“Passione Tropea” torna all’attacco…

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Il Gruppo Consiliare Passione Tropea negli ultimi mesi aveva inteso assumere un profilo più dimesso nella condizione del proprio compito di opposizione. Ciò nella sincera speranza che un atteggiamento più conciliante nei confronti della maggioranza potesse abbassare i toni della polemica, a vantaggio dell’attività amministrativa. Gli effetti tuttavia non sono stati quelli sperati. L’amministrazione comunale è inerte; sostanzialmente l’unico atto amministrativo posto in essere è la sciagurata delibera che ha riconsegnato il Porto alla Spa Porto di Tropea, cioè ad una società in mora con il pagamento degli oneri concessori per svariati centinaia di migliaia di euro. E mentre una società privata continuerà a guadagnare per 50 anni grazie ad una struttura pubblica, la città affonda fra cumuli di rifiuti, tra sporcizia e cattivo odore, con pericolo per la salute pubblica e danno all’immagine. E se è vero che la Calabria è in emergenza rifiuti, è d’altro canto altrettanto innegabile che il sindaco della più importante località turistica della Calabria non può rimanere a guardare mentre vengono deturpate le bellezze ambientali e l’economia turistica va in fumo, con conseguenze disastrose per questa generazione e per quelle a venire.

Il sindaco che si è autocelebrato per aver tolto da Tropea sporcizia e caos non si è dimostrato all’altezza della situazione. Ironia della sorte, Tropea non è stata mai tanto sporca e tanto disordinata.

Evidentemente l’attenzione dell’amministrazione era concentrata esclusivamente sulla questione del porto, considerato che da mesi in vie centralissime esistono buche che potrebbero essere definite voragini. Oltre a costituire ennesimo sintomo di disordine, esse costituiscono un serio pericolo per gli automobilisti e per i pedoni. Senza omettere di considerare che sarebbe economicamente molto più vantaggioso per il comune riparare le buche, piuttosto che essere condannato a pagare, come certamente accadrà, esose somme alle persone che intenteranno azioni giudiziarie per il risarcimento danni e ai professionisti che le rappresentano.

Neanche si possono tacere le penose condizioni in cui versano il lungomare e le spiagge. Anche qui la sporcizia imperversa ovunque e non si intravede nemmeno un barlume di organizzazione, nonostante la stagione estiva sia di fatto già iniziata.

La cosa forse più imbarazzante è che i turisti (oramai pochi) che arrivano, per assistere a questo scenario devastante e senza poter godere di alcun servizio, devono addirittura anche pagare la tassa di soggiorno imposta dalla lungimirante amministrazione comunale.

Dinanzi allo scenario descritto, cioè al completo abbandono a se stessa cui è stata condannata la città, il Gruppo Passione Tropea assume la determinazione di riprendere a svolgere il proprio ruolo di opposizione con determinazione. Se è vero che per l’amministrazione Vallone non vi è oramai possibilità alcuna di ripresa, d’altra parte c’è la speranza che gli operatori economici e la cittadinanza tutta comprendano i gravissimi rischi a cui sono esposti a causa dell’inerzia dell’amministrazione, che deve essere contrastata attraverso la partecipazione alla vita pubblica della città.

Adolfo Repice

Rodolico Giuseppe

Libero Padula

Valeri Antonino

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