A proposito del ritardo nella realizzazione dei lavori della sala consiliare di Drapia…

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Nel contesto dell’ormai nota rubrica “Drapia e dintorni”, avviata da alcuni giorni su questo blog, la domanda formulata il 1° aprile concerneva i motivi del forte ritardo accumulato dall’Amministrazione comunale nel realizzare i lavori per la ristrutturazione dell’ex scuola elementare di Drapia capoluogo, destinata a fungere da nuova sala consiliare. Se non siamo intervenuti in sede di commento è perché la mole delle informazioni che riteniamo di poter fornire in proposito non ne consentiva il facile riassunto in un testo non eccessivamente ponderoso. Riteniamo invece preferibile inviare al coordinatore del sito tutta una serie di documenti, rimettendoci alla professionale valutazione del giornalista circa l’opportunità di pubblicarli integralmente, unitamente alla presente nota, o di procedere sulla loro base ad una autonoma ricostruzione dei fatti. Precisiamo, tuttavia, che ci siamo limitati solo ai documenti necessari a far comprendere esattamente i contorni della vicenda, avendo comunque cura di sottolineare che nessuno di quelli provenienti dall’Amministrazione è stato omesso.

Riteniamo, infine, di dovere fare una doverosa autocritica relativamente al documento n. 14 (prot. comunale n. 5693 del 03/11/2011) nella parte in cui rimproveravamo al Responsabile dell’UTC “eccessivo ottimismo” nel prevedere il gettito per l’anno 2011 derivante da oneri di urbanizzazione, in parte destinato a finanziare i lavori in questione, a ciò indotti anche dall’assoluta opacità che caratterizza la gestione finanziaria dell’Amministrazione, pervicacemente ferma nel proposito di non pubblicare online i documenti contabili (bilanci di previsione, rendiconti, riaccertamento residui attivi e passivi). Ma questa precisazione riguarda il finanziamento della seconda tranche dei lavori, destinati a conferire maggior decoro alla struttura e non vale minimamente ad attenuare le responsabilità per gli immani ritardi nell’esecuzione di quelli relativi alla prima fase, finalizzati ― secondo programma ― a renderla semplicemente funzionale, in attesa di poter disporre di risorse ulteriori.

Un’opera che, secondo noi, in mancanza delle pressioni documentate difficilmente avrebbe visto la luce; pressioni che hanno “costretto” l’Amministrazione ad iniziare i lavori già finanziati. Al netto di ciò (ma non ci pare poco), va ascritto ai meriti dell’attuale amministrazione la realizzazione dei lavori aggiuntivi che consentono oggi al civico consesso di poter esplicare le sue funzioni in una sala non solo funzionale, ma anche decorosa. Secondo programma!

Associazione Drapia in Europa

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