La sepoltura di Gioacchino Murat tra storia e leggenda

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calabria mysteryIntorno alla figura di Gioacchino Murat si parla di leggenda e di maledizione, che legano indissolubilmente la sua figura alla Calabria e alla città di Pizzo.

Molte infatti le congetture a proposito del seppellimento della salma e del rinvenimento dei gioielli personali posseduti al momento della cattura nonché del tesoro di guerra che rimase sulla nave nel mare di Pizzo e sulla quale Gioacchino non fece mai ritorno.

Forse il corpo si trova sepolto in una fossa comune nella navata centrale della chiesa di S. Giorgio, che qualche anno prima della sua morte, lo stesso Murat fece edificare a Pizzo.

Però c’è chi afferma che esso si trovi sepolto in una fossa comune nel locale cimitero (o, addirittura, nella Chiesa di San Francesco a Gerace, in provincia di Reggio Calabria).

Altri giurano invece che il corpo sia stato gettato in mare e la testa recisa sia stata fatta recapitare a Ferdinando di Borbone che volle ricompensare i personaggi e la stessa Città “fidelissima” di Pizzo abili artefici della soppressione di un personaggio che si rendeva sempre più importante e seriamente scomodo.

La gente di Pizzo racconta che, di notte, si sentono rumori di catene nella navata della chiesa di san Giorgio come se lo spirito di Murat chiedesse vendetta.

Nella Chiesa, che è stata vista illuminarsi all’improvviso, si è sentita chiaramente una voce “dell’oltre tomba” che rimbombava all’interno della navata emettendo parole incomprensibili. Ed ancora in quella chiesa una donna affermò di aver visto il fantasma di Murat, coperto da una pelliccia d’ermellino, fluttuare nell’aria.

(dal libro “Castelli&Fantasmi di Calabria” di Luciana Loprete, pubblicato su http://www.facebook.com/CalabriaMystery)

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