Brattirò, il paese dei Santi Medici

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CARISSIMI AMICI, SPECIALMENTE BRATTIROESI, OGGI PUBBLICHIAMO UN PEZZO CHE AVEVO SCRITTO NEL 2010 PER UN PERIODICO DELLA CURIA DI MILETO. RICORDO CHE ALLORA FU DON GIUSEPPE FURCHI’ A CONTATTARMI CHIEDENDOMI DI SCRIVERE PER QUEL GIORNALE UN ARTICOLO SU BRATTIRO’ E SUL CULTO DEI BRATTIROESI VERSO I SANTI MEDICI.

IO SCRISSI IL PEZZO E LO MOSTRAI A DON GIUSEPPE, IL QUALE MI RINGRAZIO’, MI DISSE CHE ANDAVA MOLTO BENE E CHE LO AVREBBE PORTATO  IN FORMATO CARTACEO ALLA REDAZIONE DEL PERIODICO DELLA CURIA CHIEDENDONE LA PUBBLICAZIONE.

MA, NONOSTANTE IL CARO DON GIUSEPPE AVESSE CONSEGNATO IL FOGLIETTO A MILETO E SOLLECITATO PIU’ VOLTE LA PUBBLICAZIONE, NEI NUMERI DEL PERIODICO DEI MESI SUCCESSIVI IL MIO PEZZO NON USCI’.

RICORDO CHE OGNI VOLTA CHE MI INCONTRAVA, DON GIUSEPPE NON SI SPIEGAVA COME AVESSERO POTUTO PERDERE IL FOGLIO, SI SCUSAVA PER LA MANCATA PUBBLICAZIONE E MI CHIEDEVA DI RISPEDIRLO ALLA REDAZIONE MILETESE VIA EMAIL.

POI IL NOSTRO PARROCO, IL 6 MARZO 2011, E’ VENUTO A MANCARE.

SOLO DOPO POCHE SETTIMANE DALLA SUA MORTE, FINALMENTE IL PEZZO E’ STATO PUBBLICATO. ECCOLO…

MarioVallone

I Santi Medici Cosma e Damiano

Nella provincia di Vibo Valentia è noto come il “paese del vino”, il “paese dove si mangia bene”, e, non certamente da ultimo, come il “paese dei Santi Medici Cosma e Damiano”. Stiamo parlando di Brattirò, che con i suoi 900 abitanti è la frazione più grande  e popolosa del Comune di Drapia. Brattirò dista 6 km da Tropea. Sorge perciò nell’immediato entroterra del circondario tropeano a circa un km dalla strada provinciale che collega la cittadina tirrenica a Vibo Valentia. E’ collocato ad un’altura di 370 metri s.l.m., ai piedi di una collina che lo sovrasta coi suoi bellissimi boschi. Nel dialetto brattiroese, come in tutti quelli della zona, ci sono tante parole di etimologia greca. Nelle campagne vi è inoltre traccia di insediamenti e resti di ruderi risalenti alla Magna Grecia e all’epoca Romana (Masseria, Scrizi, Pignari, Sciai…). Le notizie storiche certe riguardanti Brattirò però si hanno solo a partire dal 1600 grazie ai libri parrocchiali e della Curia. Il riordino amministrativo di inizio ‘800 lo collocò nel territorio del Comune di Ricadi. Ma già nel 1812 entrò a far parte del Comune di Drapia. Il Santo Patrono di Brattirò è San Pietro Apostolo, nome inoltre dato alla parrocchia guidata da quasi 40 anni da don Giuseppe Furchì. Ma la venerazione che la popolazione nutre nei confronti dei Fratelli Martiri è impareggiabile. Cosma e Damiano, secondo la tradizione gemelli, nacquero a Egea, in Cilicia, nell’odierna Turchia, nel 260. Il loro martirio avvenne il 26 settembre del 303, tramite decapitazione. Furono medici anargiri, cioè senza argento, nel senso che esercitavano la professione senza chiedere alcun compenso. Il loro culto è antichissimo e fu portato in Calabria dai monaci basiliani nell’VIII secolo. La prima sede del culto qui a Brattirò fu la piccola cappella (forse costruita nel XVI secolo), tuttora esistente, inglobata in una chiesetta a navata unica a sua volta costruita nel 1929 in località “santicocimeo” all’entrata del paese. Nella seconda metà del 1800 venne costruita la chiesa madre di Brattirò grazie al lavoro dell’intera comunità. I brattiroesi si impegnarono in prima persona, non senza  sacrifici, per edificare la loro chiesa. Questa  però fu semidistrutta dal terremoto del 1908, una delle più nefaste calamità mai abbattutesi sulla nostra regione. La chiesa, tuttavia, fu rifatta nella forma e struttura che vediamo adesso nel 1912. I brattiroesi volevano mettere sull’altare maggiore del nuovo edificio la statua dei Santi Medici, ma il Vescovo lo impedì. Allora, caparbiamente, i brattiroesi costruirono, annessa alla chiesa, una cappella laterale (oggi chiamata “l’oratoriu”) e la consacrarono ai due Martiri. E’ qui che viene custodita la bellissima e sacra statua dei fratelli Medici che li ritrae giovani, con i capelli lunghi e con una veste verde e rossa. Ed è sempre qui che il 25-26-27 settembre di ogni anno si tiene una magnifica festa in loro onore cui partecipano migliaia di pellegrini provenienti da tutta la provincia e non solo.

m.v.

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