I politici regionali si interessano ai siti archeologici drapiesi

A distanza di poche settimane dalla chiusura degli scavi di Torre Galli (Drapia VV), coordinati dal Prof. Marco Pacciarelli, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università Federico II di Napoli, l’area archeologica in questione, ritenuta dai ricercatori il sito più importante dell’età del ferro dell’intero Mediterraneo, torna a far parlare di sé  attraverso l’interessamento del consigliere regionale Alfonsino Grillo. Il progetto in questione, che rientra nell’ambito dei “Programmi di ricerca di rilevante interesse nazionale” (PRIN), riprenderà a luglio 2013 con la seconda fase dei lavori, fornendo, attraverso lo studio delle nuove conoscenze, ulteriori certezze sul villaggio che molto prima dell’arrivo dei greci, dal nono secolo a. C. in poi, abitando l’altopiano di Torre Galli, aveva raggiunto un così elevato livello di civiltà, da riuscire, con molte probabilità, a dominare questo lembo di Calabria. “Un progetto ambizioso” afferma il consigliere Alfonsino Grillo “volto alla conoscenza delle nostre origini, che non solo non possiamo ignorare, ma che dobbiamo seguire e valorizzare. La zona in questione -continua il delegato all’emigrazione- è ricca di storia,  che purtroppo il tempo e l’incuria dell’uomo ha ormai nascosto ai nostri occhi e che rischia, se la situazione dovesse restare immutata, di scomparire per sempre. La “Grotta di Santu Liu” ne è forse il più emblematico esempio. Rifugio eremitico di un monaco basiliano che circa mille anni fa ha voluto dipingere le pareti con magnifici affreschi raffiguranti immagini sacre o passi del vangelo, rappresenta la testimonianza storica integra più antica dell’intero territorio. Un tesoro d’inestimabile valore culturale, abbandonato al degrado, difficile da raggiungere ed ormai quasi coperto dalla vegetazione che, impedendo ai raggi del sole di penetrare nell’anfratto, minaccia seriamente la “tenuta” dei dipinti. Anche le cosiddette “Tombe Saracene”, un cimitero medievale i cui loculi sono scavati interamente nella roccia” -continua Grillo- subiscono la stessa sorte della Grotta”. Le tombe, impropriamente dette saracene, sono in realtà un cimitero, riconducibile al periodo medievale, sorto nei pressi di un insediamento dei monaci di San Basilio, eremiti di culto calabro greco che hanno segnato profondamente la storia e la cultura di questi luoghi. “Millenni di storia -afferma Grillo- sotto gli occhi di tutti, ma dimenticati da chi dovrebbe tutelarli e valorizzarli. E’ necessario recuperare gli importanti siti nell’immediatezza” -ammonisce il consigliere- “ e renderli innanzitutto raggiungibili attraverso un investimento di poche migliaia di Euro. Garantire l’accessibilità ai luoghi riconsegnandoli di conseguenza fruibili ai cittadini, significherebbe coinvolgere attivamente i territori dell’immediato entroterra nell’economia turistica delle vicine Tropea e Capo Vaticano, diversificando l’offerta ed indirizzandola alla destagionalizzazione a cui il Governatore Scopelliti ambisce.” La politica locale nel  tempo ha sempre negato al territorio un’incredibile possibilità di crescita economica oltre che culturale. Il consigliere Grillo, nella convinzione che la “cementificazione” di cui i cittadini che a lui hanno sottoposto la questione hanno parlato, non è più importante della valorizzazione degli elementi storici e culturali che caratterizzano un territorio, ha già predisposto l’invio di una comunicazione all’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri.  “Disponiamo di incredibili tesori, sotto i nostri passi si snoda una lunga e travagliata storia, millenni di cultura che, più importanti e significativi di devastanti interventi urbanistici che smembrano e destrutturano intere aree, devono diventare il trampolino di lancio di questi territori.”