Chiarimenti di Cosmo Vallone

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Cosmo Vallone
Cosmo Vallone

Tengo a chiarire alcune cose emerse  dall’articolo pubblicato dal Quotidiano della Calabria il 26 febbraio 2014 a firma della giornalista  Annarita Castellani.

Il sindaco Porcelli dice di avermi  chiesto  da che parte stia e che nulla mi avrebbe allontanato dalla maggioranza  nella quale continuerei a stare in uno strano modo. Il sindaco finge di non sapere (ma lo sa benissimo e tutti lo sanno) che io non mi riconosco, per molti aspetti, nella maggioranza. Non ho mai voluto dimettermi dalla lista “Insieme per il futuro” perché sarei così diventato consigliere di minoranza.

Il consigliere comunale che ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti espressi nelle passate elezioni comunali non è minoranza. Chi è stato, senza alcun dubbio, uno dei principali protagonisti della vittoria  della  lista “ insieme per il futuro” non è e non diventerà minoranza.

Gli elettori di Drapia mi hanno collocato nella maggioranza dove rimarrò fino al 25 maggio, a Dio piacendo. La mia posizione nella maggioranza è critica, appoggio quello che mi piace, contesto quello che non mi piace. La Costituzione della Repubblica non contempla il vincolo di mandato  dello Statuto Albertino.

Sono stato in grande sintonia con Porcelli e ho tanto confidato in lui. Dal sindaco mi sentivo tutelato in caso di eventuali divergenze con  altri membri della maggioranza (scoppiate per altro già il giorno successivo alla vittoria elettorale) e soprattutto con quel bacino di grandi elettori che ci aveva appoggiato per interessi  di varia natura.

Sono stato molto amareggiato dal comportamento di un sindaco che, dopo due anni e mezzo di amministrazione condivisa pur con qualche attrito, è passato completamente dalla parte di chi ci aveva sostenuto per  mero interesse materiale, distribuendo incarichi a pioggia per migliaia di euro in offesa ai principi di trasparenza e rotazione del nostro regolamento che è stato addirittura modificato con un semplice avviso di aggiornamento per beneficiare i prediletti.

Tutti sanno che le coalizioni qui a Drapia si fanno per vincere a costo di rabberciare alleanze politiche che alla lunga si rivelano deboli e fragili. Nessuno contesta  i risultati che questa amministrazione ha ottenuto su  alcuni fronti, ma il rispetto per la persona per me è sacro e va al di là del pur assai contestabile e generico “fare”.

Non ho nulla di personale contro  Porcelli. Con le mie dimissioni concordate da  vicesindaco e il cambiamento della giunta, diventata un monocolore priva di dinamica interna, avrebbe dato fastidio probabilmente  chi si fosse permesso di  operare per contrastare le scelte inconsulte già decise dai grandi elettori (piazza di Brattirò, incarichi vari, progetti,  PSC  e altro).

Ricordo che lo stesso sindaco, come dimostrano gli atti, non sapeva dove e quali opere pubbliche si sarebbero fatte  sotto le  voci riqualificazione e decoro centro urbano. Le scelte sulle opere a Drapia si fanno nelle frazioni (è un segreto di Pulcinella). A  Brattirò l’opera di pavimentazione era stata già decisa altrove rispetto alla giusta dialettica tra i consiglieri di tutte le frazioni. Io avrei dovuto solo ratificarla in  Consiglio alzando la mano, come uno scemo, per approvare qualcosa  su cui non sono mai stato consultato.

Il sindaco, il quale – lo ripeto –  rappresentava  ai miei occhi  garanzia di equidistanza,  non mi ha mai informato di nulla tranne una volta, come lui tiene a ricordare (avendolo espresso pubblicamente in Consiglio), mentre viaggiavamo nel mese di dicembre 2011 nei pressi di Torre Galli quando mi farfugliò qualcosa a proposito di “Chissi chi vonnu u fannu a chiazza”.

