Caria, il preludio dei festeggiamenti di luglio…

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18/05/12. Si è svolta nel mese scorso a Caria, frazione del comune di Drapia, come di consueto,  la tradizionale fiera del 10 maggio. Una fiera in onore della Madonna del Carmelo, fortemente voluta da Giuseppe Pugliese per  incrementare la devozione alla Madonna stessa. La prima fiera dedicata alla Vergine del Carmelo risale al lontano 1914, fissata da Giuseppe Pugliese per il 10 maggio per non fare un doppione con quella del 14 luglio di Monteporo, mese tra l’altro consacrato alla Vergine. In questa giornata la Chiesa di Caria, rimane aperta alla visita dei fedeli. In mattinata si celebra una santa messa seguita dalla recita della supplica alla Beata Vergine del Carmelo.

Anticamente si svolgeva una ricca fiera di bestiame, oggi, invece, può essere considerato un mercato di svariati oggetti. Essa, si snoda lungo la via Provinciale, partendo dalla chiesetta del Carmine fino a giungere in paese. Facendo un tuffo nel passato, è bene sapere che la comunità cariese presenta una ricca tradizione e un notevole culto alla Vergine  del Monte Carmelo. A Giuseppe Pugliese si deve l’introduzione della devozione e della festa della Madonna del Carmelo. Si racconta che, nell’anno 1894, Giuseppe Pugliese ritornava dall’America, dove era andato in cerca di lavoro, quando la nave in cui si trovava fu sorpresa da una spaventosa tempesta e corse il pericolo di affondare. Il Pugliese, con i suoi compaesani pregarono incessantemente la Madonna del Carmine, facendo voto di erigere un’edicola in onore della Vergine se, scampato dal naufragio, fosse arrivato a Caria. Ottenne la grazia, giunto sano e salvo nell’amata terra, adempì il voto. Si mise all’opera e riuscì ad edificare, con l’aiuto dei fedeli, non un’edicola ma una piccola cappella tale da potervi celebrare la messa.

Ordinò, successivamente, un quadro della Madonna del Carmine, che fece da pala d’altare, e con grande impegno e soddisfazione riuscì a far celebrare la messa con panegirico e una piccola festa esterna il 16 luglio 1897. Osservando che i cittadini dei paesi limitrofi corrispondevano generosamente alla questua, pensò di edificare una chiesa più grande, e di fare di quella piccola una sacrestia. Nonostante diversi contrasti,  l’opera andò avanti. Dopo aver completato l’arredo per la Chiesa, ordinò da Napoli la statua della Madonna del Carmelo chiedendo di portare a Caria la più bella che avessero, altrimenti l’avrebbero mandata indietro. La statua della Vergine arrivò alla stazione di Tropea, e il popolo cariese in solenne processione con a capo il parroco del tempo e Giuseppe Pugliese si incamminarono a piedi verso Tropea. Giunti alla stazione, la statua della vergine, venne portata a Caria e collocata al centro dell’altare della Chiesa a lei intitolata, dove si trova tuttora. Il 10 maggio è considerato, perciò, il preludio dei solenni festeggiamenti del 14,15, 16 luglio. Una devozione antica e sentita della comunità cariese ritenuta l’onore e il vanto dell’intero paese.

Annalisa Fusca

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