La vera essenza del “Tamburello”…

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08/08/12. «Il Tamburello festival è un’operazione di folk revival. La vera festa della tradizione con tutto il suo carico di gioia e di semplicità è quella che si svolge col laboratorio di ballo popolare. Bambini, mamme, professionisti, giovani, signorine, tutti uniti dalla comune passione per “U sonu a ballu”, genere coreutico fra i più popolari della Calabria e dell’area aspromontana in particolare». Con queste parole Corrado L’Andolina, presidente del Centro studi umanistici e scientifici Aramoni ha aperto la quarta edizione del laboratorio di danze popolari, interamente dedicato a “U sonu all’usu anticu”, la modalità di ballo tipica della Valle del Sant’Agata (specie, ma non solo, a Cardeto, Mosorrofa e Cataforio).

L’evento, organizzato dall’associazione Aramoni, si è svolto nei pressi della palestra scolastica lo scorso sabato pomeriggio. È stata poi la volta del “Mastru d’abballu” e “sonaturi” Demetrio Bruno a insegnare ai partecipanti origine, storia e curiosità interamente dedicate a questo genere coreutico-musicale. Per il maestro Demetrio Bruno: «’U sonu a ballu non è solo un pretesto per stare insieme; è soprattutto occasione per condividere gioia, passione, sensazioni comuni. Un’opportunità per aprirsi al prossimo, sorridere, spalancare il cuore agli altri». Nella sua lezione, il maestro di Cataforio è stato accompagnato da Pietro Sottilotta, giovanissimo e talentuoso “sonaturi” e ballerino di prim’ordine, di San Salvatore di Cataforio, che nel suo breve intervento ha ricordato «ho iniziato a suonare il tamburello ad appena tre anni; poi ho imparato altri strumenti, “passate” e modalità di ballo, mediante l’osservazione. I nonni e gli anziani del paese sono stati i miei maestri».

Poi un alternarsi di prove, “sonate all’usu anticu”, intervallate da un confronto serrato con i due maestri sul significato della musica popolare in Calabria, sul ruolo nella società odierna e sulle prospettive del futuro. Infine, la lieta sorpresa del maestro Pasquale Lorenzo che si è dilettato a intrattenere i presenti con una “sonata” alla pipita. Un pomeriggio, insomma, all’insegna della cultura e della gioia partecipata e condivisa, destinata a lasciare negli astanti, ricordi dolci e intensi. Protagonisti assoluti, i “sonaturi”, i loro strumenti (organetto, zampogna a paru, tamburello) e, soprattutto, il sorriso di coloro che hanno aderito alla manifestazione.

Pubblicato su Calabria Ora il 7 agosto 2012, p. 29

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