Un sindaco garante della tenuta della maggioranza deve convocare tutti i consiglieri per tempo e affermare il principio secondo cui “le cose qui non si faranno più nelle pagghialore”, in cui non sono mai entrato né mai entrerò!

Dal mese di giugno del 2012 fino ad ora sono stato coinvolto in sole tre riunioni da parte dell’attuale maggioranza.

  1. Una volta  per ratificare la decisione già presa da mesi (da chi? dove?) di spendere tutto l’avanzo di bilancio per la pavimentazione di strade e piazze a soli due giorni dal bilancio di previsione in giunta e quindi senza  aver considerato  alcuna ponderazione di altre possibili  operazioni.  In quella occasione non ho potuto neanche intervenire  perché avevo  impegni di  lavoro.
  2. Una volta in una riunione preliminare circa la redazione del regolamento sulla presidenza del Consiglio comunale. Questione  questa finita, per fortuna, con la bocciatura di un testo che avrebbe obbligato i  consiglieri  ad attendere un mese per la fotocopia di una carta.
  3. Una volta, l’ultima, a ottobre 2012,  per discutere del  PSC in un consesso  terminato poi in una mezza rissa.

Nessuno mi ha mai consultato né convocato in tema di affidamento incarichi, proposte e realizzazioni di progetti per opere pubbliche, bilanci di previsione, ordinaria amministrazione. Perfino sulle nomine degli scrutatori delle passate elezioni nazionali non sono mai stato interpellato;  occasione questa che, ricordo, coinvolge opposizione ed  esecutivo, maggioranza e minoranza.

Tutto questo mi fa capire che per il sindaco e i miei colleghi io non sia né maggioranza né minoranza, non sia niente. Da qui la mia decisione di agire come consigliere indipendente che pensa con la propria testa e  risponde  solo alla comunità. Addirittura una volta ho sentito il sindaco affermare che i consiglieri, nelle dinamiche della maggioranza, hanno tutti lo stesso peso; quello che prende un voto è uguale a quello che ottiene cento voti. Come dire: dimentichiamo la rivoluzione francese, il voto di rappresentanza e 250 anni di democrazia sul pianeta Terra.

Con le regole del sindaco Grande Sud avrebbe la presidenza del Consiglio in Italia.

Quanto ai presunti interessi personali o a motivi di carattere personale cui fa riferimento l’articolo, invito la giornalista a esprimersi  con chiarezza,  evitando di lasciar cadere nel vago accuse generiche che infangano la mia dignità e onestà. Invito la fonte della vergognosa illazione e chiunque immagini  che io abbia voluto  tutelare chissà che a farsi avanti per chiarire, in pubblico e in privato, quello che intende.

Chiedo al sindaco se pensa che io abbia difeso interessi personali, quali e come e sennò di difendermi in questa vicenda che getta ombre anche sulla sua maggioranza, in cui, come dice, sto in modo strano. Se il sindaco tace, allora vorrà dire che ritiene io abbia protetto spregevoli interessi di parte, tuttavia non fondati e non chiariti, altrimenti sarebbero dovuti essere  esposti pubblicamente e denunciati. Se il sindaco non cova motivi personali nei miei confronti si decida:  mi difenda o mi denunci!

Non ho nulla da nascondere, i motivi personali e gli interessi di parte riguardano altro. Andatevi a consultare le determine degli impegni di spesa e il documento preliminare del PSC se non ci credete!

Auguro a tutti una serena campagna elettorale dalla quale mi tiro fuori, senza rancore…

Cosmo Vallone

Consigliere del Comune di Drapia

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Commenti

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One Reply to “Chiarimenti di Cosmo Vallone”

  1. bravo cosmo!
    aspettiamo di vedere cosa succede…sicuramente non sarai difeso e nemmeno denunciato.. se sarà così ancora una volta avrai avuto ragione tu!
    Ogni cittadino di questo paese scevro da interessi economici sa chi sei e come agisci tu.
    con stima teresa

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