La priorità era la pavimentazione della piazza di Brattirò?

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RUBRICA Drapia e DINTORNI

Amici carissimi, pian piano, grazie a questa nostra rubrica quotidiana, stiamo ponendo all’attenzione delle istituzioni locali e dell’opinione pubblica una lunga sfilza di problemi irrisolti, molti dei quali mai affrontati da chi avrebbe dovuto perlomeno provare a farlo.

Ebbene, con tutte queste problematiche, alcune delle quali drammatiche, l’amministrazione Porcelli come decide di spendere i soldi? Anziché adoperare i fondi comunali disponibili (circa un milione di euro) per cercare di risolvere almeno qualcuno dei veri problemi del territorio, decide di destinare la totalità di queste risorse (a maggior ragione preziose in un periodo di fortissima crisi economica) per pavimentare e per fare “cosi” di cemento. In pratica, con quel denaro non si risolve nessuno dei tanti problemi del territorio e neppure si prova a farlo, ma vengono destinati verso un qualcosa che non rappresenta una criticità e neppure, assolutamente, una priorità.

Vi faccio un esempio eloquente. A Brattirò vi è la piazza principale, che più che una piazza è un incrocio tra 4 vie privo di edifici di culto o di interesse storico o  artistico.  Mi chiedo: con tutti i problemi che abbiamo e che pian piano vi stiamo documentando su questo blog, la priorità era pavimentare questa piazza? Solo degli irresponsabili (uso questo eufemismo) avrebbero potuto pensare di fare ciò. E gli interrogativi, di fronte ad una scelta così assurda, vengono fuori automaticamente:

Perchè si è scelto di spendere gli avanzi di bilancio del Comune di Drapia esclusivamente per pavimentare? Con tutti i problemi drammatici che abbiamo era questa la priorità verso cui destinare le risorse, a maggior ragione in un periodo di crisi economica? In questa scelta hanno prevalso interessi privati su interessi collettivi?

MarioVallone

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3 Replies to “La priorità era la pavimentazione della piazza di Brattirò?

  1. Caro Mario mi pare che a tutte le domande che via via poni non c’è risposta da parte degli amministratori, inoltre dai lavori intrapresi del comune di Drapia mi pare che anche questo comune non si discosta da altri comuni, provincie, regioni , stato dell’Italia, la storia è sempre la stessa si danno in appalto lavori si iniziano e ci vuole tanto tempo per finirle con il risultato che quando finiscono quasi sempre incompleti costano da quattro a cinque volte di più del costo inizialmente progettato (la SA-RC è l’opera più emblematica e recente), che cosa vuoi che ti rispondano l’andazzo è quello un andazzo che sta portando la rovina la nazione che è sotto l’occhio di tutti compresi i politici locali e nazionali, oltretutto continuiamo ad affidarci per risolvere questi problemi sempbre agli stessi uomini che hanno causato il disastro, non per loro che il gruzzoletto se lo hanno fatto, anzi per loro la rovina di tanti è una manna perchè con il gruzzoletto che si sono fatti senza lavorare possono acquistare ancora benefici a basso prezzo sulla rovina di chi e stato rovinato. Per cui cosa ti aspetti che ti rispondono? aspetta e spera.

  2. Carissimo Mario, se mi è concesso vorrei dare risposta a Giuseppe Rombolà, naturalmente senza nessun tenore di polemica ma con estrema tranquillità. In altre territori d’Italia ed in particolare in alcuni piccoli comuni, fiore all’occhiello delle regioni di appartenenza, le cose vanno in maniera totalmente diversa. In questa sede e per lo spazio che mi è concesso, desidero riportare la mia esperienza di collaborazione presso vari assessorati alla cultura e turismo. Per tacere dei numerosi esempi, basti pensare a Strove, piccola frazione di 92 abitanti nel comune di Monteriggioni nella val d’Elsa; per capirci tipo la nostra Fitili nel comune di Parghelia. In quei luoghi la tutela dei manufatti, del territorio e dell’ambiente, sono una delle principali regole, adottate e soprattutto fatte rispettare, dell’Amministrazione locale. Se si volesse ristrutturare o restaurare una abitazione bisogna necessariamente rispettare i vincoli imposti: dal colore delle abitazioni alla cubatura di edifici, dagli infissi agli spazi verdi dove possibile e quant’altro; diversamente non si può fare nulla. Al contrario che da noi, dove l’anarchia regna sovrana con il beneplacito da parte di tutti. Altri esempi sono i comuni di Montepulciano e Chianciano. Funzionano benissimo. I lavori vengono realizzati in tempi ragionevolmente brevi se non addirittura brevissimi per quanto riguarda l’ordinaria manutenzione di strade e servizi. Mi limito a dire che puntualmente ogni anno, prima dell’inizio della stagione turistica, la strada provinciale che si percorre da Montalcino a Chianciano , circa 83 chilometri tra andata e ritorno, viene ripristinata nell’asfalto stradale e risistemata da sterpaglie ed erbacce ai lati della carreggiata, puntualmente raccolte e non bruciate o lasciate in balia del vento come è uso fare qui da noi; nel tempo al massimo di dieci giorni. Questo non vuol dire che per il resto dell’anno la stessa situazione viene trascurata, anzi le richieste di intervento o segnalazioni di cittadini singoli o associati, vengono sempre evase. Al contrario, da noi, le stesse richieste di singoli ed associati vengono puntualmente disattese ed ignorate. Esempio di totale ed eterno abbandono, nonostante l’imminente stagione turistica, è la strada provinciale che dall’altopiano del Monte Poro, attraversando la frazione di Caria nel comune di Drapia giunge a Tropea. Strada peraltro panoramica e discendente dalla collina verso il mare, lasciata ormai da anni al proprio destino. Rovi, alti canneti ed erbacce regnano sovrani, la visuale verso il mare negata al desiderio di ammirare il bello. Si direbbe un pessimo biglietto da visita per turisti e villeggianti che pensano di ammirare la cosiddetta perla del tirreno dall’alto. Ancora una domanda: da orgoglioso calabrese mi chiedo: perché nei luoghi sopra citati le cose funzionano e da noi la res pubblica sembra essere di nessuno? Una proposta spassionata ai nostri governati locali: il loro mandato amministrativo sta per terminare; prima della prossima competizione elettorale che vadano, naturalmente a proprie spese, a frequentare per almeno sei mesi territori vocati al bello ed al turismo e poi si ripresentino al giudizio dei cittadini elettori.

  3. Si caro Antonio io spero che i nostri governanti locali vadano in quelle zone di Italia che tu citi e dove politicamente le cose funzionano perchè ci sono dei politici che si mettono ma disposizione dei cittadini e fanno funzionare istituzioni pubbliche a dovere. Io però ho fatto il mio commento perchè vivo in realtà dove abbiamo politici quasi sempre gli stessi fino alla fine della loro vita che dei cittadini se ne fregano tre tubi l’importante e che questi signori pensano solo alle loro tasche e che con la loro politica fanno più male che bene alla comunità, ho fatto un esempio che è sotto l’occhio di tutti la SA-RC che è grande ma una piccola, domanda a Mario la provinciale che da Brattirò va al mare e Capo Vaticano, ne potrei fare grandi e piccoli in quantità e dalle notizie di ruberia e corruzione ne arrivano a carrettate da NORD, CENTRO, SUD e ISOLE, purtroppo io non vivo a Strove, ma vivo in una nazione che per colpa di qualcuno mi sembra che non se la passa tanto bene di questi tempi.

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