Rifiuti a Tropea: ancora polemica

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12/08/12. RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO. La nota del Sindaco Vallone alle segnalazioni della minoranza merita una replica, non per i toni utilizzati (non ha alcun peso il giudizio sulla credibilità personale espresso da chi ha vissuto la propria vita nell’anonimato nonostante le velleità di successo), quanto per l’impostazione antidemocratica che pervade il pensiero del primo cittadino.

Sostiene quest’ultimo che le accuse della minoranza sono “false verità” (il che già è problematico) e l’azione della minoranza di proporle in pasto al pubblico farebbe male al paese.  ‘Falsa verità’ è un ossimoro: la notizia o è falsità o è verità. Se è falsa nulla questio. Se è vera – e le fotografie non mentono – quello di Vallone è un invito all’omertà. Atteso che il Sindaco si lamenta del numero esiguo di fotografie, provvediamo a fargliene avere ancora qualche altra. Dalla visione delle stesse che  si tratta di fare del male alla città ma  unicamente che Vallone mal sopporta l’opposizione e invita al silenzio come mezzo per nascondersi, per non dare importanza a cose e situazioni che nuocciono e che invece meritano attenzione. In passato l’aggressività di Vallone ha avuto efficacia nel zittire la minoranza, ma ciò non si ripete nell’attualità. I problemi di Tropea non si risolvono tacendoli, nè si risolvono con gli improperi da parte di chi ha fatto del gioco dello “scarica barile” il leitmotiv della propria carriera politica. Per il sindaco Vallone, purtroppo, l’incantesimo tra lui e Tropea si è rotto già da un po’. Sono finiti i tempi in cui per imbonire l’elettorato bastava insultare l’avversario di turno. La gente si è svegliata e ha compreso che i vent’anni quasi ininterrotti di amministrazione Vallone non hanno portato a Tropea nulla di buono. Basta guardarsi intorno: non ci sono scuole, strade, parcheggi, aree verdi, centri sportivi, ecc. E non è un caso se Vallone si trova a sedere sulla poltrona di sindaco per una sentenza e non grazie al risultato delle urne. Dopo la vittoria giudiziale il consenso del sindaco Vallone è crollato del tutto; anche quelli che erano i suoi sostenitori più convinti sono stati costretti a prendere atto del reale stato delle cose, in quanto l’ultima amministrazione Vallone è totalmente incapace di provvedere anche all’ordinaria amministrazione. Vallone ha vissuto il calo del turismo come una manna dal cielo e per celare i propri limiti ha in mente Tropea come piccolo paese.  

Non si tratta di polemica, ma di una realtà che è sotto gli occhi di tutti. Tropea versa in un evidente stato di degrado e ciò influisce in modo negativo sia in termini di vivibilità che di turismo. La minoranza ha giustamente denunciato la situazione dopo aver raccolto le lamentele di moltissimi cittadini e turisti, i quali sono legittimamente preoccupati dal fatto che lastre di eternit giacciano da molti mesi sparse per il paese (in quantità molto più consistente rispetto a quanto afferma il nostro sindaco). Il gravissimo problema era già stato segnalato dalla minoranza all’amministrazione diversi mesi fa; incomprensibilmente, però, non è stato preso alcun provvedimento.

Non si vuole dire che l’amministrazione sia responsabile dello scarico di tali rifiuti da parte di vandali, ma certamente essa, e in primis il sindaco, ha l’obbligo di provvedere tempestivamente alla loro rimozione. Per questo le pseudo – giustificazioni fornite dal sindaco nella piccata replica alla giusta denuncia della minoranza non sono assolutamente accettabili, allo stesso modo in cui non possono essere ritenuti accettabili i suoi insulti rivolti a chi in modo legittimo e responsabile denuncia una situazione di concreto pericolo per la salute pubblica. L’unica giustificazione alla totale incuranza al rispetto dell’ambiente e della salute pubblica può esser data dal fatto che il sindaco di Tropea ha una visione sui generis delle cose; basti vedere, a titolo esemplificativo, in che modo ha gestito la questione “tributi” (grazie alla quale Tropea è stata definita da un noto quotidiano a tiratura nazionale “la barzelletta d’Italia”) e in che modo sta gestendo la questione “porto”.

Addirittura il sindaco si vanta di aver dato disposizioni di accatastare rifiuti presso il campo sportivo di Tropea, trasformandolo in una bomba inquinante, e come se ciò non bastasse afferma che vincerà anche questa battaglia. Contro chi? Contro l’ambiente? La nostra preoccupazione più grande a questo punto  è che la “vittoria” del sindaco si traduca per Tropea nella disfatta finale.

Adolfo Repice

Capogruppo Passione Tropea

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