
Andrea Locane

Il titolo di questa “postilla” è un’espressione di Nicolò Machiavelli (Il Principe, XVIII, 16), che perfettamente si adatta alle vicende politiche di Parghelia. Lo stesso scrittore continua osservando che “[…] ognuno vede quello che tu pari, pochi sentono quello che tu se’; e quelli pochi non ardiscono opporsi alla opinione di molti […]”. Proseguo con Machiavelli, il quale, nei “Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio” ( LX, 9), scrive: “[…] perché nello eleggere un giovane in un grado che abbi bisogno della prudenza di un vecchio, conviene, avendovelo eleggere la moltitudine, che a quel grado lo facci pervenire qualche sua notabilissima azione. E quando un giovane è di tanta virtù, che si sia fatto in qualche cosa notabile conoscere, sarebbe cosa dannosissima che la città non se ne potesse valere allora, e che l’avesse ad aspettare che fosse invecchiato con lui quel vigore dell’animo e quella prontezza, della quale in quell’età la patria sua si poteva valere […]”.

Fatta questa lunga, forse noiosa e…dotta introduzione, tiro le conseguenze del discorso rilevando che gli elettori pargheliesi, dando una lettura parziale delle riflessioni di Machiavelli, hanno votato, nelle due ultime tornate elettorali amministrative, dei giovani che, pur non avendo fatto cose notabili, mostravano di possedere il “vigore dell’animo” e la “prontezza”. Almeno a giudicarli da come apparivano, da quel che dicevano nel corso della campagna elettorale e dai programmi politico-amministrativi presentati alla cittadinanza. Li hanno votati, questi giovani, che sembravano liberi da ipoteche partitiche, con estrema fiducia e con molte speranze, non sospettando che essi vedessero la politica come uno spettacolo, un talk show,  vivessero in una abnorme dimensione mediatica, e si dimenticassero completamente dei programmi (scripta manent !) e delle promesse fatte, fra le quali quella di mettere molta attenzione al problema ambientale. Chi guarda, infatti, alla situazione generale del territorio comunale, con rigore e con un minimo di obiettività, senza farsi distrarre dal canto delle “sirene” pronte a sostenere il contrario, dovrebbe quantomeno provare fastidio difronte al profondo degrado dell’ambiente, al dissesto idrogeologico, in modo particolare difronte allo stato disastroso dei torrenti e al persistente inquinamento del mare.

Dico questo perché, a mio modesto avviso, il “Piano Spiaggia”, che certamente rientra nei temi ambientali,  pur essendo una buona cosa – sempre che venga attuato in tempi brevi – non sarà la soluzione del problema, nonostante l’accenno alle “problematiche legate alla depurazione” fatto dall’assessore all’urbanistica e ai LL.PP.  durante la presentazione dello stesso in Consiglio comunale. La mia opinione, opinabile come tutte le opinioni, è che, trattandosi di un problema complesso e molto articolato, fino a quando non si andranno a cercare e non si troveranno le cause del degrado del territorio e, in particolare, del mare, andando a scontrarsi, se è necessario, anche con gli interessi ormai consolidati di certe consorterie, alle quali non interessa per niente il diritto della gente di vivere in ambiente salubre, tutto resterà come prima. Pertanto ritengo che, se non si debellano le cause del disastro, il Piano Spiaggia, se realizzato, sarà poco più che un set cinematografico, con arenili ricomposti a regola d’arte, con sedie e ombrelloni variopinti e con la colonna sonora di qualche bella canzone dispensata da qualche bar, insomma un bellissimo palcoscenico che, dietro le quinte e il fondale, nasconde i veri problemi di Parghelia. Il tutto difronte a una battigia maleodorante a causa della “schiumazza” che da anni puntualmente arriva, non si sa da dove, sulla superficie dello splendido mare e sulla spiaggia di Michelino. E tutto, quindi, apparirà come prima agli occhi stralunati dei pargheliesi, risvegliatisi dalla ubriacatura degli eventi della passata “estate pargheliese” e dal letargo invernale.

Sulla possibilità che la nuova/vecchia giunta comunale sia in grado di imprimere una decisiva svolta alla questione ambientale, ho qualche dubbio, soprattutto perché a Parghelia non esiste una cultura dell’ambiente né tra le persone che fanno politica, né tra la popolazione. Passi che l’ambiente non sia stato inserito tra le priorità dei programmi elettorali. Mi preoccupa, tuttavia, che non si discuta e non si dibatta per niente su questo tema, che presenta notevoli aspetti di gravità, tra i quali risaltano il saccheggio e lo scarso rispetto della natura.

Non è mia intenzione smorzare gli entusiasmi che, con tutta probabilità, l’annuncio fatto in Consiglio comunale del “Piano Spiaggia” ha suscitato nella maggioranza dei cittadini ( ad eccezione  del PD locale, che ha fatto bene a suggerire delle correzioni e dei cambiamenti al piano stesso), ma a me sembra, nonostante tutto, che  il pubblico amministratore pargheliese rimane, comunque, “seduto”, soddisfatto e appagato.  E “[…] di qui – ancora Machiavelli (Il Principe, XXIII) – nasce che non si intenda mai quello che si voglia o disegni di fare, e che non si può sopra le sue deliberazioni fondarsi”.

In ogni caso, mi auguro che si esca, una volta per tutte, dalla demagogia e dal populismo, ampiamente impiegati dalla classe politica al governo del Comune, che certamente non migliorano la situazione, ma distraggono i cittadini dai problemi reali, e, inoltre, che le difficoltà vengano affrontate con senso di responsabilità. Mi auguro anche che si riesca, di conseguenza, a passare dagli annunci ai fatti, dando una speranza di sostanziale ed effettivo cambiamento alla gente. Tutto questo potrà accadere a condizione che la politica si intenda come missione, come sfida disinteressata e come servizio per la comunità che si amministra. Ma come è noto, Parghelia è un paese che, a mio avviso, non ha ancora compiutamente elaborato il concetto di comunità e che non ha memoria del passato quando il cemento della  comunità pargheliese era costituito dalla solidarietà, intesa come regola di vita.

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