Drapia, duro sfogo del sindaco Porcelli

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Oggetto: Richiesta incontro urgente Amministrazione Comunale di Drapia e Direzione Provinciale Poste Italiane Spa –  Vibo Valentia.

 

20/07/12. Da alcuni articoli apparsi sui quotidiani locali, apprendo che è stato avviato un pesante piano di razionalizzazione degli uffici di Poste Italiane spa che dovrà tradursi semplicemente e brutalmente nella soppressione di sportelli in moltissime località.

Nel Comune di Drapia si paventa che fra gli uffici postali oggetto di “soppressione-riconversione”  vi siano quelli di Caria e di Drapia capoluogo.

Già negli ultimi anni l’azienda ha provveduto, nonostante le motivate e reiterate  proteste della popolazione e pare anche senza analizzare i dati economico finanziari dello sportello di Caria che al contrario vantava e vanta delle potenzialità non razionalmente sfruttate in terminio di redditività, alla riduzione dei giorni di apertura sempre nelle suddette frazioni oltre alla cancellazione tout court del servizio nella frazione Gasponi, che invece visto l’importante flusso turistico di cui è interessata sarebbe opprotuno pensare di riaprire.

E’ stato poco delicato se non inaccettabile apprendere dalla stampa che gli uffici postali della frazione capoluogo Drapia e della frazione Caria  saranno oggetto di  “soppressione-riconversione”  in quanto ritenuti uffici antieconomici.

Diversamente, sarebbe stato opportuno informare l’Amministrazione Comunale con dati precisi che comprovassero “l’antieconomicità” di tali uffici.

Questa è la dimostrazione che l’obiettivo fisso dell’amministratore delegato delle Poste Italiane è quello di tagliare i costi senza preoccuparsi delle conseguenze sui lavoratori e dell’impatto sui servizi di cui sarà privata la collettività. Sostenere poi che tali sedi saranno trasformate in “uffici multiservizi” altro non è che l’anticamera della chiusura definitiva degli stessi.

L’azienda, forse, sta omettendo il dato più rilevante ed importante: in fondo la ragione vera sottostante a tali iniziative è la carenza di personale.

La collettività tutta si è ormai accorta di quante difficoltà devono affrontare gli addetti di Poste Italiane applicati negli uffici della Provincia che, fra un blocco e l’altro del sistema elettronico degli sportelli (che capita sempre nelle giornate cruciali di maggior lavoro), devono anche lavorare in condizioni difficili dovendo sopperire ad una già cronica carenza di personale.

Le Poste, infatti, anche se sono nominalmente diventate una Spa, in verità conservano tutte le problematiche del passato: code estenuanti laddove il servizio è ridotto (come a  Caria) e senza avere l’efficienza sperata …

ora si vogliono convertire – sarà vero? – i”rami secchi” con la più becera modalità del privato che vuole fare profitti in uffici multi servizi. Ma il servizio ai cittadini? Troppo facile tenersi solo gli sportelli dove si fanno centinaia di operazioni al giorno! Non si possono lasciar morire i piccoli centri!!!

La sola certezza che si ha, di fronte a questo piano di riorganizzazione è che il disagio e le difficoltà saranno tutte sopportate dalle persone più deboli, gli anziani e i disabili, persone queste che dovrebbero essere invece fortemente attenzionate da servizi efficienti e prontamente raggiungibili.

Vorrei ricordare, proprio per questo, che la popolazione di Caria e di Drapia capoluogo è per lo più composta da persone anziane, le quali in assenza di mezzi pubblici di trasporto saranno impossibilitate a spostarsi per fruire dei servizi che offrono gli uffici postali.

Inoltre è necessario evidenziare che con questo nuovo piano di riorganizzazione si depaupererà ancor di più il territorio col rischio di incoraggiare, non sappiamo più dire se inconsapevolmente o meno, l’impoverimento dei nostri luoghi, dai quali ormai, per un’infinità di ragioni, fuggono i giovani ed il lavoro in tutte le sue forme.

Pertanto se da un lato il Comune si adopera a rendere i propri borghi ospitali ed accoglienti per evitare lo spopolamento e una nuova e più profonda ondata di emigrazione, dall’altro l’assenza di servizi essenziali come quello fornito dalle poste creano paura e sconforto favorendo maggiormente l’abbandono di questo incantevole territorio che si affaccia sulla perla del tirreno.

