Il Comune di Pizzo dichiara guerra all’amianto

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Il Comune di Pizzo dichiara guerra all’amianto. È ancora fresca di stampa l’ordinanza firmata l’altro ieri, venerdì 12 luglio, dal sindaco Gianluca Callipo e pubblicata sull’Albo pretorio online, con cui si intima a tutti i proprietari di immobili, in cui sono presenti elementi costruttivi in amianto, di provvedere, entro 60 giorni, alla nomina di un responsabile per il controllo e la manutenzione, che dovrà procedere alla valutazione del rischio. Facendo riferimento alle normative nazionali vigenti, che impongono la cessazione dell’uso dell’amianto in edilizia e la messa in sicurezza delle strutture esistenti (in prevalenza coperture in eternit), Palazzo San Giorgio ha deciso un giro di vite finalizzato a bonificare il territorio napitino, eliminando gradualmente la presenza di questo materiale coibentante, molto utilizzato nel secolo scorso nel settore delle costruzioni, prima che si accertasse la sua altissima pericolosità, soprattutto se le fibre vengono accidentalmente inalate.
«In tutto il Mezzogiorno, i tetti in eternit sono ancora presenti sui fabbricati più datati – ha spiegato Callipo – è necessaria quindi una manutenzione attenta e una graduale sostituzione delle coperture a rischio, innanzitutto per salvaguardare la salute pubblica, ma anche adeguare le infrastrutture abitative alle alte potenzialità turistiche del territorio napitino, migliorando quindi la qualità complessiva dell’offerta locale».
Una volta che i tecnici abilitati, incaricati dai proprietari degli immobili, avranno redatto il documento di valutazione del rischio (che dovrà essere aggiornato annualmente), questo dovrà essere trasmesso in originale al Comune, agli uffici regionali competenti, all’Arpacal e all’Asp.
Inoltre, i proprietari dovranno attenersi alle disposizioni dei valutatori, adottando senza indugi i provvedimenti indicati. In particolare, a seconda della pericolosità rilevata, potrà essere richiesto di provvedere, entro un termine massimo di 6 mesi, alla rimozione degli elementi a rischio o al loro incapsulamento attraverso vernici speciali che evitino la dispersione nell’aria delle fibre di amianto. Questi interventi saranno esonerati dal versamento degli oneri concessori, a patto che vengano effettuati entro il limite temporale previsto. Chi non adempierà, oltre a rischiare conseguenze penali nel caso in cui si configurino veri e propri reati, potrà incorrere in una sanzione compresa tra i mille ed i 10mila euro.
«Nel dibattito cittadino è stata spesso evidenziata la necessità di intervenire su una materia così importante e delicata per la salute pubblica – ha concluso Callipo -. Questa ordinanza non risolverà immediatamente la problematica della presenza dell’amianto sul nostro territorio, ma certamente rappresenta un primo e fondamentale passo nella giusta direzione».

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