Una situazione preoccupante che evidenzia uno stato di difficoltà generalizzato.

Esiste un vero e proprio  allarme per i servizi diffusi sul territorio, dedicati soprattutto agli anziani titolari di pensione che vedono nell’ufficio postale lo spazio di riferimento anche umano. Poste Italiane assicura che il prospetto che è circolato è soltanto il report che si manda obbligatoriamente all’autorità di riferimento per specificare le strutture “anti economiche”, ma  si tratta solo di una riorganizzazione sulla carta.

L’ipotesi migliore è che si riescano a stringere accordi con le amministrazioni locali per trasformare quegli sportelli in strutture multifunzionali; la speranza è che questi non  si perdano per i piccolissimi centri che già hanno i servizi ridotti al minimo.

Senza servizi l’entroterra finirà per morire e gli anziani che vi rimarranno dovranno sopportare notevoli difficoltà per pagare un bollettino o ricevere la pensione a fine mese.

Stanno sparendo le Province, gli Ospedali, i Tribunali, i posti di lavoro, le Prefetture pare saranno trasformate in centri multiservizi, spariranno anche gli anziani, i giovani stanno andando tutti via, rimarrà un territorio senza vita, terra di nessuno… e allora perché non tagliamo pure il sud e i suoi abitanti?

Noi Amministratori del Comune di Drapia non ci stiamo, siamo pronti alla difesa del territorio e di un servizio essenziale quale quello fornito da Poste Italiane, anche loro comunque vittime di un sistema che non deve erogare servizi ma raggiungere utili, e lo faremo con ogni mezzo consentito.

Pertanto, pur nella consapevolezza delle difficoltà economiche che oggi gravano su tutti i servizi pubblici, consapevolezza ben presente alla mia attuale funzione di Sindaco, resta la necessità di perseguire criteri che non appesantiscano ulteriormente la condizione sociale ed economica di un’utenza composta da cittadini, associazioni, categorie, alla quale, poi, è affidato il compito di riattivare un nuovo e complessivo sviluppo.

Confido pertanto che possano essere mantenuti gli uffici presenti sul territorio ed ovviamente anche da parte mia si conferma la massima disponibilità ad incontri, con la finalità di verificare possibili, diverse e più equilibrate soluzioni, evidenziando con forza che la dislocazione delle due frazioni è tale per cui non è assolutamente agevole per gli abitanti potersi muovere dal proprio paese per raggiungerne un altro, al fine di sbrigare commissioni e usufruire di servizi importanti e pressoché quotidiani come quelli offerti da un ufficio postale.

Le comunità dei due centri infatti rimarrebbero fortemente depauperate in termini di qualità della vita, tanto che mi riservo sin da ora di verificare la sussistenza di un’eventuale fattispecie di interruzione di pubblico servizio.

In attesa di un cortese e sollecito riscontro, per un incontro a breve, porgo distinti saluti.

Il SINDACO  Alessandro PORCELLI

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2 Replies to “Drapia, duro sfogo del sindaco Porcelli

  1. Il problema è che alla posta di Caria c’è un solo impiegato e per espletare le pratiche di pagamento bollette e altre, ci vuole un eternità e poi è lento lento lento io sono andato una volta e me ne sono scappato per disperato. Comunque vedo che ci sono molte persone, che non sanno che alcune bollette tipo l’enel,il telefono e altri,le ricariche poste pay ecc. che si possono pagare anche presso i tabaccai. Bisogna trovare una soluzione con la posta di Caria e di tutte le poste del circondario drapiese. Innanzitutto ci vuole un impiegato in più e poi riaprire la posta tutti i giorni e se non tutti i giorni, i giorni che è aperta più due volte la settimana il pomeriggio voi cosa ne pensate?

  2. si condivido in parte il tuo commento,penso che se ci fosse un’altro impiegato pù giovane, il lavoro andrebbe alla grande!!!ne sono convinta!,comunque per il fatto di pagare le bollette alla tabbaccheria lo sanno tutti, ma in tanti preferiscono pagarle alla posta, me compresa! l’apertura di un giorno alla settimana al pomeriggio potrebbe essere una buona idea!!!

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